matteo salvini fabio fazio

SALVINI PREPARA LA FAZIO-EXIT? – LA LEGA VUOLE PROPORRE IL TETTO MASSIMO DI UN MILIONE AI COMPENSI RAI E FABIOLO, CHE NE PRENDE 3, RIMARREBBE FREGATO – MA NON SOLO LUI, IL TRUCE NELL’INTERVISTA DI IERI ALLA VERITÀ CITAVA ANCHE LA CLERICI (2 MILIONI), E POI CI SONO VESPA, CONTI, PIERO ANGELA E FLAVIO INSINNA... – TAGLIO AI DIRIGENTI E AI CONTRATTI APPALTATI ALL'ESTERNO: LA RISOLUZIONE È QUASI PRONTA...

1 – COMPENSI RAI, LA LEGA PROPONE IL TETTO MASSIMO DI UN MILIONE

Antonella Baccaro per il “Corriere della Sera”

 

FABIO FAZIO CON IL PENDOLINO

Un tetto di un milione ai compensi di conduttori e artisti in Rai. E licenziamento in tronco per i dirigenti dell' azienda pubblica che non svolgano funzioni previste dal piano industriale. È questo il contenuto di una proposta di risoluzione che la Lega sta mettendo a punto e con la quale, insieme con l' alleato M5S, vorrebbe impegnare la Rai.

 

A svelare i dettagli dell' iniziativa, annunciata da Matteo Salvini in un' intervista a La Verità , è Massimiliano Capitanio, deputato del Carroccio e agguerrito membro della commissione di Vigilanza Rai. «Esistono troppi dirigenti in Rai a 200 mila euro l' anno che dirigono solo se stessi, non svolgendo più alcuna funzione. Non possiamo permettercelo. E non si tratta di spoils system , come qualcuno ha ipotizzato, ma di modernizzare un' azienda che ha bisogno di nuove competenze».

SALVINI FAZIO

 

Ma la Lega non si fermerà qui. Da tempo Salvini polemizza sul contratto e i compensi del conduttore Fabio Fazio che sembrano però «blindati», al punto che il vicepremier ha dichiarato che non andrà ospite del conduttore finché non sarà lui stesso a ridursi il compenso. Ed ecco che la risoluzione vorrebbe indurre la Rai a mettere un tetto di un milione agli emolumenti di conduttori e artisti. «Anche per gli ospiti di Sanremo» precisa Capitanio, che ci tiene a sottolineare che i contratti proposti non dovranno essere «fuori mercato» per non mettere in difficoltà la Rai rispetto alla concorrenza.

FABIO FAZIO

 

Infine c' è il tema dei contratti appaltati all' esterno: secondo Salvini «un' azienda di 13 mila dipendenti non può appaltare fuori la metà di quello che produce». La risoluzione è in via di scrittura e sarà presentata «a breve». Due le strade possibili: la via parlamentare o la commissione di Vigilanza Rai, che sarebbe l' organo preposto a dare indirizzi all' azienda pubblica.

Antonella Baccaro

 

2 – LEGA PRONTA A TAGLIARE I DIRIGENTI RAI E I SUPER STIPENDI ALLA FABIO FAZIO

Sarina Biraghi per “la Verità”

 

MASSIMILIANO CAPITANIO 1

Una risoluzione con due filoni d' intervento: licenziabilità dei dirigenti e tetto al compenso degli artisti conduttori. Un solo obiettivo: una Rai in linea con le aziende private ma con sempre più servizio pubblico, un' azienda ancora più competitiva senza sprechi pagati dai cittadini. Come annunciato sul nostro giornale dal vicepremier e leader del Carroccio Matteo Salvini, ci stanno pensando i deputati Massimiliano Capitanio, Alessandro Morelli e Igor De Biasio che sono al lavoro su una risoluzione da presentare in Parlamento.

 

FABIO FAZIO EMMANUEL MACRON

COMPENSI FARAONICI

«Un obiettivo che condivideremo con l' altro pezzo di maggioranza, il M5s con cui troveremo di sicuro sintonia», spiega il segretario della commissione di Vigilanza Rai e deputato del Carroccio, Capitanio, «Da una parte, sul fonte manageriale riteniamo che la Rai abbia il diritto di scegliersi i dirigenti migliori ma anche che, in linea con tutte le aziende private, debba avere anche la possibilità di licenziarli quando non raggiungono gli obiettivi o non sono più funzionali alle strategie, mentre sul fronte stipendi è necessario ritoccare i compensi faraonici che sono fuori mercato e non hanno eguali in altre parti del mondo. Basti pensare a casi come quello di Fabio Fazio, in cui per avere pagamenti stellari si firmano contratti super blindati, inattaccabili e non modificabili».

 

fabio fazio intervista berlusconi

Salvini aveva parlato di un vero tetto ai compensi perché «sopra il milione non ci si deve arrivare più. Fazio ne prende 3! Ma non solo lui. Ci sono conduttrici da 2 milioni di euro l' anno, e non faccio il nome di Antonella Clerici perché non mi interessano i casi personali». L' ex conduttrice della Prova del cuoco, insieme con Bruno Vespa, Carlo Conti, Piero Angela e Flavio Insinna, tutti volti storici della Rai, è considerata uno dei Paperoni del piccolo schermo.

 

MASSIMILIANO CAPITANIO

La risoluzione in Parlamento servirà per impegnare Viale Mazzini a cambiare i contratti e tradurre così in realtà questi obiettivi. «Si tratta di un' azienda autonoma e noi non possiamo intervenire e peraltro», aggiunge Capitanio, «abbiamo sostenuto, seppur criticamente, anche il piano industriale presentato dall' ad Fabrizio Salini e la sua esigenza di prendere manager mirati su determinati obiettivi. Però con una risoluzione in Vigilanza o in Parlamento valuteremo azioni di supporto esercitando il nostro ruolo di indirizzo. In questo modo invitiamo la Rai a cambiare e a prevedere nei contratti la possibilità di licenziare i manager che non godono più della fiducia dell' azienda o che non sono più funzionali a nuove strategie. Non fare questo significa ingessare la Rai e avere molti manager dirigenti di sé stessi».

 

antonella clerici 2

Capitanio respinge le possibili accuse di invasione di campo: «Sono proposte di normalità e buonsenso. Comunque stiamo lavorando da diverse settimane con esperti di diritto per arrivare a una riforma che necessariamente dovrà maturare all' interno della stessa Rai. Come ha ricordato Salvini, come Lega stiamo lavorando a questi obiettivi trasversalmente e su più fronti. Con noi c' è anche il consigliere Rai Igor De Biasio».

 

«La Rai non è una grande torta da dividere ma è un servizio pubblico e non può diventare un cimitero degli elefanti a spese del cittadino», aggiunge Alessandro Morelli, presidente della commissione Trasporti della Camera ed ex direttore di Radio Padania, «Per quanto riguarda le direzioni manageriali (quindi non contratti giornalistici) bisogna intervenire con una logica quasi privatistica: il manager che finisce il suo mandato o torna al suo ruolo precedente, se era un interno, o torna sul mercato. Anche perché i bravi trovano di certo una nuova collocazione. A Viale Mazzini non possono esserci dirigenti di sé stessi nominati ere geologiche fa».

juncker fazio

 

Nessun contratto «eterno» dunque, ma clausola obbligatoria di licenziabilità per evitare centinaia di ex dirigenti a 200.000 euro l' anno e stop ai compensi faraonici alla Fabio Fazio.

 

CIFRE IMMORALI

«Trovo immorale che ci siano stipendi pagati da un' azienda pubblica che arrivano a milioni di euro», aveva spiegato nell' intervista di martedì alla Verità Salvini. «Se Fazio annuncia la disponibilità a ridursi il compenso, corro in ginocchio (nella sua trasmissione, ndr)». Visto che per il momento non è accaduto, Salvini ha confermato che non andrà ospite a Che tempo che fa neanche nella puntata preelettorale del 5 maggio con ospiti Silvio Berlusconi, Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio.

 

fabio fazio

«Solita coerenza di Salvini», sintetizza Morelli. «Fazio nell' ultimo periodo le ha fatte tutte per tentare di far cadere la Lega in "fuorigioco". Noi non ci siamo cascati e ora lui è rimasto con il cerino in mano.

 

Salvini è coerente e non va, mi auguro che anche Fazio lo sia continuando a promuovere Emmanuel Macron, Jean-Claude Junker, Matteo Renzi e Zingaretti, così ci aiuterà.

Lui è convinto di fare un buon lavoro per un modello di Europa che questi personaggi hanno rappresentato. Invece io sono convinto che così aiuterà tutti quelli che questo modello di Europa vogliono cambiare il prossimo 26 maggio».

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?