marco tarquinio cecilia strada matteo salvini ursula von der leyen volodymyr zelensky

LA SCELTA DI CAMPO IN EUROPA: ESSERE PRO O CONTRO PUTIN – UN ASSAGGIO SI È AVUTO IERI CON IL VOTO ALLA RISOLUZIONE SUGLI AIUTI A KIEV, CHE CONTEMPLA LA POSSIBILITÀ DI COLPIRE IL TERRITORIO RUSSO CON LE ARMI FORNITE ALL'UCRAINA DALL'UE: IL PD HA VOTATO CON FRATELLI D’ITALIA MA SI È SPACCATO (I “PACIFINTI” STRADA E TARQUINIO SI SONO ASTENUTI). LEGA, M5S E AVS HANNO VOTATO NO – MOSCA ATTACCA VON DER LEYEN: “CONFERMA L’ATTITUDINE ALLA MILITARIZZAZIONE” (DETTO DA LORO…)

discorso di ursula von der leyen alla plenaria di strasburgo 7

VON DER LEYEN, 'L'ERA DELLA DIPENDENZA DALLA RUSSIA È FINITA'

(ANSA) - L'Unione europea deve "assicurarsi che l'era della dipendenza dai combustibili fossili russi sia finita una volta per tutti". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, pronunciando il discorso al Parlamento europeo di Strasburgo per la riconferma alla guida delle Commissione. La dichiarazione è stata accompagnata da un lungo applauso da parte degli eurodeputati dell'Aula.

 

UE: VON DER LEYEN ALLA SINISTRA, 'NOMINERÒ COMMISSARIO ALLA DIFESA'

ursula von der leyen e volodymyr zelensky summit per la pace svizzera

(Adnkronos) - "Noi sosteniamo l’Ucraina fin tanto che necessario. Questa guerra ha mostrato le nostre vulnerabilità e le azioni potenziali che possiamo condurre. Nominerò un commissario alla Difesa", anche con l'obiettivo di creare un "mercato unico della difesa". Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, incontrando oggi a Strasburgo il gruppo della Sinistra, a quanto riferiscono fonti parlamentari.

 

"So che ci sono differenze fra di noi - ha continuato - ma ho visto quello che ha fatto Viktor Orban. è andato a Kiev, Mosca e la risposta è il bombardamento dell’ospedale dei bambini…questa non è una vera missione di pace. Abbiamo due nuovi gruppi al Parlamento Europeo e abbiamo a novembre l’esito delle elezioni Usa". "Per quanto noi su tante questioni non abbiamo la stessa visione, io sono per un'Europa forte, che si basi su una centralità europea. Io voglio affrontare queste questioni. Voi siete pro europei, pro Ucraina, pro Stato di diritto... dobbiamo lavorare insieme", ha concluso.

 

MATTEO SALVINI CON MAGLIETTA DI PUTIN AL PARLAMENTO EUROPEO

MOSCA,DER LEYEN CONFERMA ATTITUDINE UE PER MILITARIZZAZIONE +

 (ANSA) -  "Ciò conferma ancora una volta l'attitudine generale degli Stati europei nei confronti della militarizzazione, dell'escalation della tensione, del confronto e del ricorso a metodi conflittuali nella loro politica estera": lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, commentando le parole di Ursula von der Leyen sulla costruzione di una "vera e propria Unione europea della Difesa". Lo riporta l'agenzia Interfax.

 

PD E FDI UNITI PER LA GUERRA IL PRIMO VOTO IN EUROPA DICE SÌ AI MISSILI SU MOSCA

Estratto dell’articolo di Wanda Marra per “il Fatto quotidiano”

 

VLADIMIR PUTIN E GIUSEPPE CONTE

 

Il Parlamento europeo “sostiene fermamente l’eliminazione delle restrizioni all’uso dei sistemi di armi occidentali forniti all’ucraina contro obiettivi militari sul territorio russo”. La prima risoluzione votata a Strasburgo, prima ancora del voto sulla candidata, Ursula von der Leyen, come presidente della Commissione europea, contiene un salto di qualità nel sostegno militare a Kiev da parte dell’Europa, che contempla sostanzialmente la possibilità di portare la guerra in territorio russo con armi europee.

 

Una posizione rispetto alla quale l’Italia in blocco s’era detta contraria. Ma ieri, nel voto finale al testo che ribadisce il sostegno politico e non solo militare all’ucraina, dicono sì sia il Pd, con l’astensione degli indipendenti Marco Tarquinio e Cecilia Strada, sia Fratelli d’italia, oltre a Forza Italia. Mentre sul no vanno la Lega, i gruppi di Left, M5S e Avs e i Verdi che votano in dissenso dal gruppo.

 

ursula von der leyen ascolta il discorso di nicola procaccini al parlamento europeo

La prima votazione della nuova legislatura europea fa registrare una serie di segnali. Il primo è in chiave europea: il testo è voluto dal Ppe, per marcare la maggioranza di von der Leyen proprio intorno al sostegno a Kiev, con i grandi gruppi, Socialisti e Democratici in primis, che avallano.

 

Il secondo scava dentro le contraddizioni in Italia, sia della maggioranza che dell’opposizione. E fa notare una sostanziale convergenza del Pd di Elly Schlein e di FDI di Giorgia Meloni, nel nome dell’atlantismo.

 

MATTEO SALVINI - VLADIMIR PUTIN - ROBERTO VANNACCI - MEME BY EDOARDO BARALDI

[…] Particolarmente in difficoltà la delegazione del Pd, che apprende della risoluzione martedì sera, dalla capogruppo spagnola Iratxe Garcia Pérez. Senza alcuna discussione preventiva. Tanto che tra i dem si sviluppa un dibattito acceso, nel tentativo di smarcarsi almeno in parte.

 

La delegazione ieri vota sì al sostegno militare a Kiev (con il no di Marco Tarquinio e Cecilia Strada), come d’altra parte fa FDI. Ma sull’uso delle armi in territorio russo, dopo aver chiesto il voto per parti separate, dice no. Con l’eccezione di Pina Picierno e Elisabetta Gualmini, che si astengono.

 

[…] Se l’opposizione va in ordine sparso, la maggioranza non è da meno. Sulla risoluzione finale la Lega si smarca da FDI e FI, dicendo no. Ma sull’eliminazione delle restrizioni, i 3 partiti di maggioranza hanno tre posizioni diverse: FI dice sì, FDI si astiene, la Lega dice no.

olaf scholz volodymyr zelensky ursula von der leyen

 

Altro punto che fa emergere le difficoltà di Giorgia Meloni, il passaggio su Viktor Orban. FDI dice no nella parte che condanna la recente visita del primo ministro ungherese alla Federazione russa perché “conteneva un attacco strumentale al governo ungherese”, per dirla con il capo-delegazione, Carlo Fidanza, ma dice sì sia alle parti riguardanti il piano di pace di Kiev sia all’auspicio che la stessa Ungheria sblocchi i finanziamenti in favore dell’ucraina. Anche questo voto viene parzialmente smentito dal sì finale alla risoluzione.

 

discorso di ursula von der leyen alla plenaria di strasburgo 3

[…] Tajani rassicurava: “Le posizioni nel governo sono omogenee. Non usare armi in territorio russo e nessun soldato in Ucraina. Noi diciamo no all’uso delle armi in territorio russo al fine di evitare un’escalation. Noi non siamo in guerra con la Russia e neanche la Nato lo è”.  […]

 

ERANO LE SETTIMANE della campagna elettorale e, con le urne in avvicinamento, il tema della pace era parecchio sentito. Non a caso il Pd aveva messo in lista due candidature ultra-pacifiste come quelle di Marco Tarquinio e di Cecilia Strada, che ieri non hanno votato la risoluzione. Tutti gli altri non hanno mai rinnegato il sì all’invio di armi a Kiev, ma a ridosso delle urne si sprecavano i distinguo e soprattutto i moniti contro il rischio di escalation.  [….] E tanti saluti agli elettori: in Europa non serviva alcuna svolta.

 

 

salvini putin conte

L'EUROCAMERA BOCCIA ORBAN SPACCATURE NELLE FILE DI ECR E PD "NO AI RAID IN TERRITORIO RUSSO" ANTONIO TAJANI "

Marco Bresolin e Francesco Moscatelli per “La Stampa”

 

[…] In chiave italiana il confronto serrato a destra, ovviamente, è già bello che iniziato. La Lega, rivendicando il suo no convinto all'intera risoluzione, parla di atteggiamento strumentale della nuova maggioranza europea che utilizza il sostegno all'Ucraina, «che la Lega non ha mai fatto venire meno in Italia e in Europa», per attaccare in maniera «inopportuna» il presidente di turno dell'Unione Viktor Orban.

 

ursula von der leyen parla al parlamento europeo

Sull'uso delle armi in territorio russo, poi, il Carroccio parla esplicitamente di «richiesta che appare in contraddizione con la linea dello stesso governo italiano». Un assaggio di quello che potrebbe succedere da domani in poi sull'asse Roma-Parigi-Bruxelles. A dettare la linea nei Patrioti è infatti il leader del Rassemblement National, Jordan Bardella.

 

«La risoluzione che proponete oggi - ha detto il francese nel suo intervento in Aula - pone diversi problemi. Il fatto che ogni Stato membro debba destinare per principio lo 0,5% del Pil annuo all'Ucraina vuol dire per la Francia mettere 7 miliardi l'anno. Non siamo a favore della fornitura di armi che permettano di attaccare direttamente il territorio russo e all'ingresso dell'Ucraina nella Nato. Sono due opzioni che presentano un rischio escalation con una potenza nucleare».

ursula von der leyen parla al parlamento europeo

 

L'Ungheria, infine, è sullo sfondo anche di un altro piccolo ma significativo scontro avvenuto ieri a Strasburgo fra Patrioti e Left nonostante la comune opposizione alla risoluzione sull'Ucraina. «Chiedo che venga fatta luce su una deputata che picchia le persone con un martello» ha detto prima del voto il patriota austriaco Georg Mayer, attaccando apertamente Ilaria Salis. «Salis ha difeso i diritti fondamentali ed è stata imprigionata da Orban per questo. È un onore averla qui, e con noi combatterà il vostro regime» la pronta risposta della francese Manon Aubry, capogruppo di Left.

SALVINI CON LA MAGLIA DI PUTINla studentessa italiana di mosca vignetta by rolli il giornalone la stampa

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO