odessa ucraina vladimir putin

L’ULTIMO MIGLIO DELLA GUERRA - I RIPETUTI ATTACCHI RUSSI PER ISOLARE ODESSA SERVONO A OSTACOLARE I RIFORNIMENTI DI ARMI OCCIDENTALI - MOSCA VUOLE APRIRE UN NUOVO FRONTE A SUD, GIOCANDO DI SPONDA CON LA TRANSNISTRIA: UNA MOSSA PER INCUNEARE LA MINACCIA ALLE PORTE DELLA NATO E DELLA UE, ARRIVANDO A PORTATA DI MISSILE DALLE BASI ROMENE DI COSTANZA DOVE OGGI SONO SCHIERATE LE TRUPPE AMERICANE E GLI STORMI ATLANTICI...

Gianluca Di Feo per “la Repubblica”

 

ATTACCO ODESSA 2

Chiamatela "Operazione Ismaele". Perché questo è il nome antico di Izmail, il capoluogo della Bessarabia: un'altra terra perduta nella storia d'Europa che potrebbe presto entrare nei piani di Mosca. Stiamo parlando della regione sul Mar Nero, incastonata tra Odessa, Moldavia e Romania: un pezzo di Ucraina popolato dagli eredi dei coloni deportati da Stalin e dove metà degli abitanti sono rimasti di lingua russa.

ATTACCO ODESSA 2

 

Da diversi giorni gli analisti stanno cercando di decifrare le attività militari condotte in prossimità di questa zona. I raid degli invasori infatti si sono accaniti contro il grande ponte sull'estuario del Dnestr: in una settimana è stato bombardato tre volte, smantellandolo. L'effetto è quello di isolare Odessa dal Sud, obbligando a una lunga deviazione per raggiungere la Romania. La motivazione principale pareva quella di ostacolare i rifornimenti di armi occidentali ai difensori della metropoli: sbarrare la ferrovia che serve per consegnare i blindati e cannoni. La distruzione del ponte ha però interrotto ogni collegamento tra la Bessarabia e il resto dell'Ucraina.

 

ATTACCO ODESSA

Ecco materializzarsi uno scenario differente: l'ipotesi di un'azione russa nell'angolo più meridionale del Paese, vicinissimo all'enclave della Transnistria. Una mossa che potrebbe contare sul sostegno di parte della popolazione, culturalmente distante dal nazionalismo di Kiev, ottenendo un doppio risultato strategico. Il primo è incuneare la minaccia alle porte della Nato e della Ue, arrivando a portata di missile dalle basi romene di Costanza dove oggi sono schierate le truppe americane e gli stormi atlantici. Il secondo è tenere Odessa sotto un tiro incrociato da due lati, inasprendo così il blocco del porto vitale per l'economia ucraina.

 

 Un indizio dell'interesse per questo quadrante viene anche dalle mosse delle forze armate di Kiev. Da una settimana i droni Bayraktar si stanno concentrando intorno all'Isola del Serpente, che si trova proprio di fronte alla Bessarabia. È l'isoletta occupata dai russi nelle prime ore del conflitto, celebre per il «Fuck you» con cui la guarnigione rispose all'offerta di resa. I bombardieri teleguidati adesso la prendono di mira: in pochi giorni hanno colpito due semoventi contraerei e due motovedette.

ATTACCO ODESSA

 

La marina di Mosca però non desiste. Altre motovedette "Raptor" sono state fotografate dai satelliti nelle stesse acque: sono battelli veloci, destinati a compiti di ricognizione e al trasporto di nuclei di commando. Insomma, non servono per pattugliare il mare aperto ma per incursioni sulla costa. E lì davanti c'è solo la Bessarabia, che gli ucraini chiamano Budzak. Possibile che i russi tentino uno sbarco?

 

MISSILE COLPISCE UN APPARTAMENTO A ODESSA

Nonostante l'affondamento dell'incrociatore Moskva, la Flotta del Mar Nero è ancora potente e dispone di una squadra d'assalto anfibio, con navi speciali e reparti di marines. Il litorale in quella zona non è molto presidiato, perché i difensori sono tutti a Odessa. Ma la distanza dalle basi navali della Crimea creerebbe un problema di rifornimenti notevole: l'unica postazione vicina è proprio l'Isola dei Serpenti, priva di magazzini o aeroporti.

 

Allo stesso tempo, la Bessarabia- Budzak è accanto alla Transnistria, dove dopo gli ultimi attentati l'esercito locale e il piccolo contingente di Mosca sono in massima allerta: hanno persino annullato la parata del 9 Maggio per essere pronti a mettersi in marcia. E dove esistono depositi colossali di munizioni, accantonate dall'epoca sovietica. L'Operazione Ismaele potrebbe quindi scompaginare le sorti della guerra, obbligando Kiev a rivedere le linee di resistenza e creando un diversivo.

missili russi su odessa

 

Ma esporrebbe il Cremlino a rischi altissimi. Finora l'armata di Mosca si è mostrata incapace di attacchi coordinati: quando li hanno tentati, come nel blitz contro gli aeroporti di Kiev, hanno subìto perdite disastrose. I prossimi giorni ci diranno cosa ha in testa Valerij Gerasimov, il comandante in capo che ha appena visitato il fronte, e come intende utilizzare la riserva di uomini e tank che non è ancora entrata in campo: se proseguire nella lenta avanzata nel Donbass oppure sfidare il mondo con una mossa a sorpresa.

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…