sarkozy macron

SARKOZY? SARKO-NO! L'EX PRESIDENTE SARÀ PROCESSATO PER CORRUZIONE, LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA DELLA QUINTA REPUBBLICA - IL CASO NON È QUELLO DI PLATINI: AVREBBE CERCATO DI OTTENERE INFORMAZIONI COPERTE DA SEGRETO ISTRUTTORIO DA UN ALTO MAGISTRATO, AL QUALE IN CAMBIO AVREBBE OFFERTO UN PRESTIGIOSO INCARICO A MONTE-CARLO - MACRON VUOLE FARLO SECCO: SE IL SUO PARTITO DI CENTRODESTRA SPARISCE, RESTA SOLO LUI A PRESIDIARE IL ''FRONTE REPUBBLICANO'' CONTRO LA LE PEN. E COL SISTEMA ELETTORALE FRANCESE, SI ASSICURA LA VITTORIA

carla bruni e nicolas sarkozy 2

 

1. SARKOZY SARÀ PROCESSATO PER CORRUZIONE

 (ANSA) - Ancora guai giudiziari per Nicolas Sarkozy. Dopo la bocciatura degli ultimi ricorsi da parte della giustizia, l'ex presidente francese verrà processato nell'indagine sui sospetti di corruzione di un alto magistrato della corte di Cassazione, Gilbert Azibert, nel caso delle intercettazioni telefoniche. E' la prima volta nell'intera storia della Quinta Repubblica francese che un ex presidente viene processato con l'accusa di corruzione.

 

L'ex presidente è sospettato, in particolare, di aver tentato di ottenere a inizio 2014, attraverso il suo legale Thierry Herzog, informazioni segrete sulla procedura che ha condotto gli inquirenti a sequestrare le sue agendine nell'ambito di un altro tentacolare caso giudiziario legato a Liliane Bettencourt, l'erede del gruppo L'Oréal, per cui venne prosciolto nel 2013.

 

thierry herzog avvocato di sarkozy

All'epoca, Sarkozy avrebbe cercato, in particolare, di ottenere informazioni sotto segreto istruttorio rivolgendosi all'alto magistrato, Gilbert Azibert, al quale in cambio, avrebbe offerto un prestigioso incarico a Monte-Carlo. Sarkozy verrà dunque processato per corruzione e favoritismo mentre Herzog e Azibert per violazione del segreto professionale. No comment, al momento, da parte degli avvocati dell'ex presidente. L'inchiesta per cui Sarkozy finirà a processo nei prossimi mesi trae origine dalle intercettazioni telefoniche ordinate in un'altra tentacolare indagine legata alle accuse di finanziamento occulto della campagna presidenziale del 2007 da parte dell'ex leader libico Muhammar Gheddafi.

 

thierry herzog

Grazie a quelle intercettazioni, gli inquirenti francesi scoprirono che Sarkozy e il suo legale comunicavano attraverso dei telefoni cellulari intestati sotto falsa identità. Il nome in codice dell'utenza di Sarkozy era 'Paul Bismuth'. Sposato con la cantante ed ex modella italo-francese, Carla Bruni, Sarkozy si è ritirato dalla politica attiva dopo la disfatta alle elezioni primarie del 2016, anche se viene ancora considerato una sorta di padre politico dei Républicains, a cui molti vanno ancora a chiedere consiglio.

 

 

2. MONDIALI QATAR: PLATINI SI DIFENDE, 'COSÌ FA MALE' - QUINDICI ORE DI FERMO PER LE ROI: 'SERENO, HO RISPOSTO A TUTTO'

Paolo Levi per l'ANSA

 

 "Così fa male": all'indomani del fermo per presunta corruzione nelle procedure d'assegnazione dei Mondiali di Calcio del 2022 al Qatar, Michel Platini, respinge le accuse. Garantendo di essersi sempre "sentito estraneo a qualsiasi fatto". "Sono sereno", dichiara l'ex presidente dell'Uefa, rispondendo al picchetto di cronisti che lo hanno atteso sino a tarda notte dinanzi agli uffici anticorruzione di Nanterre, alle porte di Parigi. Davanti ai fari puntati delle telecamere, Le Roi ha i tratti tirati, il volto segnato da 15 ore di fermo nella banlieue parigina.

SARKOZY PLATINI

 

"Sarei dovuto arrivare in libera testimonianza, invece sono arrivato in stato di fermo - deplora il francese, ripetendo piu' volte ai microfoni, che cosi' "fa male...fa male...Sono sempre stato sereno, perché mi sono sempre sentito estraneo a qualsiasi fatto", assicura. Le ipotesi di reato sono corruzione, associazione per delinquere e traffico di influenze. Il sospetto dei magistrati riguarda quella che in molti indicarono come un'assegnazione inspiegabile dell'evento sportivo più importante, i mondiali di calcio al Qatar.

 

"Un caso vecchio" , lo definisce lui, aggiungendo di essersi sempre espresso "in piena trasparenza su tutti i giornali". Mentre gli inquirenti continuano a "fare inchieste", "cercano...". Quanto all'interrogatorio, il sessantatreenne ex stella della Juve ritiene che "vista la quantità di domande, poteva solo essere cosi' lungo. Mi hanno anche fatto domande sull'Euro 2016, la Coppa del Mondo in Russia, il Mondiale del Qatar, il Paris Saint-Germain, la Fifa...Ci sono stati molti, molti, argomenti. Ho risposto tranquillo a tutto, senza sapere perché ero lì...Bisognava rispondere a tutte quelle domande, l'ho fatto".

 

platini

L'avvocato William Bourdon, che è rimasto al suo fianco fino a notte fonda, denuncia da parte sua "molto rumore per nulla" e ribadisce la totale innocenza dell'assistito. L'interrogatorio fiume, assicura, è legato perlopiù a "motivi tecnici". A tessere la potente ragnatela di potere con il principe ereditiero e il primo ministro del Qatar fu Nicolas Sarkozy, questa l'ipotesi degli inquirenti, a partire da un pranzo all'Eliseo al quale partecipò anche Platini. Era il 23 novembre 2010, nove giorni dopo la Fifa cominciò lo scrutinio per l'attribuzione dei mondiali e favoriti erano gli Stati Uniti. Ma in quel pranzo, cambiò tutto.

 

Gloria e onta di Michel Platini

"Che Sarkozy abbia cercato di influenzare il voto, è pacifico", dice a radio France Info il vicedirettore del quotidiano L'Equipe nonché biografo di Platini, Jean-Philippe Leclaire. "Platini - aggiunge - ha sempre detto di non aver ricevuto un ordine formale da parte di Sarkozy ma che ci fu effettivamente un messaggio subliminale", se non addirittura "piu che subliminale". Una volta sedutosi al tavolo dell'Eliseo, si è reso subito "conto che c'era il principe, il primo ministro del Qatar. Non essendo completamente idiota ha capito rapidamente quale fosse l'indicazione di voto", conclude Leclaire.

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?