jose manuel villarejo

ALLA SBARRA L'UOMO DEI DOSSIER - IN SPAGNA INIZIA IL PROCESSO ALL’EX POLIZIOTTO-SPIA JOSÉ MANUEL “PEPE” VILLAREJO, SPECIALIZZATO NELLO SPARGERE FANGO SUI NEMICI DEI SUOI CLIENTI E INVENTARE SCANDALI AD HOC - IL SUO RUOLO NEL GOLPE TEJERO, NEI FINANZIAMENTI ILLEGALI DEL PARTITO POPOLARE, NEL DISCREDITO NEI CONFRONTI DELL'EX LEADER DI PODEMOS PABLO IGLESIAS E NELLA FUGA DEL RE EMERITO JUAN CARLOS...

jose manuel villarejo 14

Andrea Nicastro per il “Corriere della Sera”

 

José Manuel Villarejo durante la sua carriera nella polizia spagnola è stato decorato sei volte senza mai andare oltre il grado di commissario. In compenso, quando ancora era in servizio, dirigeva società di investigazioni private che gli fruttavano una fortuna. In pensione, poi, gli affari sono decollati. 

 

jose manuel villarejo 8

L'ex commissario aveva i numeri di telefono di tutti i potenti del Paese, valigie di dischi esterni di memoria per 80 terabyte con le registrazioni di anni di conversazioni telefoniche e migliaia di dossier. 

 

La sua specialità, secondo l'accusa, era prendere l'avversario del cliente, radiografarne ogni peccato e nel caso inventarne ad hoc, infine spargere fango fino a risultato ottenuto che poteva essere il blocco di una fusione societaria, l'attacco ad un personaggio politico o, al contrario, l'insabbiamento di uno scandalo. 

jose manuel villarejo 4

 

La sagoma di José «Pepe» Villarejo sarebbe comparsa, come quella di Hitchcock, nei momenti topici della Spagna democratica: dalla guerra sporca di Felipe González contro il terrorismo dell'Eta, al golpe Tejero, ai finanziamenti illegali del Partido Popular, al discredito nei confronti di Pablo Iglesias, l'ex leader dell'estrema sinistra di Podemos, fino alla fuga del re emerito Juan Carlos. 

 

jose manuel villarejo 3

C'è mezza Spagna che conta intrecciata in qualche modo al grande infangatore. Corpo massiccio, testa pelata, a volte benda da pirata sull'occhio malato, «Pepe» oggi ha 70 anni. Ha già trascorso tre anni in carcerazione preventiva ed è coinvolto in una dozzina di inchieste che potrebbero sfociare in altrettanti processi. Da questa settimana ha davanti a sé il primo, per reati che basterebbero a tenerlo in prigione per più di un secolo. 

 

jose manuel villarejo 5

Le accuse a lui e a una trentina di collaboratori vanno dal ricatto alla corruzione, passando da intercettazioni illegali, abuso d'ufficio, falso in atto pubblico, turbativa di mercato, calunnia e il resto del repertorio di chi è stato prima un pezzo importante dell'ufficio affari sporchi dello Stato e poi si è messo in proprio girando la manovella della macchina del fango spagnola per quattro decenni. 

 

I nomi che echeggeranno in aula come vittime o come mandanti sono quelli di ministri, amministratori delegati, segretari di partito, premier, presidenti di calcio, amanti e re. A far tremare mezza Spagna sono i dossier dell'ex poliziotto e le sue registrazioni. È la Spagna che si considerava intoccabile, intrecciata col potere dello Stato profondo, che si sarebbe avvalsa dei servigi di Villarejo per mettere fuori gioco l'altra metà. 

jose manuel villarejo 1

 

Il processo al commissario diventato spia è iniziato con qualche schermaglia procedurale, ma la fase più interessante arriverà dal primo dicembre, con gli interrogatori in aula. Le premesse sono di un dibattimento elettrizzante. L'ex poliziotto si è presentato alla corte con la toga da avvocato addosso, chiedendo di potersi difendere da solo. 

jose manuel villarejo 6

 

Voleva sedersi sul banco dei legali e non su quello degli imputati. Tra un cavillo formale e l'altro l'ex commissario ha cominciato a scaldare l'ambiente con dichiarazioni ai giornalisti che suonavano come minacce. «Non ho mai avuto paura di nessuno, nemmeno dei più potenti». Oppure: «Non sono stato trattato come un sospetto colpevole, ma come un nemico da abbattere». 

jose manuel villarejo 7

 

O anche, dimostrando di padroneggiare la materia alla perfezione: «In questo Paese, quando qualcuno disturba, lo annientiamo, lo distruggiamo, e purtroppo usiamo per farlo istituzioni serie come la Giustizia. Mi auguro che questa volta lo Stato di Diritto si affermi e non ci sia una Giustizia folkloristica».

 

Infine: «Sono pronto a difendermi con forza, anche se sono stato "lobotomizzato" dei miei archivi». Da anni le indiscrezioni filtrano con regolarità. Sono stati scritti libri su Villarejo. Non dovrebbero emergere molti fatti nuovi, ma il processo potrebbe diventare un palco su cui potenti di ogni settore saranno costretti ad ammettere le loro colpe. E la Giustizia spagnola misurare la sua indipendenza.

jose manuel villarejo 2jose manuel villarejo 13jose manuel villarejo 12jose manuel villarejo 11jose manuel villarejo 10jose manuel villarejo 9

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?