cassese conte

SABINO CASSESE FOR PRESIDENT! - “LE OPPOSIZIONI HANNO RAGIONE NEL LAMENTARE CHE LO STATO DI DIRITTO È VIOLATO” - EDITORIALE SUL CORRIERE DEL GIUDICE EMERITO DELLA CONSULTA CHE RANDELLA CONTE, GUALTIERI E L’ENNESIMO BURO-DECRETO: “IL PARLAMENTO NON È MESSO NELLE CONDIZIONI DI POTER VAGLIARE QUESTA MASSA DI ATTI DISPARATI. L'AZIONE DI GOVERNO HA UN CICLO OSCURO, VIVE ALLA GIORNATA, NON SCEGLIE NÉ GLI STRUMENTI NÉ I TEMPI GIUSTI. IL DECRETO DETTO “RILANCIO” È DIVENUTO UNA SOMMATORIA DI PROPOSTE (256 ARTICOLI, 495 PAGINE). BISOGNAVA STABILIRE CRITERI, SCEGLIENDO LE PRIORITÀ”

Sabino Cassese per il “Corriere della Sera”

 

sabino cassese foto di bacco

Il decreto legge «rilancio» destina risorse per un ammontare pari a circa un decimo del bilancio dello Stato, quasi il doppio dell' ultima manovra di bilancio, distribuiti per il 25 per cento alla cassa integrazione e ai lavoratori autonomi, il 20 per cento alle imprese, altri 10 agli enti locali, 10 alla sanità, quasi 10 a turismo e commercio, e le quote restanti ad agevolazioni fiscali e a erogazioni a favore di categorie diverse, come colf e badanti.

Il testo subirà ancora modifiche ed è quindi prudente soffermarsi sulle linee di fondo.

 

L'intento è risarcitorio: ristabilire un equilibrio rotto non dalla pandemia, ma dall'azione governativa diretta a tenerla sotto controllo. Il mezzo consiste in elargizioni. Partendo dai fondi disponibili, si tratta di identificare i danneggiati (addetti al turismo e ai trasporti, commercianti, imprese, professionisti, artigiani, rimasti necessariamente fermi per due mesi) e, quindi, i bisogni, nonché i modi e le procedure per risarcirli. Come nella crisi del 1929-33 (e in parte in quella del 2008), tutta la collettività, la cui salute è stata salvaguardata dal contenimento, pagherà il costo di questo risarcimento.

conte gualtieri

 

L'intera collettività deve infatti accollarsi il debito relativo (con l'aiuto dell' Unione europea che servirà a diminuire il costo del debito). Il risultato è un forte aumento del potere dello Stato come intermediario finanziario, come redistributore (ne è prova anche il forte aumento di cittadini che fanno richiesta di Indicatore di situazione economica equivalente).

 

In questo tipo di operazioni, è cruciale accertare con quale strumento si opera, chi sono i beneficiati e chi gli esclusi, quali sono i tempi di realizzazione e la durata e quali sarebbero state le alternative.

 

Gualtieri Conte

Lo strumento prescelto è il decreto legge, un atto al quale si dovrebbe ricorrere - dispone la Costituzione - «in casi straordinari di necessità e di urgenza». Il governo non ha tenuto conto dell'urgenza, visto che il decreto era stato annunciato due mesi fa e dovrà ora passare al vaglio del Parlamento (è stato messo da parte un «tesoretto» per gli ulteriori appetiti), indaffarato nella conversione di analoghi provvedimenti (dal 23 febbraio il governo ne ha prodotti 11).

 

sabino cassese

Aggiungo che negli ultimi sei-sette mesi le Camere hanno dovuto fronteggiare già quattro proposte «omnibus», cioè contenenti centinaia di norme disparate, relative a tutti i settori (bilancio 2020, «milleproroghe», «decreto fiscale», «Cura Italia»).

 

Le opposizioni hanno ragione nel lamentare (mozione dell' 11 aprile) che lo Stato di diritto è violato e che il Parlamento non è messo nelle condizioni di poter vagliare questa massa di atti disparati, che rimangono solo sotto l' occhio (si spera vigile) della Ragioneria generale dello Stato. Prima conclusione: se la pandemia ha un ciclo ormai chiaro, l' azione di governo ha un ciclo oscuro, vive alla giornata, non sceglie né gli strumenti né i tempi giusti.

 

giuseppe conte roberto gualtieri mes

Fino a dove deve arrivare il risarcimento? Chi include e chi esclude? Questa è una decisione difficile. Ma costruita nel modo che si è detto, ha fatto nascere in tutti la voglia di salire sul carro, per cui il decreto legge è divenuto una sommatoria di proposte (256 articoli, 495 pagine). Se si voleva scegliere, bisognava darsi un obiettivo, stabilire criteri per selezionare e poi resistere alle pressioni, scegliendo le priorità.

 

Ad esempio, non andavano risarciti gli studenti, ai quali è stata sottratta una buona parte dell' anno scolastico (il diritto allo studio non è meno importante del diritto al lavoro), donando loro, ad esempio, libri da leggere o computer per collegarsi con gli insegnanti, oltre ai tablet previsti dal decreto Cura Italia?

 

Perché includere i dipendenti pubblici che non hanno avuto danni e hanno qualche volta trasformato lo «smart working» in cura di affetti familiari? Si è considerato che risarcendo alcuni e non altri si creano nuove diseguaglianze? Ponendo vincoli ai beneficiari non si corrono i pericoli propri dello statalismo? Come sono state calibrate le misure per tener conto dei molti evasori?

 

giuseppe conte roberto gualtieri

Quando la legge sarà approvata, sarà risolto il problema? I tempi ordinari dello Stato non corrispondono agli obiettivi e alle esigenze della crisi, specialmente se alcune norme sembrano scritte da un teologo medievale (vi si prevedono piani che contengono programmi operativi, che dispongono misure, ma nell' ambito di altri programmi operativi previsti da altre leggi) e se occorre attendere decreti attuativi, notifiche alla Commissione europea, decisioni degli organi collegiali, stati di avanzamento lavori, controlli amministrativi che rallentano i funzionari onesti e non frenano quelli disonesti.

 

Il governo non si è preoccupato degli impedimenti prodotti da troppo pesanti sanzioni e da controlli preventivi, che bloccano l' azione esecutiva e non si è chiesto se si poteva operare delegificando, invece di produrre tante norme che ingessano le burocrazie. Si sommano qui la storica inadeguatezza degli uffici di staff dei ministri e la scarsa attenzione per la realizzazione delle promesse di politici impegnati nella rappresentanza e nella comunicazione.

 

roberto gualtieri si congratula con giuseppe conte per l'informativa sul mes

Mentre le opposizioni e la maggioranza auspicano il ripristino di una normale dialettica parlamentare, il decreto detto «rilancio» proroga di sei mesi il periodo di emergenza, nel quale si può decidere in deroga alle disposizioni vigenti. A questo si aggiungono gli effetti permanenti sul bilancio dello Stato: ad esempio, le assunzioni graveranno per decenni, producendo costi stabili, che non preoccupano tanto per i vincoli europei, quanto per il giudizio dei mercati sul nostro debito.

 

Il governo avrebbe avuto almeno un' altra alternativa. Invece di scegliere la direzione del risarcimento (quella del «dare», che confina con l' assistenzialismo), prendere la strada dell' accelerazione, cogliendo l' occasione della crisi per moltiplicare i suoi investimenti, sbloccando le procedure arrugginite, e per sgravare di vincoli, anche fiscali, gli investimenti privati, in modo da dare un impulso all' economia in generale, con ricadute in tutti i settori.

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?