olaf scholz xi jinping

SCHOLZ IN VERSIONE VALLETTO DI XI FA INFURIARE TUTTI, IN GERMANIA E IN OCCIDENTE – NELLA SUA VISITA A PECHINO IL CANCELLIERE TEDESCO HA CHIESTO AL PRESIDENTE CINESE DI USARE “LA SUA INFLUENZA SULLA RUSSIA” PER RISOLVERE LA GUERRA IN UCRAINA (UNA BELLA SBERLA A BIDEN) – E SULLA QUESTIONE DI TAIWAN HA USATO TONI CAUTISSIMI: “QUALSIASI CAMBIAMENTO DELLO STATUS QUO DEVE ESSERE PACIFICO E CONSENSUALE” (SECONDA SBERLA A “SLEEPY JOE”) – A BERLINO VERDI E LIBERALI, ALLEATI DI GOVERNO DI SCHOLZ, PRENDONO LE DISTANZE...

1 – SCHOLZ VEDE XI E FA INFURIARE GLI ALLEATI DI GOVERNO

Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

 

OLAF SCHOLZ XI JINPING

Dura appena undici ore, più il tempo di viaggio, la visita di Olaf Scholz in Cina. Ma sicuramente suscita più polemiche in Germania e all'estero delle dodici missioni che scandirono i sedici anni al potere di Angela Merkel. Scholz è il primo leader del G7 a recarsi in Cina dallo scoppio della pandemia e il primo a incontrare il presidente cinese dalla sua recente riconferma al vertice da parte del Congresso del Partito comunista, che ne ha fatto il dominus incontrastato della Superpotenza asiatica.

 

Il cancelliere è accompagnato da una delegazione di imprenditori, fra cui i capi di Siemens, Basf, Bmw e Volkswagen, scelta che secondo molti osservatori tradisce la volontà di mantenere intensi rapporti economici con Pechino, che ormai da sei anni è il primo partner commerciale della Germania.

 

XI JINPING OLAF SCHOLZ

Mentre gli Stati Uniti si proiettano verso una netta separazione della loro economia da quella cinese e l'Europa cerca faticosamente di prendere insieme le distanze da un regime sempre più totalitario ed economicamente aggressivo, Berlino sembra privilegiare nei confronti del Dragone un «business as usual» intriso di mercantilismo, ingenuità ed egoismo.

 

Il cancelliere è bersaglio di «fuoco amico» perfino a casa sua, da parte degli alleati verdi e liberali. La spaccatura interna alla maggioranza è diventata pubblica la scorsa settimana, quando Grünen e Fdp si sono formalmente dissociati dal via libera dato da Scholz all'acquisto da parte del gruppo cinese Cosco del 25% di uno dei terminali del porto di Amburgo.

 

XI JINPING OLAF SCHOLZ

Martedì poi la ministra degli Esteri, la verde Annalena Baerbock, ha espresso esplicite riserve sull'opportunità del viaggio a Pechino, già pronta a sfruttare la visita come prova delle divisioni interne all'Occidente. Scholz ha provato a difendere le sue scelte in un editoriale pubblicato sulla Frankfurter Allegemeine Zeitung.

 

Secondo il cancelliere, la Germania deve cambiare il suo atteggiamento verso la Cina, nel momento in cui questa torna verso l'ortodossia marxista-leninista, centralizzata in economia e ancora più autoritaria sul piano politico. Scholz ha messo in guardia però dal rischio di isolare Pechino, perché «con i suoi 1,4 miliardi di abitanti e il suo potere economico continuerà a svolgere un ruolo chiave sulla scena mondiale anche per il futuro».

 

2 – UCRAINA: XI, OPPOSIZIONE A USO E MINACCIA ARMI NUCLEARI

vladimir putin xi jinping a samarcanda

(ANSA) - Il presidente Xi Jinping ha invitato la comunità internazionale a "rifiutare l'uso e la minaccia delle armi nucleari" per prevenire una "crisi nel continente eurasiatico", nelle sue osservazioni più dirette sulla necessità di impedire l'escalation della guerra russa in Ucraina. Nel suo incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, Xi ha anche parlato della necessità congiunta di garantire la stabilità delle catene di approvvigionamento alimentare ed energetico, entrambe interrotte dall'invasione dell'Ucraina da parte del presidente russo Vladimir Putin.

 

3 – UCRAINA: SCHOLZ, CHIESTO A XI DI USARE INFLUENZA SU RUSSIA

putin xi jinping

(ANSA) - Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto al presidente Xi Jinping di usare "la sua influenza sulla Russia" per porre fine alla "guerra di aggressione" ai danni dell'Ucraina. "Ho detto al presidente cinese che è importante che la Cina usi la sua influenza sulla Russia", ha affermato Scholz. "Questo riguarda la necessità di rispettare i principi della Carta dell'Onu che tutti abbiamo sottoscritto. Si tratta di principi come quello della sovranità e dell'integrità territoriale, importanti anche per la Cina", ha osservato il cancelliere in un incontro con i media a Pechino.

 

4 – UCRAINA: SCHOLZ INVITA PUTIN A ESTENDERE ACCORDO SU GRANO

grano in ucraina

(ANSA) - Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha sollecitato il presidente russo Vladimir Putin a prolungare l'accordo che consenta il passaggio sicuro delle spedizioni di grano dall'Ucraina per evitare una seria crisi alimentare. "Esorto il presidente russo a non rifiutare di estendere l'accordo sul grano che scade tra pochi giorni", ha affermato il cancelliere incontrando i media a Pechino dopo aver incontrato il presidente Xi Jinping e il premier Li Keqiang, nell'ambito della sua missione di un giorno in Cina. "La fame non deve essere usata come arma", ha aggiunto Scholz. (ANSA).

 

5 – TAIWAN: SCHOLZ, CAMBIO STATUS QUO DEVE ESSERE CONSENSUALE

esercitazioni militari cinesi taiwan

(ANSA) - La Germania, così come gli Stati Uniti e molti altri Paesi nel mondo, segue la politica della Unica Cina, in merito alla vicenda di Taiwan: lo ha affermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, parlando a Pechino con i media dopo gli incontri avuti con il presidente Xi Jinping e il premier Li Keqiang. Tuttavia, ha aggiunto Scholz, parte della Unica Cina è anche che "qualsiasi cambiamento dello status quo delle relazioni nello Stretto di Taiwan deve essere pacifico e consensuale".

incrociatore statunitense nello stretto di taiwan esercitazioni militari cinesi taiwan esercitazioni militari cinesi taiwan

Ultimi Dagoreport

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...