minniti salvini

LO SCHIAFFO DI MARCO MINNITI AI SINISTRATI DI LOTTA E DI RACKETE: “LA RISPOSTA AI POPULISTI NON PUÒ ESSERE ACCOGLIAMO TUTTI I MIGRANTI. SULLA VICENDA DELLA SEA WATCH, LE RESPONSABILITÀ NON SONO SOLTANTO DEL GOVERNO ITALIANO. L’EUROPA SI E’ DIMOSTRATA PICCOLA. UNA NAVE CON 42 PERSONE E’ DIVENTATA IL PRETESTO PER TENERE L’ITALIA SUL FILO DEL RASOIO MA UNA VICENDA COME QUESTA IN UN PAESE NORMALE VIENE RISOLTA IN 5 MINUTI” – LA NECESSITA’ DI "UN RAPPORTO STRATEGICO" CON L'AFRICA...

marco minniti (2)

Fabio Martini per “la Stampa”

 

Una frazione della sinistra continua a considerarlo una sorta di "uomo nero", anche se nei suoi 18 mesi da ministro dell' Interno gli arrivi di migranti diminuirono del 78 per cento: senza chiudere i porti e facendo un accordo con le Ong.

 

marco minniti (2)

A un anno dalla sua uscita dal Viminale, Marco Minniti tiene il punto: «Per questo governo l' immigrazione non è una grande questione da governare: è da cavalcare, come una continua emergenza. Il ministro dell' Interno e il governo puntano tutto su quella che definirei una strategia della tensione comunicativa. Oggi non c' è un' emergenza e tuttavia ci si comporta come se fossimo davanti ad una drammatica invasione. Ciò premesso, sulla vicenda della Sea Watch, le responsabilità non sono soltanto del governo italiano».

 

Non è solo colpa di Salvini?

CAROLA RACKETE

«Se l' Italia si è dimostrata piccolissima, l' Europa ha dimostrato di essere una piccola Europa. In tre settimane una nave con a bordo 42 persone - non 4200 e neppure 400 - è diventata il pretesto per tenere un Paese sul filo del rasoio. In un Paese normale una vicenda come questa viene risolta in cinque minuti, perché viene inquadrata dentro una strategia complessiva.

CAROLA RACKETE

 

gianni letta marco minniti (2)

Noi avevamo una strategia, che poteva essere considerata efficace o meno, mentre oggi non c' è nulla. Siamo più deboli in Europa, mentre nel Mediterraneo centrale, poco più di un anno fa, c' era uno scenario completamente diverso: vigeva un sistema di ricerca e salvataggio coordinato dalla Guardia Costiera, le Ong avevano firmato un codice di condotta, c' erano Frontex, la Guardia costiera libica e una missione militare europea, Sophia. Oggi tutto questo, di fatto non c' è più».

 

Voi eravate più indulgenti con Bruxelles?

«No, ma il nostro obiettivo non era litigare con l' Europa, perché noi abbiamo voluto svolgere il ruolo di apripista, sapendo che la questione immigrazione non si risolve in Europa o in Italia, ma è un problema assai complesso che si può affrontare anzitutto in un rapporto strategico con l' Africa.

 

minniti

Oggi siamo drammaticamente tornati indietro. Nella vicenda Sea Watch, nel momento in cui l' Italia dichiarò la propria indisponibilità ad accoglierla, in quel momento e non 18 giorni più tardi, era necessario che dall' Europa venisse un segnale sfidante, ma in positivo nei confronti dell' Italia. D' altra parte i nazional-populisti ragionano per fatti simbolici e tu Europa non puoi rispondere con una logica piccina: io ne prendo 3 e tu ne prendi 4. Davanti all' asprezza della sfida dei nazional-populisti, la risposta non può essere quella di queste ore e cioè trattative impantanate sulle nomine tra leadership invecchiate».

CAROLA RACKETE

 

marco minniti saluta renato schifani

Papa Francesco ha sempre detto che l' accoglienza ha un limite oggettivo nella capacità di integrazione: non pensa che l' atteggiamento di una parte della sinistra, compreso il Pd, possa essere tradotto, al di là delle intenzioni, in un messaggio semplificato, tipo: accogliamoli tutti?

«L' alternativa ai nazional-populisti non può essere accogliamoli tutti. Il Santo Padre pone una questione cruciale. Senza volerne assolutamente forzare il pensiero, il Papa quando ci invita ad accogliere chi si può integrare, richiama il tema sul quale si giocherà il futuro delle democrazie nei prossimi anni: quello dell' integrazione. E una forza riformista non può che declinarlo attorno a tre valori: umanità, libertà e sicurezza».

marco minniti

 

Sul rifinanziamento delle missioni internazionali, tra cui quella in Libia, che divide il Pd, cosa dirà ai suoi colleghi?

«Mi sono auto-imposto di non parlarne prima delle decisioni dei gruppi».

 

Questo governo considera le Ong il male assoluto, ma anche lei ci discusse: esclude che alcune di loro possano avere obiettivi paralleli a quelli umanitari?

MARCO MINNITI BY LUGHINO

«Non dimentichiamo mai una cosa: noi non facemmo decreti o leggi "contro" le Ong. Io penso che in un ambito delicato come questo non si possa procedere per decretazione. Facemmo la scelta del Codice, proposto dall' Italia e poi discusso in Europa e che le Ong sottoscrissero.

marco minniti

 

E non si dimentichi da dove arrivavamo: per due anni, attraverso le Ong, e cioè vettori non pubblici, erano giunti in Italia più di 80mila migranti. Le Ong hanno un obiettivo fondamentale: salvare le vite in mare.Noi, come Stato, avevamo l' obiettivo di garantire la sicurezza sul territorio nazionale. Ci siamo coordinati in una comune assunzione di responsabilità. E i risultati si sono visti».

MINNITIminnitimigranti sea watchsea watch salvinisea watch salvinimarco minniti marco minniti BOSCHI MINNITImarco minnitiminniti gentiloniminniti renziminniti haftarminnitiminniti pinotti del sette grazianoMINNITI HAFTARgentiloni pinotti minnitisgarbi e minnitiMINNITI DELRIOMATTEO RENZI E MARCO MINNITI pierferdinando casini marco minniti maria fedele grassoMARCO MINNITI E MATTEO RENZImarco minniti (7)minniti gratteriSCALFARI MINNITI 1maurizio martina marco minnitimarco minnitiMINNITI CON I CAPELLI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…