COME DAGO-RIVELATO, IL PIANO PER LA SCISSIONE DAL PD E’ PRONTO: RENZI STACCHERA’ 31 PARLAMENTARI DOPO LA LEOPOLDA E LANCERA’ UN’OPA SU FORZA ITALIA PER CREARE UN MOVIMENTO CENTRISTA (DIVENTERA' COSI' A TUTTI GLI EFFETTI L'EREDE DI BERLUSCONI) – "STATE PRONTI", HA FATTO SAPERE A MARA CARFAGNA NEGLI ULTIMI GIORNI - L’ASSE CON CASINI

Condividi questo articolo


IL VERO EREDE DI BERLUSCONI? RENZI

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoesclusivo-vero-erede-berlusconi-matteo-renzi-lanciato-213403.htm

 

RENZI

Tommaso Ciriaco per la Repubblica

 

renzi zingaretti renzi zingaretti

Il cellulare staccato, dopo l' ultima telefonata con Franceschini, mentre infuria la notte di battaglia sui sottosegretari. La scusa per i meno intimi, «perdonami, sono in Israele», quando il fuso è di un' ora appena. Il fatto è che Matteo Renzi non ha voglia di smarrirsi in una polemica sugli incarichi di sottogoverno, «potevano starci attenti, ma chi se ne frega, calma e gesso».

 

Il fatto è, soprattutto, che l' ex premier deve ormai decidere una sola cosa: «Se rompiamo, rompiamo alla Leopolda ».Gli indizi che fanno immaginare una resa dei conti quasi immediata ci sono tutti. «Qualsiasi cosa accada - ha spiegato l' altro giorno Ettore Rosato a un emissario di peso della segreteria di Zingaretti - c' è una certezza: noi garantiremo la tenuta del governo». La maggioranza non si tocca, insomma, perché tutti hanno bisogno di tempo. E poi ci sono le prime crepe nelle correnti, sfumature di renzismo che sbiadiscono. Come si è capito ieri nella chat di Base Riformista.

 

renzi conte renzi conte

«Vito De Filippo ha lasciato il gruppo»: ecco il buongiorno del deputato ai parlamentari che aderiscono all' area targata Lotti e Guerini, la più corposa del Pd con cinquanta deputati e una ventina di senatori. Il politico lucano, insoddisfatto degli ultimi mesi di navigazione, si allontana dai renziani morbidi e sembra abbracciare la causa dei falchi. Critiche più o meno dure per la gestione del Pd pare coinvolgano anche Andrea Romano, Gennaro Migliore, parlamentari veneti, toscani e campani come Piero De Luca, il figlio del governatore. Per non parlare del siciliano Davide Faraone. Delusi per la composizione del governo, delusi per tutto il resto.

 

Ecco, il renzismo accelera - nessuno può dire se solo tatticamente verso una scissione. La Leopolda è il punto di approdo, ma c' è chi giura che un' eventuale rottura sarà anticipata da un documento che qualche parlamentare, molto in segreto, sta provando a impostare in queste ore.

 

Renzi Di maio Renzi Di maio

Ci sarebbe la disponibilità ad aderire al progetto da parte di 26 deputati e 5 senatori. Così pochi a Palazzo Madama? I renziani spiegano che lì basta poco per orientare la maggioranza. Che il renzianissimo Andrea Marcucci resterebbe comunque alla guida del gruppo del Pd, almeno finché lo vorrà Zingaretti. E che, infine, da Forza Italia arriverebbero nelle settimane a seguire senatori come piovesse.

 

A capo della fronda renziana ci sono ovviamente Maria Elena Boschi ed Ettore Rosato, al loro fianco Luigi Marattin. Ora, che l' ex ministra sia in freddo con Luca Lotti è questione antica, tanto che nessuno si stupisce che provi a portargli via qualche parlamentare deluso.

 

Zinga Renzi Zinga Renzi

Ma è chiaro che l' operazione ha bisogno di individuare da qui alla Leopolda ragioni politiche che giustifichino la separazione. «I bersaniani - ripete non a caso l' ex ministra - sono praticamente tornati nel Pd, noi non possiamo restare». Di più: l' hanno informata che un ex parlamentare del Pd vicinissimo a Bersani sarebbe stato assunto a Bruxelles dal gruppo dem all' Europarlamento, come fosse un altro segnale del ritrovato amore a sinistra. «C' è spazio per un soggetto liberal che competa con la destra sovranista e la sinistra movimentista frutto dell' alleanza organica tra Pd e Movimento ». Un contenitore che prenda slancio dai comitati civici affidati a Ivan Scalfarotto e Rosato.

renzi berlusconi renzi berlusconi

 

Nella chat di questi comitati gira di tutto, negli ultimi giorni. Si parla del nuovo partito senza che nessuno censuri le aspirazioni di chi vuole partecipare: «La linea - scriveva l' altro giorno un promotore siciliano dei comitati - è quella di costruire in tempi medi un nuovo soggetto politico per cattolici, liberali, socialisti, repubblicani». Sembra l' atto costituente di Forza Italia, ma in decine soffiano in questa direzione.

 

Renzi, per adesso, attende e arma la mano della Boschi. La Leopolda non è così lontana e lui calcola vantaggi e svantaggi dell' operazione. Il fattore tempo consiglierebbe di mollare gli ormeggi, ora che il leader di Rignano è tornato «vincente». E poi ci sono le nomine di primavera e la voglia di sedere al tavolo di chi decide tutto. Contro, il suo istinto: non ha mai mollato nelle sconfitte, dalle prime primarie fino alle ultime Politiche, perché farlo adesso? Un indizio, però, fa propendere per lo strappo: «State pronti», ha fatto sapere a Mara Carfagna negli ultimi giorni. «State pronti», è il messaggio arrivato anche a Beatrice Lorenzin.

BERLUSCONI BIBERON RENZI BERLUSCONI BIBERON RENZI

Manca l' ultimo passo. «Ma la scissione- ripete un po' a tutti Boschi in questi giorni - è già tra noi, è già nei fatti...». I più duri pensano a un documento già nei prossimi giorni. Rosato: "Qualsiasi cosa accada, garantiremo la vita del governo"

renzi berlusconi renzi berlusconi

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...