matteo salvini con fedriga ad aviano

SALVINI PROVA AD AUTOCONVINCERSI CHE NELLA LEGA VA TUTTO BENE: “LA MIA LEADERSHIP NON È IN DISCUSSIONE” – SARÀ, MA L’INSOFFERENZA VERSO IL “CAPITONE” CRESCE, ANCHE E SOPRATTUTTO IN VISTA DELLE AMMINISTRATIVE, CON I SONDAGGI CHE DANNO IL CARROCCIO AL 15% SCARSO – L’ACCOGLIENZA TIMIDA DI AVIANO, SEDE DI UN’IMPORTANTE BASE AMERICANA, AL SEGRETARIO “PUTINIANO” E I SELFIE SEPARATI CON FEDRIGA. SEGNO PLASTICO CHE I RAPPORTI SONO TESI (EUFEMISMO)

 

1 - SALVINI: LA MIA GUIDA NON È IN GIOCO

Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

COMIZIO DI MATTEO SALVINI A GORIZIA CON MASSIMILIANO FEDRIGA

Leadership in discussione? «Assolutamente no». Matteo Salvini risponde tranciante a chi, a Lignano Sabbiadoro, gli pone la domanda in modo diretto. È vero però che il segretario leghista vuole cogliere l'occasione della campagna elettorale per «stringere i bulloni», recuperare il rapporto con alcuni dei suoi uomini più importanti.

 

E così, venerdì eccolo in Veneto con il governatore Luca Zaia, eccolo ieri - per tutto il giorno - in compagnia di Massimiliano Fedriga, il governatore del Friuli-Venezia Giulia. Nonché esponente illustre di quella «Lega di governo» - è anche il presidente della Conferenza delle Regioni - che viene data sempre sul punto di scendere in campo per imbrigliare un leader che sempre più spesso viene descritto come il classico «uomo solo al comando».

matteo salvini massimiliano fedriga

 

Per questo il no sulla leadership di Matteo Salvini fa il paio con il no (implicito) di Fedriga, a cui viene domandato se il suo nome sia in gioco per un eventuale cambio ai vertici della Lega: «Mi piacerebbe rifare il presidente della Regione, se la gente mi voterà».

 

Nei prossimi giorni, verso il finire della campagna elettorale, dovrebbe essere organizzato anche un appuntamento comune con Giancarlo Giorgetti, altro nome sempre citato come possibile futuro leader della Lega. Anche se al momento le due agende non si incrociano.

 

matteo salvini e giancarlo giorgetti 8

Il fatto è che Salvini, con la vicenda del viaggio mancato in Russia, ha potuto in qualche modo misurare le perplessità con cui, nel suo stesso partito, si guarda alle sue mosse. Il segretario leghista dice certamente la verità quando spiega le ragioni del no al viaggio: «Preso atto delle reazioni scomposte dei colleghi di governo, mi sono confrontato con i vertici della Lega e abbiamo convenuto di imboccare altre strade».

 

OSCAR DE PELLEGRIN LUCA ZAIA MATTEO SALVINI

Ne sembra consapevole anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio quando, con un filo di ironia, osserva che «Salvini arriverebbe ad attaccare anche i suoi ministri della Lega pur di avere un nuovo slogan». Per lui, la vicenda si inquadra semplicemente in una «modalità da campagna elettorale». L'appello del ministro è di evitare «azioni che indeboliscano la nostra reputazione internazionale, che è alta».

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

Difficile che dopo le Amministrative nella Lega ci siano rivolte o ribaltoni. È vero però che una parte del partito è già nel panico in vista delle Politiche 2023: nei sondaggi la Lega è intorno al 15%, oltre due punti in meno rispetto al 2018. Peggio ancora, il taglio dei parlamentari approvato dalle Camere nel 2019 e poi confermato dal referendum farà perdere ai partiti un eletto su tre.

IL VIAGGIO DI SALVINI A MOSCA BY ELLEKAPPA

 

E su questo proliferano i propositi bellicosi. Qualcuno si spinge a parlare di una scissione «centrista» e «governista» del partito. Nel frattempo, prosegue senza tregua la polemica tra Salvini ed Enrico Letta. Il segretario del Pd arriva quasi ad accusare quello leghista di tradimento: «Per Salvini, Putin è stato la stella polare. C'era l'idea che anche qui si dovesse farla finita con tutte le liturgie della democrazia e andare a torso nudo a cavallo».

 

La risposta è affidata a una nota leghista: «Letta, parlando solo di armi e di guerra e non muovendo un dito per la pace, tradisce gli italiani, la nostra cultura, la nostra storia e la nostra Costituzione, e fa il male del Paese».

 

matteo salvini massimiliano fedriga

2 - SALVINI FA TAPPA AD  "ARRIVA L'AMICO DI PUTIN" E CON FEDRIGA SELFIE DIVISI

Estratto dell'articolo di Brunella Giovara per “la Repubblica”

 

Arriva "l'amico di Putin", e nel cielo di Aviano si alza una nuvola di malumore. E a guardare bene, sopra c'è scritto un "fuck you" bello grosso. È che nei tre bar della piazzetta del duomo ci sono più americani che italiani, e quindi di leghisti.

 

salvini putin conte

«Qui c'è la base americana più importante del Sud Europa», sta giusto spiegando il sindaco agli elettori: la Aviano Air Base, la sede dell'aeronautica statunitense, come del resto tutti i presenti sanno benissimo, perché qui di questo si vive: «È l'attività economica più importante di tutto il Pordenonese».

 

[…] Con lui il governatore del Friuli, Massimiliano Fedriga, che qualcuno all'interno del partito vedrebbe e vorrebbe come successore di Salvini. «Io leader? Mi piacerebbe rifare il presidente della Regione, se la gente mi voterà», ha detto ieri mattina, sprizzando modestia da tutti i pori. Ma certo che lo voteranno, perché tutti i friulani lo amano, così come i veneti amano Zaia.

luca zaia matteo salvini massimiliano fedriga attilio fontana

 

Salvini? È diverso, e poi «viene da Roma», il che fa diffidare i rocciosi leghisti nordici, i primi, quelli veri insomma, che si riconoscono nelle parole di Fedriga: «La nostra regione è stata molto colpita dalla pandemia, ma non ha perso lo spirito del terremoto» e - secondo concetto molto importante - «la Regione ha avuto la maggiore crescita nell'export, e adesso siamo i secondi », dopo il Veneto.

 

[…]  Piccoli applausi, anche perché in piazza ci saranno 80 persone, infatti quelli del bar Sport hanno preparato 50 bicchieri e 6 bottiglie di prosecco, non di più. Fedriga lo introduce: «Da ministro è finito sotto processo, oggi viene criticato perché difende la pace. Ma noi difendiamo il nostro Capitano!».  Salvini ricambierà alla fine del suo […]. Sembra tutto un atto dovuto, io ringrazio te e tu ringrazi me, per il resto ognuno per la sua strada, niente a che vedere con passate campagne elettorali sul territorio, e lasciamo perdere le folle adoranti, ma anche nei rappresentanti locali c'era un filo in più di entusiasmo, o forse faceva solo troppo caldo.

SALVINI PUTIN

 

Del resto, Salvini stesso appare imbronciato, come chi deve aprire bocca davanti al dentista, invece che davanti a un manipolo di fedeli elettori che sono anche suoi […]. Dopodiché, selfie separati, Fedriga da una parte e lui dall'altra, poi Salvini ha preso il suo broncio e se ne è andato

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?