UNO SCENARIO DA PANICO - PER I DUE TERZI DEGLI ECONOMISTI A DAVOS, I SALARI NELLE ECONOMIE AVANZATE CALERANNO ANCORA! - A INCIDERE LA GUERRA IN UCRAINA, LE FIAMMATE DEI PREZZI DELL'ENERGIA, LO SPETTRO DI UNA CRISI ALIMENTARE. E I PAESI GIÀ PIÙ VULNERABILI, COME L'ITALIA, ORA LO SONO DI PIÙ - E CI ARRIVA ANCHE IL CALCIONE DEL “FINANCIAL TIMES” CHE, RICORDANDO LA DIPENDENZA ENERGETICA DELL’ITALIA DALLA RUSSIA, EVOCA IL RISCHIO DI UN PARZIALE DISINNESCO DEL POTENZIALE DI CRESCITA PNRR: “OGNI RITARDO NELLA SUA ATTUAZIONE, PERTANTO, RISCHIA DI ESSERE UN DANNO IRREPARABILE”

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Fabrizio Goria per “la Stampa”

 

STIPENDI BASSI IN ITALIA STIPENDI BASSI IN ITALIA

Il cielo su Davos racconta bene l'andamento dell'economia globale. Variabile tendente al tempestoso. Il barometro della congiuntura ha dinamiche analoghe, prevedono i guru del World economic forum. Il 2022 è iniziato con l'ottimismo di una ripresa post-Covid più corposa delle stime. Adesso il problema sono i salari. Secondo i due terzi degli economisti presenti al Wef caleranno nelle economie avanzate. Meno stipendi, più poveri. A incidere la guerra in Ucraina, le fiammate dei prezzi dell'energia, lo spettro di una crisi alimentare. E i Paesi già più vulnerabili, come l'Italia, ora lo sono di più.

Lehman Brothers Lehman Brothers

 

Scenari così a tinte fosche non si vedevano dal 2008, quando la crisi subprime portò con sé la sua vittima più illustre, Lehman Brothers. Ma quello, ricordano i veterani di Davos, era uno choc ben diverso da quelli che sta vivendo il mondo di 14 anni dopo. Per la terza volta in sei mesi, proprio nel resort elvetico, la numero uno del Fondo monetario internazionale (Fmi) ha lasciato le porte aperte a una revisione delle previsioni di crescita globale. Al ribasso.

 

stipendi stipendi

«Primo, c'è una stretta delle condizioni finanziarie. Secondo, c'è apprezzamento del dollaro. Terzo, il rallentamento della crescita in Cina. Tutto questo fa sì che un futuro peggioramento non sia da escludere», ha detto Georgieva. Gli ha fatto eco la platea del Wef, a iniziare dal vice cancelliere e ministro dell'Economia tedesco, Robert Habeck: «In Europa e negli Usa cresce l'inflazione, c'è una crisi energetica, alimentare e climatica e temo una recessione mondiale».

 

KRISTALINA GEORGIEVA KRISTALINA GEORGIEVA

Una delle maggiori preoccupazioni evidenziata a Davos riguarda la crisi alimentare, che unita a un'inflazione sempre meno nel controllo delle banche centrali, potrebbe distruggere salari «anche nelle economie avanzate». Ciò si tradurrebbe in milioni di nuovi poveri. L'amplificazione delle disuguaglianze prodotta dalla pandemia potrebbe acuirsi «ed escludere dal mercato del lavoro un numero considerevole di persone».

 

In un contesto così incerto, arriva anche un monito verso l'Italia da parte del Financial Times. Il quale ha ricordato che la dipendenza energetica del Paese dalla Russia potrebbe determinare un parziale disinnesco del potenziale di crescita dato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni ritardo nella sua attuazione, pertanto, rischia di essere un danno irreparabile.

lehman brothers 2008 lehman brothers 2008

 

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