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SBAGLIARE È UMANO, MENTIRE È DIABOLICO – A FAR INCAZZARE L’OPINIONE PUBBLICA TEDESCA SUL CASO DELLA MINISTRA ANNE SPIEGEL NON È STATA TANTO LA VACANZA CON MARITO MALATO E FIGLI STRESSATI IN PIENA EMERGENZA ALLUVIONE, MA LA BALLA SULLA PRESENZA ALLE RIUNIONI: HA RACCONTATO DI AVER PRESO PARTE AGLI INCONTRI VIA WEB, SALVO POI ESSERE SMENTITA DAI VERBALI. UNA BUGIA CONDITA DA GROSSOLANI ERRORI DI AUTODIFESA CHE…

Uski Audino per “la Stampa”

 

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A quattro mesi dalla sua nascita il governo Scholz perde il primo pezzo. Lascia l'incarico la ministra della Famiglia Anne Spiegel, esponente dei Verdi e madre di quattro figli, nel corso di una resa dei conti a un tempo personale e politica.

Il motivo tecnico alla base delle dimissioni è la scelta di non rimandare le vacanze di quattro settimane in Francia con la famiglia nonostante l'emergenza estrema provocata dalla più catastrofica alluvione del secolo in Germania, con 134 morti accertati nella notte tra il 14 e 15 luglio scorso, soprattutto considerato il suo ruolo di ministra dell'Ambiente del Land della Renania-Palatinato. «È stato un errore protrarre così a lungo le vacanze e chiedo scusa» ha detto Spiegel in uno stato di evidente tensione emotiva durante una conferenza stampa domenica sera.

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La ministra dei Verdi ha raccontato alle telecamere il suo precario equilibrio familiare: un marito malato di cuore, dopo un infarto subito nel 2019, tre bambini in età da scuola elementare e uno all'asilo, l'emergenza coronavirus con il suo portato di scuole chiuse e un triplo incarico professionale - come ministra della Famiglia, ministra dell'Ambiente e capolista alle elezioni del 2021 del suo Land. «Era troppo e questo ci ha portato come famiglia oltre il limite», ha ammesso. Avevamo bisogno di vacanze, mio marito non ce la faceva più, ha detto senza mezze parole. Se non tutti, in molti, l'avrebbero capita.

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Forse non gli abitanti della valle dell'Ahr, la più colpita dalle esondazioni del piccolo ma ruggente fiume Ahr.

 

Ma l'opinione pubblica avrebbe potuto accettare, se non perdonare, l'ammissione di colpa davanti al sovraccarico di impegni, tanto comune nelle donne in perenne equilibrismo tra carriera e famiglia. Inammissibile invece è mentire. Ed è su questo che la pressione politica e mediatica ora dopo ora si è fatta insostenibile.

 

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La ministra Spiegel ha dichiarato sabato a Bild am Sonntag di aver seguito in video-conferenza dal luogo di vacanza le sedute dell'esecutivo di Magonza nella fase successiva all'alluvione in luglio. Per seguire da vicino le operazioni di salvataggio. In conferenza stampa domenica sera invece è stata pubblicamente smentita dai giornalisti che le hanno presentato i verbali di quelle riunioni dai quali risultava la sua assenza. Sbagliare è umano, mentire è diabolico.

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Soprattutto a certe latitudini. Più di un ministro in Germania è stato costretto alle dimissioni per questo, da ultima Franziska Giffey, ora sindaca di Berlino ed ex ministra della Famiglia, costretta a lasciare il suo incarico poco meno di un anno fa per aver mentito e cambiato versione dei fatti sulla sua tesi di dottorato. Ieri sono quindi arrivate le dimissioni. «Ho deciso di rimettere il mandato da ministra della Famiglia per la pressione politica» ha detto Spiegel.

 

Accanto alle responsabilità personali e ai grossolani errori di autodifesa di Anne Spiegel si colloca però la partita politica quotidiana, fatta di colpi e contraccolpi.

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Solo pochi giorni fa, infatti, la ministra dell'Ambiente dell'altro Land colpito dall'alluvione, il Nordreno-Vestfalia, è stata costretta alle dimissioni per una regione analoga: a poche ore dalla tragica esondazione l'esponente della Cdu Ursula Heinen-Esser era partita per Mallorca per festeggiare il compleanno del marito. I socialdemocratici ne avevano chiesto a gran voce le dimissioni, anche alla luce delle prossime elezioni del 15 maggio in Nordreno-Vestfalia.

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«Heinen-Esser si è assunta la responsabilità perché era in vacanza dopo il disastro dell'inondazione, ma la signora Spiegel è ancora in carica, perché?» ha detto la ex ministra dell'esecutivo Merkel e presidente della Cdu in Renania-Palatinato, Julia Klöckner, al settimanale Spiegel. Che sullo sfondo si sia trattato anche di un regolamento di conti tra maggioranza e opposizione? Il partito più colpito, i Verdi, dopo la rovinosa conferenza stampa e l'ammissione della menzogna ha deciso di abbandonare la sua ministra, pur mostrando comprensione. «Anne Spiegel ha attraversato un momento estremamente duro dal punto di vista personale e incredibilmente difficile» ha detto la collega di partito e ministra degli Esteri Annalena Baerbock, a margine di una riunione a Lussemburgo.

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«Oggi per lei non è solo un passo politico, ma anche personale che penso renda chiaro quanto possa essere brutale la politica» ha aggiunto Baerbock, la prima ad essere finita sotto i raggi-x per il suo essere madre ed esponente politica di punta. La Germania torna quindi a chiedersi «è consentito nei fatti alle donne di fare politica?».

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