coronavirus supply shock recessione crisi economia mercati

SALVINI, CAMBIA REGISTRO: L'IMMIGRATO NON FA PIÙ PAURA, ADESSO GLI ITALIANI TEMONO LA CRISI ECONOMICA - ILVO DIAMANTI: “L'IMPATTO DEL COVID-19 HA CONTRIBUITO A RELATIVIZZARE PROBLEMI E PAURE. LA RICERCA DEL NEMICO, DIVERSO E "ALTRO" DA NOI, DA QUALCHE MESE, NON FUNZIONA PIÙ COME PRIMA. PERCHÉ IL PERICOLO VIENE DA ORIENTE. DALLA CINA. GUARDATA CON RISPETTO E UN PO' DI TIMORE…”

ilvo diamanti (4)

Ilvo Diamanti per “la Repubblica”

 

Da molti an ni l'immigrazione è utilizzata come argomento polemico. Sul piano politico e mediatico. In grado di garantire consensi e audience al tempo stesso. Perché i media sono divenuti, ormai, il territorio della politica. Tanto più i "social media". Che saltano mediatori e mediazioni. Gli immigrati funzionano perché evocano l'invasione. Danno un volto "inquietante" alla globalizzazione. Al mondo che "cade su di noi". Tuttavia, si tratta di un'evidenza non del tutto evidente. Oggi meno che mai.

 

salvini migranti sea watch

Vale la pena, a questo fine, "giudicare" i dati più che i "pre-giudizi". Infatti, oggi l'ampiezza della popolazione che vede negli immigrati un pericolo è intorno a un terzo (dati Demos). Molto. Ma molto meno di due anni fa, tra l'inverno 2017 e la primavera del 2018, quando la preoccupazione per gli immigrati ha raggiunto il livello più elevato dell'ultimo decennio: 41%. La coincidenza temporale non è casuale, perché si tratta del periodo (di campagna) elettorale. Precedente al voto "politico" del 2018.

 

Quando l'immigrazione ha costituito un tema "polemico" importante. Il più importante. A prescindere dai "numeri". Perché l'incidenza degli immigrati sulla popolazione in Italia resta limitato. Intorno all'8% (fonte Eurostat). Anche se, come ha rilevato Nando Pagnoncelli (nel saggio "La Penisola che non c'è"), gli italiani pensano che siano oltre il 30%.

 

salvini migranti

E i musulmani il 20%. Mentre le stime ufficiali indicano il 5%. Una distorsione cognitiva che asseconda le nostre "paure". Negli ultimi 2 anni, però, il problema sembra essersi ridimensionato anche nella percezione dei cittadini. Soprattutto negli ultimi mesi. Quando, ha toccato un livello più ridotto rispetto al passato, anche recente. Per una ragione evidente. Nel 2020, infatti, le paure sono state "oscurate" dall'unica vera paura che ha impressionato la società.

 

coronavirus pechino

La nostra vita. Il coronavirus. Tuttavia, l'Osservatorio Europeo sulla (In) Sicurezza, realizzato da Demos e Fondazione Unipolis, attraverso sondaggi svolti nel corso del 2020, in 6 Paesi europei (oltre 6000 interviste), precisa ulteriormente questa immagine. In particolare, se facciamo riferimento alla prima serie di indagini, condotte in gennaio, alla vigilia dell'emergenza. In quel momento, l'immigrazione era considerata come il problema prioritario, e quindi più preoccupante, dal 9% degli italiani.

 

Mentre le paure dei cittadini si concentravano anzitutto sui temi legati all'economia e al lavoro. In secondo luogo: sull'inefficienza e la corruzione politica. Quindi, sulla criminalità. Non solo, ma, nella percezione degli italiani, il ruolo dell'immigrazione, appare ancora più ridotto, se valutato su base europea. Fra i Paesi considerati, infatti, l'Italia è quello nel quale suscita meno preoccupazione.

 

coronavirus cina

Molto meno rispetto alla Germania. Dove, peraltro, la quota di "immigrati" è più elevata di quella registrata in Italia. Così, l'impatto del Covid-19 ha sicuramente contribuito a relativizzare problemi e paure. La ricerca del nemico, diverso e "altro" da noi, da qualche mese, non funziona più come prima. Non genera lo stesso clima di paura e di sospetto di prima. Perché il pericolo, in questa fase, non proviene dall'Africa e dal Sud del Mondo. Trasportato da barconi carichi di disperati. Spinti dalla povertà. Raccolti, talora, da bande criminali. L'origine del Male viene da Oriente.

 

Dalla Cina. Guardata con rispetto e un po' di timore. Per l'influenza economica che esercita nei nostri confronti. L'origine del Male, invece, da qualche tempo si è trasferita da noi. Il virus ha preso casa in Lombardia, nel Veneto, in Emilia-Romagna, nelle Marche. Così, per quanto il contagio stia frenando, non siamo più noi a chiudere le frontiere verso l'Africa. Verso Sud. Oggi il Sud siamo noi.

 

matteo salvini con i migranti

Gli untori dai quali difendersi. Ai quali chiudere le frontiere. Come ha fatto l'Austria. E se ieri ci guardavamo dagli stranieri, dagli "altri", ora "gli altri siamo noi". Non solo rispetto ai Paesi europei del Centro-Nord. Anche rispetto a noi stessi. Che camminiamo mascherati. Distanziati. Sospettosi, nei confronti di tutti coloro che incontriamo.

 

Guai a stringersi la mano. Al massimo, ci diamo il gomito. Perché tutti e nessuno potrebbero - potremmo - essere portatori sani e asintomatici del Male. Anche per questo domani sarà più difficile ri-costruire la società. Che significa ri-costruire relazioni sociali, di prossimità, amicizia. Fiducia. Significa trasformare gli Altri in Noi. Mentre oggi gli Altri siamo Noi.

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?