conte rutte

RUTTE È UN VERO NEMICO MA ''FRUGALE'' È UN FALSO AMICO - LA TRECCANI SPIEGA PERCHÉ TRADURRE ''FRUGAL'' CON FRUGALE È SBAGLIATO: IN OLANDA, AUSTRIA, DANIMARCA E SVEZIA NON SI MANGIA POCO. PERÒ LA TRADUZIONE IMPROPRIA È FUNZIONALE PER IRRIDERE I PAESI CHE HANNO MESSO I BASTONI TRA LE RUOTE AL SOSTEGNO ECONOMICO PER CHI È STATO PIÙ COLPITO DAL COVID - È DIVENTATO UN VERO ''EUROPEISMO'', VISTO CHE NEGLI ALTRI PAESI LA PAROLA HA SUBITO LA STESSA STORPIATURA

 

Michele A. Cortellazzo per www.treccani.it

 

CONTE E RUTTE

In Olanda, Danimarca, Svezia e Austria si mangia poco? È quello che si potrebbe dedurre da affermazioni come quella del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al quale, il 18 luglio 2020, è stata attribuita questa dichiarazione: «Ci stiamo confrontando duramente con l’Olanda ma anche con altri Paesi frugali che non condividono la necessità di una risposta così sussistente per i sussidi ma mettono in discussione in parte i prestiti. Stiamo cercando di coinvolgere tutti nella prospettiva europea». A onor del vero, il Presidente Conte ha parlato, con cautela linguistica, dei «Paesi cosiddetti frugali», così come in un tweet del 19 luglio si è riferito a «pochi Paesi, detti “frugali”».

GIUSEPPE CONTE MARK RUTTE

 

Il 18 luglio Giorgia Meloni ha pubblicato un tweet che inizia così: «Al Consiglio europeo i “nemici” dell’Italia sono i 4 “Paesi frugali” (con governi di sinistra o popolari)», mentre il 16 luglio Vincenzo Amendola, Ministro Affari Europei ha dichiarato a «affariitaliani.it»: «Il dibattito in questo caso è tra la Commissione stessa e i cosiddetti Paesi frugali» e lo stesso giorno, in un intervento a «Coffee break» su «La 7», Maurizio Lupi si è così espresso: «Questi meravigliosi paesi frugali, devo dire che alcuni di questi, Austria, Svezia, Danimarca, non hanno neanche, o hanno il PIL della sola, della Regione Lombardia».

 

«Mozzarella e panzerotti»

 

Insomma, politici italiani di diversi schieramenti hanno fatto loro la denominazione paesi frugali, a volte con qualche presa di distanza. È in uso anche la sostantivizzazione dell’aggettivo: i quattro paesi sono spesso chiamati semplicemente i frugali, come fa Matteo Salvini in un tweet del 19 luglio: «Ma che ne sanno i “frugali”? Mozzarella e panzerotti pugliesi, olio buono, frutti di una terra stupenda che tutto il mondo ci invidia. Orgoglio italiano, sempre!».

conte rutte

 

Torniamo alla domanda iniziale: ma i quattro paesi hanno una tradizione alimentare così terribilmente sobria e contenuta, come sembra credere anche Matteo Salvini? Chi mastica un po’ di inglese intuisce subito che non è a questo che si fa riferimento. Frugal nella maggior parte dei suoi usi è un falso amico e vale ‘parsimonioso, economo’. Ed è a questo significato che rimanda la denominazione inglese. Però la traduzione italiana impropria è funzionale per irridere i paesi che hanno messo i bastoni tra le ruote al sostegno economico europeo ai paesi maggiormente colpiti dall’infezione COVID-19.

 

Lo hanno notato i commentatori nei giornali, tradizionali e on line, come Michele Serra, nell’articolo I quattro taccagni, su «Repubblica» del 23 maggio 2020 («“Frugali” è un geniale eufemismo, lascia intendere l’irriducibile etica di poche formiche, laboriose e risparmiatrici, che cercano di opporsi all’egemonia delle cicale scialatrici») o Luigi Sanlorenzo in «Linkiesta», il 13 luglio 2020 («Nell’Italia del populismo al potere, li chiamano “paesi frugali” dando a questa espressione una connotazione ironica e sfottente che intenderebbe renderli ridicoli e farne l’ennesimo nemico agli occhi della pubblica opinione nostrana, ulteriormente provata nello spirito e nel corpo»).

 

SEBASTIAN KURZ CON LA MASCHERINA

The Frugal Four

 

Ma la connotazione denigratoria è della politica, e della stampa, italiane, non della stampa di lingua inglese, che per prima ha qualificato come frugal gli austeri paesi che vogliono condizionare gli aiuti ai paesi in difficoltà. Anzi, la coniazione iniziale (che pare essere stata diffusa dal «Financial Times», come ricorda Federico Fubini nelle pagine economiche della versione online del «Corriere della sera») era anch’essa allusiva, ma in modo diverso: la stampa inglese ha parlato dei Frugal Four, come, negli anni Sessanta, aveva parlato dei Fab Four a proposito dei Beatles. Il modello pare essere proprio questo.

C’è, però, da correggere la data di nascita dell’espressione Frugal Four, fatta giustamente risalire da Fubini a prima dell’esplosione dell’emergenza Covid in Europa e collocata nel febbraio 2020. I

 

n realtà, possiamo risalire almeno al 2018: l’espressione è presente in un titolo del «Financial Times» («‘Frugal four’ band together against Brussels’ plans to boost budget», 22 febbraio 2018) e la denominazione di frugal per i quattro stati parsimoniosi compare due volte nell’articolo, nei contesti «four frugal countries determined not to foot the bill» e «for the “frugal four” member states — the Netherlands, Denmark, Austria and Sweden»).

RUTTE KURZ MERKEL

 

La formula è stata poi ripresa, nello stesso giornale, l’11 dicembre 2019, e nei mesi successivi la denominazione di frugali si è diffusa in tutte le principali lingue europee: in francese («les États (dits) “frugaux”»), spagnolo («los países frugales»), tedesco («die “frugalen” Länder», spesso glossato e sostituito da «die sparsamen Länder», cioè ‘i paesi parsimoniosi’). Insomma, l’appellativo di frugali per Olanda, Austria, Svezia e Danimarca si presenta ormai come un vero e proprio europeismo.

 

 

Ultimi Dagoreport

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")