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L’ULTIMO REGALINO DI BIDEN A ZELENSKY – PRIMA DI LASCIARE LA CASA BIANCA, “SLEEPY JOE” VARA IL PIÙ GRANDE PIANO DI AIUTI MILITARI ALL’UCRAINA DI QUESTI DUE ANNI (8 MILIARDI IN UN SOLO COLPO), E DÀ L’OK ALL’UTILIZZO DEI MISSILI A LUNGA GITTATA PER COLPIRE IL TERRITORIO RUSSO. MA L’INTELLIGENCE AMERICANA HA GROSSI DUBBI SUGLI ATTACCHI “IN PROFONDITÀ”: “ESPORREBBERO AL RISCHIO DI RAPPRESAGLIE E NON AVREBBERO BENEFICI SIGNIFICATIVI SUL CONFLITTO”

1. UCRAINA: "NYT", INTELLIGENCE USA CONTRARIA ALLA CONDUZIONE DI ATTACCHI A LUNGO IN TERRITORIO RUSSO

JOE BIDEN E ZELENSKY

(Nova) - Autorizzare l'Ucraina a colpire obiettivi in profondita' sul territorio della Russia utilizzando le armi a lungo raggio fornite dagli Usa e dai loro alleati occidentali esporrebbe al rischio di rappresaglie dirette della Russia contro obiettivi statunitensi nel mondo, e non comporterebbe di contro benefici in grado di alterare significativamente l'andamento del conflitto.

 

ucraina missili patriot americani

E' la conclusione cui sono giunte le agenzie d'intelligence statunitensi, secondo funzionari anonimi citati dal quotidiano "New York Times". Stando a una valutazione d'intelligence di cui sino ad ora non si conosceva l'esistenza, acconsentire alla richiesta di Kiev di utilizzare armi occidentali per sferrare attacchi a lungo raggio sul territorio russo costituirebbe una strategia "ad alto rischio e dai dubbi benefici", anche a causa dello scarso numero di armi di precisione a lungo raggio attualmente a disposizione dell'Ucraina, e dell'incertezza in merito alle prossime forniture.

 

missili a pokrovsk in ucraina 2

Stando al rapporto, un attacco con armi occidentali a lungo raggio contro obiettivi in Russia potrebbe innescare una vasta gamma di risposte da parte di Mosca: da un'intensificazione degli atti di sabotaggio che nei mesi scorsi hanno colpito stabilimenti industriali in Europa, sino ad attacchi diretti contro basi militari statunitensi ed europee.

 

Il rapporto e i suoi contenuti - scrive il "New York Times" - contribuisce a spiegare per quale ragione il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sia restio ad acconsentire alla pressante richiesta dell'omologo ucraino Volodymyr Zelensky.

 

Quest'ultimo ha poggiato proprio sulla possibilità di usare le armi a lungo raggio occidentali per attacchi in territorio russo la "strategia per la vittoria" presentata questa settimana a Washington, e che secondo diversi media statunitensi è stata accolta con un certo scetticismo da alleati ed esperti della difesa. Fonti anonime interpellate dal "New York Times" riferiscono che non e' ancora chiaro se Biden intenda autorizzare o meno Kiev a utilizzare missili da crociera e balistici occidentali per sferrare attacchi a lungo raggio in territorio russo.

 

2. MISSILI " SÌ DI BIDEN

Estratto dell'articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”

 

volodymyr zelensky joe biden

Ancora prima di arrivare al Congresso dove si è intrattenuto per un'ora e mezza con senatori e deputati, Volodymyr Zelensky trova il "regalo" di Joe Biden ma anche l'opposizione a togliere le limitazioni all'uso di missili a lunga gittata in territorio russo.

 

È l'alba a Washington quando il presidente annuncia la più grande dotazione di armamenti e di stanziamenti mai disposta dagli Usa da quando, nel febbraio del 2022, l'Amministrazione ha cominciato ad attingere agli arsenali del Pentagono e a reperire sul mercato armi e munizioni per la resistenza e la sicurezza dell'alleato europeo. «La Russia non prevarrà, noi saremo sempre accanto all'Ucraina ora e in futuro», dice Biden. E Zelensky ringrazia: «Li spenderemo in modo efficace e trasparente».

 

Ci sono 7,9 miliardi a disposizione dell'Ucraina – fra cui bombe teleguidate Joint Standoff Weapon (JSOW) che possono essere sparate anche dagli F16 e hanno una gittata sino a 130 chilometri, batterie patriot, droni e il potenziamento della base industriale militare ucraina – e una serie di altre mosse annunciate da Biden, fra cui la convocazione di un meeting a livello di leader a Ramstein, Germania, il 12 ottobre del Gruppo di Contatto per l'Ucraina. Lì Zelensky e Biden si rivedranno nuovamente.

 

biden zelensky vertice nato

[…] Washington è avara di dettagli sul piano. John Kirby, portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, dice che contiene «iniziative, passi e obiettivi che Zelensky ritiene importanti non solo per aiutarlo a finire la guerra ma anche a prevenirne un'altra, ovvero consenta all'Ucraina di impedire ogni futura aggressione russa».

 

In quest'ottica rientra «un eventuale cammino per l'adesione alla Nato», una volta – la precisazione – che Kiev sarà passata attraverso «le riforme e sarà stata in grado di mettere il conflitto alle sue spalle».

 

soldato ucraino lancia missili contro carri armati russi 5

Sui contenuti in sé del Piano per la Vittoria – in un incontro a New York mercoledì Biden aveva avuto una breve anticipazione da Zelensky – lavoreranno un team americano e uno ucraino per approfondire gli aspetti e valutare i passi successivi.

 

[…] È nell'incontro con la vicepresidente che si cela il secondo elemento di novità.

Harris, candidata democratica alla presidenza, prende la scena ribadendo la linea del sostegno "incrollabile" all'Ucraina perché, se non si ferma Putin a farne le spese saranno poi «Polonia, Baltici e Paesi Nato». Quindi dice che l'appoggio a Kiev «non è carità ma è interesse strategico Usa». La vicepresidente, più volte accusata di non aver delineato una sua idea sulla crisi nell'Est Europa, affonda il colpo contro Trump.

 

biden zelensky vertice nato

Non lo cita, ma è evidente il destinatario quando dice che «negli Usa ci sono alcuni che vogliono obbligare l'Ucraina a rinunciare a gran parte del proprio territorio, questa non è una proposta di pace, è una resa».

 

Le misure annunciate ieri […] sembrano quasi un testamento politico di Biden e uno sforzo estremo per collocare Zelensky e i suoi connazionali su un sentiero più sicuro di fronte alle incertezze sia sul campo di battaglia con i russi, sia nei mari della politica internazionale, se il prossimo inquilino della Casa Bianca avrà diversa visione, priorità e idee su come finire il conflitto avviato da Putin. Il riferimento è a Trump che ha ripreso a tuonare contro Zelensky "reo" di non voler un negoziato con Putin e presidente di un Paese «obliterato» e che «non potrà più essere ricostruito».

 

VOLODYMYR ZELENSKY NELLA FABBRICA DI MUNIZIONI A SCRANTON IN PENNSYLVANIA

Lo schema di Biden nella disposizione dei soldi è un unicum. Anzitutto i residui 5, 5 miliardi del fondo di prelievo presidenziale (PDA) rimasti in cassa (sui 7, 8 previsti nel maxi-stanziamento di aprile da 61 miliardi) vengono subito mobilitati. È una mossa quasi obbligata. Il 30 settembre, infatti, finisce l'esercizio finanziario e quei soldi dovevano essere allocati altrimenti il rischio di perderli, con il Congresso ormai andato in pausa sino alle elezioni, era concreto. I prelievi di armi si esauriranno il 20 gennaio, quando scadrà il mandato presidenziale.

 

L'Amministrazione poi potrà disporre di 2,4 miliardi di dollari dell'Ukraine Security Assistance Initiative: è la dotazione che consente di reperire sul mercato equipaggiamenti necessari e acquistarli per conto di Kiev. […]

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