matteo renzi trivelle eni

LA SCISSIONE DI RENZI SPIEGATA AGLI INGENUI: IL VERO OBIETTIVO SONO LE PARTECIPATE - NEL SUO PROGRAMMA, COME HA DETTO A “REPUBBLICA”, C'È LA FUSIONE TRA LEONARDO E FINCANTIERI - “LA VERITÀ” TRADUCE: “IL SUO E’ UN MESSAGGIO CIFRATO PER I MANAGER PUBBLICI. UN INVITO A CONVERTIRSI AL RENZISIMO. SEMBRA DIRE: LA STANZA DEI BOTTONI LA GESTISCO IO E DECIDERÒ LE STRATEGIE E GLI ACCORDI CON QATAR O ARABIA SAUDITA. IN QUESTO MODO RENZI PUNTA ALL'ENI E…”

Claudio Antonelli per “la Verità”

 

RENZI MACRON GOZI

Nella lunghissima intervista con cui Matteo Renzi annuncia la scissione del Pd ci sono tante sfumature psicologiche, tutte riconducibili alla sua necessità di rimanere sempre al centro dell' attenzione. Mancano invece reali motivazioni politiche. Spinte ideologiche nemmeno a parlarne: si tratta solo di potere. E non ci vuole un esegeta per capirlo: è lo stesso Renzi a svelarlo in corso d' intervista.

 

«Non sono interessato a mettere il naso nelle nomine, ma voglio dire la mia sulle strategia», ha detto a Repubblica. «Perché continuiamo a tenere divise Leonardo-Finmeccanica e Fincantieri? Che senso ha? Non rischiamo di farci mangiare da partner europei che investono più di noi sullo spazio e sulla difesa?». Come i cani che appena usciti di casa marcano il territorio, l' ex sindaco di Firenze aveva troppa fretta di definire il proprio perimetro di competenza che non è nemmeno riuscito ad attendere l' evento della Leopolda previsto per ottobre.

cassa depositi e prestiti 3

 

Dal momento che in ballo non ci sono scelte politiche, per il suo nuovo schieramento è importante fissare già da ora i paletti di competenze che riguardano le nomine. Perché solo di questo si tratta: gestire le partecipate e individuare i propri uomini di fiducia. E nella grande abbuffata di poltrone (che si apre da oggi fino alla nomina del successore di Sergio Mattarella) ciò che conta per Renzi è essere sempre al centro.

 

La frase estrapolata dall' intervista a Repubblica fa specifico riferimento a quello che comunemente viene chiamato piano Capricorn. Cioè l' idea che Cdp possa riacquistare alcune partecipate direttamente dal Tesoro, con il duplice obbiettivo di ridurre il perimetro del debito pubblico e al tempo stesso accentrare dentro Cdp la cabina di regia delle nomine. Nello specifico questa non è un' idea partorita da Renzi ma dai 5 stelle, e potrebbe essere appoggiata pure dal ministro dell' Economia Roberto Gualtieri.

FINCANTIERI MONFALCONE

 

Tesoro e Cdp si appresterebbero a fare i calcoli per vendere a Cassa depositi e prestiti le quote del 30,2% che il Mef detiene nel colosso della Difesa con sede in piazza Monte Grappa. Il progetto sarebbe di incassare a spanne una cifra che si aggirerebbe sui 2,3 miliardi di euro. In questo modo il controllo resterebbe pubblico, ma il governo riuscirebbe a scambiare patrimonio contro debito.

 

Infatti il Tesoro lo scorso giugno ha incassato circa 800 milioni da Cdp perché necessitava di una riduzione del deficit. Incassando la vendita delle azioni, porterebbe a casa direttamente una riduzione del debito, come promesso all' Ue. Dal punto di vista contabile sarebbe più una partita di giro. Inutile dire che non si tratterebbe di una privatizzazione. Cassa gestisce infatti i risparmi dei pensionati e la raccolta di Poste, oltre a fungere da tesoreria per lo Stato.

 

cassa depositi e prestiti

Una volta incamerata Leonardo, per Cdp - che già adesso detiene Fincantieri - sarebbe poi semplice avviare una fusione. Un progetto che Giuseppe Bono sostiene da molto tempo. Ne abbiamo discusso sulle colonne della Verità anche in occasione dell' accordo tra la stessa Fincantieri e la francese Naval group. Su questa idea molti analisti continuano ad avanzare dubbi, per via della diversità dei due business. Ma soffermarci troppo sulla fusione in sé significa cadere nel tranello dello storytelling renziano. La citazione dei due colossi della Difesa è strumentale. Renzi non ha alcuna idea precisa in merita e nemmeno sarebbe stato imbeccato dall' amico Sandro Gozi che ora fa il consulente del governo francese.

 

RENZI TAMIN AL THANI QATAR

Si tratta piuttosto di un messaggio cifrato rivolto a tutti i manager pubblici. Un invito abbastanza palese a convertirsi tutti (di nuovo) al renzisimo. La stanza dei bottoni la gestisco io - sembra dire l' uomo di Rignano - e solo io deciderò le strategie e gli accordi con i Paesi esteri, che contano. Ad esempio il Qatar o l' Arabia Saudita. In questo modo Renzi punta all' Eni e a coordinare le altre partecipate dell' energia come Enel (anch' essa citata nell' intervista).

 

Stavolta al fianco di Renzi ci saranno gli uomini che in passato hanno collaborato con Silvio Berlusconi. Lo si capisce dai viaggi portati avanti dal senatore semplice di Scandicci e dalle relazioni internazionali. A Renzi non basterà far entrare nella sua casa un plotone di esponenti di Forza Italia: per trasformare il suo progetto nella vera Casa delle libertà dovrà disporre anche della massa critica dei manager e dell' appoggio delle grandi partecipate pubbliche. Solo così Berlusconi potrà trovare il suo delfino, e la schiera di Forza Italia potrà fuoriuscire.

 

RENZI SALZANO PRIMO MINISTRO QATAR

Uno schema indipendente dagli esiti elettorali (anzi), ma in ogni caso estremamente pericoloso. L' incognita si trova al Colle. Come reagirà Mattarella? Il presidente della Repubblica scenderà a patti o farà muro? La spregiudicatezza di Renzi rischia di far saltare il banco e quindi di spezzare il piano filoeuropeista imbastito dalle parti del Quirinale, che ora comincia a scarseggiare di assi nella manica.

Nelle prossime settimane ci sarebbe anche da divertirsi, se in ballo non ci fosse il nostro Paese.

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?