pierferdinando casini giuliano amato quirinale

SCENARI PER IL QUIRINALE - SALVINI E RENZI SONO PRONTI A CONVERGERE SU CASINI O AMATO - DUE NOMI CHE POTREBBERO FAVORIRE UN'ALLEANZA TRA IL CENTRODESTRA E UNA "COSA DI CENTRO" LIBERAL-FORCHETTONA - SPEDIRE DRAGHI AL COLLE SIGNIFICA BLINDARE LA LEGISLATURA, AFFIDANDO IL GOVERNO MAGARI A MARTA CARTABIA O DANIELE FRANCO. MA FORZA ITALIA SPINGE PER L'ELEZIONE DI BERLUSCONI AL QUIRINALE - L'AVVISO DI BETTINI: "LA MIA PREOCCUPAZIONE È CHE NON SI ELEGGA DRAGHI A PRESIDENTE, QUINDI RIMANGA PREMIER E POI ALLA FINE IL GOVERNO NON REGGA. UNA SITUAZIONE IN CUI DRAGHI SAREBBE TOLTO DA TUTTI I RUOLI POSSIBILI"

Emanuele Lauria per “la Repubblica”

 

GIULIANO AMATO 3

Il Presidente dei due Matteo ha un identikit preciso: figura esperta, autorevole, distante dai due principali schieramenti. E nell'agenda dei due Matteo, Salvini e Renzi, sono segnati almeno un paio di nomi che corrispondono a quei profili: Pierferdinando Casini, il preferito dell'ex premier, e Giuliano Amato, che nel 2015 fu il candidato in pectore del centrodestra prima che lo stesso Renzi virasse su Mattarella.

 

La certezza è che il confronto fra Lega e Italia Viva, quel dialogo sul Quirinale indicato come prioritario ieri su Repubblica dal vicesegretario del Carroccio Lorenzo Fontana, è già iniziato. I contatti fra i leader non mancano e fonti qualificate raccontano di un colloquio alla Camera, la settimana scorsa, fra la capogruppo dei renziani Maria Elena Boschi e l'omologo leghista Riccardo Molinari.

pier ferdinando casini

 

L'ex ministra, con discrezione, ha sondato la disponibilità a ragionare sul nome di Casini, visto come profilo super partes non sgradito a Berlusconi - di cui è stato a lungo alleato - ma neanche al Pd, che nel 2018 lo appoggiò nel collegio di Bologna. I tempi per un qualsiasi accordo, ovviamente, sono prematuri. E Salvini ha un punto d'onore da rispettare: sostenere, finché possibile, il nome di Silvio Berlusconi.

 

Ma sa bene che, per giungere a una qualsiasi intesa preventiva, occorre lavorare su un obiettivo che, come ha detto Fontana, sia quello di indicare «un Capo dello Stato super partes e garante di tutti». Parole che, non a caso, vengono sottolineate da uno dei big di Italia Viva, Ettore Rosato: «Lavoriamo a una scelta unitaria del Parlamento, dobbiamo evitare uno scontro tra centrodestra e centrosinistra sul nuovo presidente».

salvini renzi

 

Rosato conferma il dialogo con la Lega ma allarga il campo: «Noi pensiamo anche a Fratelli d'Italia. Dobbiamo scegliere l'arbitro, non un giocatore, e cercheremo di trovare un terreno comune. I candidati di centrodestra e centrosinistra non hanno numeri e creerebbero un problema anche nel governo». Un'ipotesi Casini, o Amato, potrebbe far convergere il centrodestra e una costituenda aggregazione liberal-riformista fra Iv, Coraggio Italia e altri moderati.

 

giuseppe conte luigi di maio foto di bacco (2)

Da verificare il gradimento del Pd, che non ha mai smesso di sperare in un Mattarella-bis, mentre non mancherebbero le perplessità dei 5Stelle. Luigi Di Maio, in realtà, ha già espresso apprezzamento per l'opzione Amato (oggi vicepresidente della Consulta) ma il Movimento ha poca voglia di andare al traino di Salvini e Renzi, definiti ieri «politici inaffidabili» dal ministro dell'Agricoltura Stefano Patuanelli. Che auspica il proseguimento dell'esperienza di governo di Mario Draghi sino al 2023. Mentre il capo dei 5S, Giuseppe Conte, dal palco di Atreju, precisa che «non sta scritto da nessuna parte che il Capo dello Stato debba essere di centrosinistra. L'importante è che abbia alto profilo morale. E la discussione è aperta a tutti».

 

Ci si muove, ormai da giorni, su due livelli diversi: c'è il piano A, che prevede il trasloco di Draghi sul Colle più alto di Roma, e il piano B, che prevede appunto la permanenza dell'ex banchiere a Chigi, soluzione quest' ultima che eliminerebbe la prospettiva di elezioni anticipate, vista di cattivo occhio dalla maggior parte dei parlamentari.

 

il ministro del tesoro daniele franco foto di bacco

Il piano A avrebbe infatti come subordinata un accordo sulla salvaguardia della legislatura, affidando il governo magari a un attuale ministro vicino a Draghi quale Marta Cartabia o Daniele Franco. Ma è una via d'uscita, questa, che è stata bocciata dal coordinatore di Fi Antonio Tajani, primo sostenitore della nomination di Berlusconi per il Quirinale e della conferma di Draghi nel ruolo di presidente del Consiglio.

 

marta cartabia atreju

Il corridoio è stretto. E il pericolo, avverte il dirigente del Pd Goffredo Bettini, è che il capo del governo, di qui a un paio di mesi, possa uscire di scena: «La mia preoccupazione è che non si elegga Draghi a Presidente, quindi rimanga premier e poi alla fine il governo non regga. Una situazione in cui Draghi sarebbe tolto dalla politica italiana in tutti i ruoli possibili: questo - conclude Bettini - non sarebbe positivo»

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO