matteo salvini luigi di maio

SALVINI SCAVALCA DI MAIO E TRATTA COI SINDACATI: ''VENITE AL VIMINALE''. DOPO AVER PRESO IL POSTO DI CONTE E MOAVERO, ORA SI CIUCCIA PURE LE PREROGATIVE DELL'ALLEATO DI GOVERNO. CHE SI AGGRAPPA AI SUOI VOLI DI STATO, E RICEVE UNA MINACCIA DI QUERELA COME RISPOSTA: ''È GIÀ STATO TUTTO CERTIFICATO, I VOLI SONO STATI USATI SOLO PER IMPEGNI ISTITUZIONALI, PRONTI A QUERELARE CHIUNQUE DICA IL CONTRARIO''

Paolo Bracalini per ''il Giornale''

 

I sindacati scendono in piazza e minacciano uno sciopero generale «se il governo non cambia linea su lavoro e crescita». Fin qui tutto nella norma, al di là del personale record del governo Conte che sta riuscendo nell' impresa di avere contro tutti, da Confindustria alla Cgil, dalle associazioni di categoria all' Europa. L' aspetto più inusuale però è ancora un altro, cioè che ai sindacati non risponda il ministro competente, cioè quello del Lavoro, ma il ministro dell' Interno, cioè Salvini.

 

matteo salvini luigi di maio

Con un invito al Viminale, inedito luogo per discutere di lavoro con le parti sociali: «Entro luglio inviterò i sindacati al Viminale, con altri rappresentanti del lavoro, del commercio, dell' impresa e dell' agricoltura per confrontarci e ragionare insieme sulla prossima manovra economica. Manderò a Landini, che evidentemente non la conosce, una copia della proposta sull' autonomia che finalmente porterà merito e responsabilità anche ai politici del Sud». Un' evidente invasione di campo con cui Salvini si intesta un dossier che spetterebbe al vicepremier grillino, con cui è in rapporti precari.

 

Ma che non sorprende affatto, dopo che il leader della Lega si era già mosso come premier «di fatto» dell' esecutivo, scavalcando più volte il premier senza voti Conte.

Ma le parti in commedia che Salvini ricopre nel governo sono diverse. Nella questione dei porti il leader leghista ha pestato i piedi al titolare della Farnesina, oscurato in varie occasioni.

 

matteo salvini luigi di maio

Il viaggio negli Usa di Salvini, poi, dove è stato accolto dal capo della diplomazia americana Mike Pompeo, è stato letto come una missione per saldare l' asse italiano con la Casa Bianca su vari dossier che stanno a cuore agli Usa (F35, Tap, Iran, Libia, crisi venezuelana), anche qui un compito che in una situazione normale spetterebbe al premier, non ad un suo vice. Sulla politica economica poi Salvini detta ogni giorno a Tria le priorità su cui costruire la prossima legge di bilancio.

 

maurizio landini

Non sorprende quindi che si sostituisca anche a Di Maio come interlocutore dei sindacati sul lavoro. Tanto più che con il leader politico dei Cinque Stelle c' è una competizione politica sempre più dura. Salvini occupa la scena e risucchia i consensi grillini, a Di Maio tocca rincorrerlo e colpirlo sui voli di Stato, come nel fuori onda rubato da Fanpage, dove Di Maio si sfoga con i suoi per il tracollo elettorale a vantaggio di Salvini: «Molti di voi mi dicevano 'ma com' è che quello (Matteo Salvini, ndr) sta in ogni Comune e tu non ci sei mai?'. Poi abbiamo scoperto che usava gli aerei di Stato. Io non li uso e se qualcuno pensa che noi dobbiamo cominciare a fare i voti con quella roba là, allora lì sì che uccidiamo il Movimento».

 

Il Pd su questo chiede che Conte riferisca in Parlamento. Mentre Salvini risponde irritato con una nota senza fare il nome di Di Maio, ma il destinatario è lui: «È già stato tutto certificato, i voli sono stati usati solo per impegni istituzionali, siamo pronti a querelare chiunque dica il contrario. Meno tempo si perde in chiacchiere, più tempo rimane per lavorare».

 

Stretto nella morsa tra i movimentisti alla Di Battista e l' iperattivismo di Salvini, Di Maio rischia di farsi soffiare anche la visibilità che può arrivargli dai due dicasteri che guida. Su entrambe le materie, le attività produttive e le questioni legate al lavoro, il leader leghista è attivissimo. Alle assemblee delle associazioni produttive (da Coldiretti a Confartifgianato l' altro giorno) c' è ovviamente il ministro dello Sviluppo Economico, ma sempre seguito dall' intervento del ministro dell' Interno.

 

CONTE E DI MAIO

Che un anno fa, ancora sul palco di Confartigianato, mise le mani avanti: «A Milano si dice: Ofelè fà el to mestè, il pasticciere faccia il pasticciere. È questa la regola che voglio tenere ben salda nel cuore nell' attività di governo». Talmente salda che ieri si è sostituito al ministro del Lavoro addirittura nel dialogo con la Cgil di Landini.

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