virginia raggi il vento sta cambiando e e' cambiato

UNA SCONFITTA A RAGGI X - CECCARELLI: "A METÀ CONSILIATURA VIRGINIA RAGGI AVEVA GIÀ ACCUMULATO 360 DENUNCE E PERSO 14 CHILI. UNA VOLTA, DURANTE UN INTERROGATORIO, È SVENUTA. ROMA SI È RIVELATA UN AFFARE IMMENSAMENTE PIÙ GRANDE DI LEI CHE NE IGNORAVA LA CURVA CATASTROFICA E FORSE NEMMENO POSSEDEVA LA PERCEZIONE CULTURALE DEI SUOI TERRIBILI GUASTI. I ROMANI NON LI HA MAI CONQUISTATI. SI AVVERTIVA NEI SUOI MODI UN CHE DI ALGIDO, UN'INTERMITTENZA EMOTIVA CHE..."

filippo ceccarelli foto di bacco

Filippo Ceccarelli per www.repubblica.it

 

Sindaco o sindaca? "Chiamatemi Virginia" rispose il primo giorno, con un sorriso. E quindi: addio, Virginia. L'epicedio o canto di lutto è un genere letterario che non ammette gioia, ovviamente, né sollievo, né rancore. Mancheranno, è vero, accompagnamenti di danze e suoni di flauti, ma l'aver perso a Roma, al netto dell'amarezza, farà bene soprattutto a lei, Raggi, che è giovane (42) e molto ancora potrà fare per sé e forse anche per gli altri.

virginia raggi incerta su chi votare

 

Sono stati cinque anni di fatiche pazzesche, sofferenze, sberleffi, tradimenti. In un articoletto dell'autunno del 2018, come dire a metà consiliatura, si legge che aveva già accumulato 360 denunce e perso 14 chili. Una volta, durante un interrogatorio, è svenuta. Non si vuole far del pietismo, ma è pur vero che il potere si è rivelato con lei, più che severo, crudele.

 

VIRGINIA RAGGI GIUSEPPE CONTE

Nel giorno della fine corre la memoria visiva al trionfo, quando arrivò in Campidoglio a bordo di un'automobilina elettrica; per poi affacciarsi su quel magnifico balcone da cui, diceva Rutelli, "è facile perdere la testa". Una figurina sopraffatta da una solitudine di cielo, pietra, abisso e splendore. Ci scappò anche una lacrima, immagine in seguito tornata utile al meme terminale e riepilogativo: "Era meglio se restavo a fa' le fotocopie allo studio di Previti".

 

virginia raggi al seggio 2

Addio Raggi. I romani, d'altra parte, non li ha mai conquistati. Si avvertiva nei suoi modi un che di algido, un'intermittenza emotiva che buttava ora sul risentito, ora sull'infastidito; quasi certamente era paura, la più giustificabile alla luce dei risultati, ma anche e sciaguratamente, della scarsa qualità umana delle persone che si era scelta. "Gentarella", come si dice qui, nel migliore dei casi, altrimenti gentaccia.

 

Ma soprattutto: Roma si è rivelata un affare immensamente più grande di lei che ne ignorava la curva catastrofica e forse nemmeno possedeva la percezione culturale dei suoi terribili guasti. In campagna elettorale - e perciò troppo tardi e con troppa enfasi - s'è detta "innamorata pazza", ma chi poteva crederci? Nessun altro sindaco - e le si fa un complimento - è mai stato così incapace di simulare e dissimulare. Anche se nessuno, in tutta onestà, può pensare che abbia privilegiato il suo tornaconto o la sicurezza personale.

 

virginia raggi

Scorrono le foto di questi anni: in fuga sul tetto del Campidoglio, molto bella in abito Gattinoni all'Opera, bellicosa nella cerimonia dell'abbattimento delle villette Casamonica (quella notte dormì con il sacco a pelo in ufficio), sul terrazzino di casa durante il lockdown a tagliare i capelli al marito, anche lui molto autentico, però anche un po' querulo.

 

Certo, al netto del fervore elettoralistico, dei cantieri dell'ultim'ora e delle inaugurazioni presciolose, i problemi dell'Urbe sono rimasti quelli di sempre, alcuni pure aggravati. Una volta, camminando a via del Corso, è inciampata anche lei in una buca (poco dopo è toccato anche a Grillo).

 

alessandro di battista virginia raggi 4

Tutti i soliti guai sono continuati ad andare nel peggiore dei modi, la manfrina delle discariche, l'immondizia per strada, il traffico impossibile, la metro che si rompeva, i bus che prendevano fuoco, i dipendenti capitolini premiati e scontenti, le bare insepolte, gli ambulanti predatori, il culto delle ciclabili deserte, i monopattini dappertutto, i centurioni...

 

Altro che la mancata teleferica, altro che Spelacchio! Pure i terribili poeti romaneschi ci si sono messi, trombette di vittimismo: "Virgì, Roma nun te merita!". In verità Virgì ha dedicato più tempo al cambio degli assessori (16, forse 17), alla girandola delle poltrone e a marketing della sua immagine che alle piaghe dell'Urbe.

 

VIRGINIA RAGGI

Considerati i poveri voti di ieri, non è servito a nulla darci dentro coi social, ondeggiando tra buffi siparietti domestici (a un certo punto anche un cagnolino) e baldanzose semplificazioni tipo "voglio", "pretendo", la gladiatora, la combattente, ma via! Nel frattempo, il Colosseo sbagliato, la ridicola targa di Azelio Ciampi, i topi, i gabbiani, i cinghiali, la moria degli storni e dei pesci.

 

Negli ultimissimi giorni della campagna si è regalata un tango col casquè. Anche lì, sulla pista, sembra di vedere una figurina in lontananza che si abbandona, finalmente. Non è detto che sia un male per Virginia aver perso. Non è detto che tutto questo non servirà a qualcosa di meglio.

meme virginia raggi 2MEME - VIRGINIA RAGGI E IL CINGHIALEvirginia raggi foto di bacco (1)virginia raggi luigi di maio foto di baccovirginia raggi in versione gladiatrice twittata da beppe grillovirginia raggi giuseppe conte andrea severini e virginia raggi 1virginia raggi 5marcello minenna e virginia raggi

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