matteo salvini annalisa chirico

LO SCHIAFFO DELLA PROCURA DI MILANO A SALVINI: MENTRE LUI È CON LA CHIRICO A PARLARE DI RIFORMA DELLA GIUSTIZIA (FOTO), LORO FANNO ARRESTARE POLITICI E IMPRENDITORI LOMBARDI E INDAGANO IL PRESIDENTE LEGHISTA ATTILIO FONTANA - DI MAIO E BONAFEDE CORRONO A FARE UNA CONFERENZA STAMPA PER RIBADIRE CHE LORO SONO IL PARTITO DEI PM - LE TOGHE ORMAI HANNO MESSO NEL MIRINO IL ''CAPITANO'', E LUI DA QUI AL 26 MAGGIO STARÀ BUONO: POTREBBE SUCCEDERE DI PEGGIO. NON A CASO HA INGOIATO IL ROSPO DELLA CACCIATA DI SIRI…

 

  1. LO SCHIAFFO DELLA PROCURA DI MILANO: MENTRE SALVINI CON LA CHIRICO PARLA DI RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, ARRESTANO POLITICI E IMPRENDITORI LOMBARDI

matteo salvini annalisa chirico

DAGONOTA - Come va il rapporto tra Salvini e i magistrati? Giudicate voi: mentre era a Milano per la serata di ''Fino a Prova Contraria'', associazione di Annalisa Chirico che promuove la riforma della giustizia, la procura della città, guidata da Francesco Greco, faceva arrestare decine di persone, tra cui molti politici lombardi della maggioranza Forza Italia-Lega e l'ex socio di Siri, e iscriveva nel registro degli indagati il presidente della regione, il leghista Attilio Fontana. Una retata commentata così da Buffagni: ''In Lombardia hanno arrestato gli amici di Salvini''.

matteo salvini attilio fontana

 

Insomma uno schiaffo sonoro partito dal Palazzo di Giustizia, lo stesso dove fu scritta la parola ''fine'' sulla parabola politica di Bettino Craxi, un altro milanese che puntava a governare l'Italia con piglio decisionista. I magistrati hanno ormai messo nel mirino il vicepremier, anche perché in questi mesi ha agito sempre senza consultare le toghe nelle sue decisioni, come si è visto chiaramente nei casi delle navi dei migranti.

francesco micheli annalisa chirico

 

Un atteggiamento molto diverso da quello dei grillini, in particolare del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che come capo di gabinetto ha Fulvio Baldi, un magistrato attivo nel direttorio della corrente Unicost e studioso proprio delle normative che riguardano l'ordinamento giudiziario.

 

Bonafede e gli altri 5 Stelle hanno mantenuto un rapporto di grande collaborazione con le toghe (a partire da Davigo), e il messaggio è stato ribadito ieri con l'irrituale conferenza stampa congiunta che il ministro ha tenuto insieme al vicepremier Di Maio, nella quale hanno ribadito ''Tangentopoli non è mai finita, la corruzione è ancora una piaga fondamentale e gravissima''. Il messaggio che i M5S vogliono inviare agli elettori (e pure alle toghe) è chiaro: noi siamo il partito dei pm, la Lega invece…

LUIGI DI MAIO ALFONSO BONAFEDE

 

Non è un caso se il Capitano, di solito fiammeggiante, abbia lasciato che Conte cacciasse a pedate Siri dal governo, addirittura ribadendo la fiducia al premier. Da qui al 26 maggio Salvini non cercherà altre rogne mettendosi di traverso all'esecutivo o dichiarando guerra ai magistrati. Dopo, chi vivrà vedrà (e conterà i voti delle europee).

 

 

  1. L'APPELLO: «LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA È UNA PRIORITÀ»

Cesare Zapperi per il ''Corriere della Sera''

fabio lattanzi

 

All' ordine del giorno del Consiglio dei ministri di oggi c' è ben altro, ma se possibile c' è chi vorrebbe che in cima alla lista delle priorità venisse messa la riforma della giustizia.

L' associazione «Fino a prova contraria» guidata da Annalisa Chirico ha affidato al vicepremier Matteo Salvini, ospite ieri a Villa Necchi di una serata organizzata ad hoc con il fior fiore della società civile milanese (avvocati, banchieri, imprenditori; da Manfredi Catella a Francesco Micheli), il compito di portare davanti ai colleghi di governo il dossier. «Fatta salva l' obbligatorietà dell' azione penale - ha sottolineato Chirico - è necessario che il Consiglio superiore della magistratura e il Parlamento ogni anno decidano quali reati è giusto perseguire in via prioritaria. Così si avrebbe meno parzialità da parte dei pubblici ministeri e più trasparenza».

carlo bonomi

 

La serata di «Fino a prova contraria» ha avuto anche un risvolto economico. Per gli organizzatori è necessario rilanciare il partito del Pil (ben rappresentato in platea). Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda, ha rivolto a Salvini l' appello a tagliare i lacci e lacciuoli della burocrazia per consentire alle imprese di poter investire con tempi e procedure certe. E l' ex ministro Giulio Tremonti ha ripercorso i tentativi non sempre riusciti di imprimere una svolta liberale alla politica economica dei governi di cui ha fatto parte.

 

annalisa chirico ugo brachetti peretti

 

  1. «TROPPI PROCESSI INUTILI, COSÌ NESSUNO INVESTE»

Tommaso Montesano per ''Libero Quotidiano''

 

Lo slogan è semplice: «Più giustizia, più crescita». Da qui l' hashtag che sta accompagnando, da inizio anno, l' azione del movimento Fino a prova contraria: #innomedelpil. «Un imprenditore cosa chiede per investire?

Tempi certi e decisioni prevedibili».

annalisa chirico sul palco

 

Invece, denuncia Annalisa Chirico, in Italia la giustizia continua a essere in uno stato disastroso. Per arrivare a una sentenza di primo grado - ramo civile - ci vogliono almeno 360 giorni.

 

Perfino in Burundi e Zimbabwe sono messi meglio, ricorda il video con il quale a Milano - nella cornice di villa Necchi Campiglio - si apre il nuovo appuntamento organizzato dal movimento presieduto dalla giornalista, che ieri sera ha riunito oltre 300 persone in rappresentanza di quella che Chirico chiama «l' Italia che lavora, produce e si rimbocca le maniche. È questa l' Italia cui vogliamo dare voce.

annalisa chirico giuseppe cornetto bourlot

Non quella che chiede sussidi e reddito di cittadinanza e desidera andare in pensione prima».

 

E all' Italia che produce - «il mondo produttivo» - serve una giustizia che funzioni. Sondaggi, studi e report - anche di fonte europea - confermano che «l' emergenza numero uno in Italia è la lentezza della giustizia». Come può un Paese che vuole crescere, si chiede Chirico, permettere che in tutti questi anni l'«imprenditore sia diventato un presunto colpevole?». Ecco altri numeri: 25mila detenuti incarcerati ingiustamente; 600 milioni di euro di risarcimenti. «E li paghiamo noi». Così il sistema è al collasso: «L' Italia ha troppe leggi penali. Tante leggi penali producono altrettante notizie di reato. Così i magistrati devono destreggiarsi: a causa della scarsità di risorse devono scegliere quali fascicoli portare avanti e quali no». Ma non è così che funziona.

 

 

annalisa chirico carlo nordio matteo salvini

Da qui la proposta lanciata al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede (che, al contrario del suo collega Matteo Salvini, ministro dell' Interno, continua a disertare, seppure invitato, gli appuntamenti del movimento): «Gli chiederemo l' impegno di sostenere la nostra prossima battaglia affinché, pur mantenendo l' obbligatorietà dell' azione penale, la scelta di quali notizie di reato perseguire non spetti alla discrezionalità del procuratore, ma all' organo di autogoverno della magistratura, il Csm, cui dovrebbe spettare il compito di stabilire, ogni anno, le priorità della politica giudiziaria. Il Guardasigilli, sempre così impegnato, apra al confronto».

annalisa chirico matteo salvini

 

In sala, oltre a Salvini, tra gli altri ci sono Giulio Tremonti, i magistrati Carlo Nordio e Stefano Dambruoso, il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi. Il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha inviato un messaggio. Chirico ringrazia e rilancia: «Costruttori, imprenditori, liberi professionisti, rappresentanti del mondo agricolo. Questa è una comunità che vuole vivere in un Paese più libero e competitivo. È ora di parlare di giustizia in modo pragmatico e costruttivo».

roberto giori e michele briamonte di spallevittorio manes e stefano bonacciniil panelinvitola salamatteo salvini matteo salvini annalisa chirico matteo salvini annalisa chiricofino a prova contrariaannalisa chirico

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…