marat gabidullin wagner group

LO SCOOP DEL GIORNO: IACOBONI INTERVISTA MARAT GABIDULLIN, 50 ANNI, EX DELL'AERONAUTICA RUSSA ED EX COMANDANTE DEL WAGNER GROUP, IL PIÙ TEMUTO GRUPPO MERCENARIO AL MONDO, PRESENTE IN UCRAINA – “LA RUSSIA NON AVEVA LE INFORMAZIONI E L'INTELLIGENCE GIUSTE SULL'UCRAINA. NON HA UN COMANDO CENTRALE UNIFICATO SUL CAMPO. HA UN MISCUGLIO DI GRUPPI CHE NON SI COORDINANO TRA LORO. ALLA FINE LA GUERRA LA RUSSIA LA PERDERÀ, MA LE VITTIME CIVILI SARANNO ANCORA TANTE, LA GUERRA NON SARÀ BREVE” – “PUTIN VIVE ORMAI IN UN SUO MONDO PARALLELO, È COCCIUTO E NON CEDERÀ MAI, SE NON VIENE FERMATO POTREBBE ANDARE AVANTI ALL'INFINITO, LO DICO AI TANTI PUTINIANI D'ITALIA, POTREBBE INVENTARSI DI DOVER INVADERE L'ITALIA PERCHÉ UN SECOLO FA ERAVATE ANDATI A COMBATTERE CONTRO LA RUSSIA”

jacopo iacoboni

Jacopo Iacoboni per “La Stampa”

 

«La Russia non aveva le informazioni e l'intelligence giuste sull'Ucraina. Non ha un Comando centrale unificato sul campo. Ha un miscuglio di gruppi che non si coordinano tra loro, l'esercito, la Rosgvardia, i kadyroviti, e i generali del Cremlino si fanno belli con le morti di chi si sacrifica sul campo. Alla fine la guerra la Russia la perderà, ma le vittime civili saranno ancora tante, le vittime militari saranno ancora tante, la guerra non sarà breve».

 

Chi parla così, in una città europea, è Marat Gabidullin, 50 anni, ex dell'aeronautica russa e soprattutto ex comandante del Wagner Group, il più temuto gruppo mercenario al mondo, finanziato dall'oligarca Evgheny Prigozhin (il "cuoco di Putin", proprietario tra l'altro della troll factory di San Pietroburgo, e ovviamente in cima alle sanzioni americane e europee, ha sempre negato).

 

Marat Gabidullin Wagner group

La "Wagner" è stata per anni il terrore negli scenari di guerra ibrida, mercenari russi che hanno combattuto nelle situazioni più sporche del pianeta, in Siria, Libia, Centroafrica, e adesso, checché ne dica Serghey Lavrov, sono presenti anche in Ucraina. Gabidullin ha scritto un libro, Io, comandante di Wagner (Libreria Pienogiorno), che ora esce in italiano, ampliato rispetto all'edizione russa (dove c'erano state molte omissioni «per sfuggire alla censura»). Non è il libro di un pentito, questo bisogna saperlo. Piuttosto di uno che vuole difendere i suoi compagni dicendo la verità sul Cremlino, sui suoi generali, sulla «assurda guerra in Ucraina».

Marat Gabidullin Wagner group

 

Lei nel libro scrive che ormai Wagner è male armata e male addestrata. Cosa è successo?

«Nel 2016, contro l'Isis in Siria, avevamo più munizioni e eravamo meglio equipaggiati, avevamo anche carri armati T-90.

Dal 2017 abbiamo cominciato ad avere una quantità molto limitata di munizioni. A Hama gli americani sapevano tutte le nostre mosse in anticipo, e fu un massacro. Alla fine della battaglia di Palmyra, gli unici carri armati che avevamo erano cinque T-72 sottratti ai siriani».

 

Lei dice che i morti di Wagner vengono taciuti e ignorati dal Cremlino. Ormai la brigata viene mandata allo sbaraglio?

Marat Gabidullin Wagner group

«Non esattamente allo sbaraglio, almeno fino al 2017 erano combattenti addestrati molto bene. Oggi non più. Non c'è training, non c'è coordinamento delle azioni. Lo si è visto anche all'Isola dei Serpenti. Le vittorie in Siria furono dovute principalmente ai morti della Wagner, mentre i generali del Cremlino si fanno belli e vengono promossi. Ma l'Isis non aveva artiglieria, droni turchi, mezzi corazzati. In Ucraina è tutto completamente diverso».

 

Il ministro degli esteri russo Lavrov dice che Wagner non è in Ucraina.

Marat Gabidullin

Gabidullin sorride. «I politici non mentono mai: diciamo che non dicono mai tutta la verità.

Io penso che veramente Wagner non ci sia in quanto tale, ci sono tantissimi contractor di Wagner con qualcun altro che dirige le loro azioni».

 

Un'altra società rispetto a quella per cui lavorò lei (la Evro Polaz di Prigozhin)?

«Sicuramente i combattenti di Wagner oggi in Ucraina non vengono comandati da una società qualsiasi ma dalle forze ufficiali russe. Altrimenti sarebbe il caos».

 

Nel canale Telegram di Wagner, "RSODM", sono state scritte alcune verità sgradite alla propaganda russa. Per esempio che a Snake Island i russi si ritiravano, e era stata colpita una nave, un elicottero. Come lo spiega?

«Uno, evidentemente gli è permesso, si prendono un certo grado di libertà. E due, mandano, diciamo così, degli avvisi, un memento ai dirigenti russi: signori, ricordatevi che noi siamo qua, stiamo combattendo per voi».

 

Quanti russi sono morti in Siria, e quanti della Wagner? E quanti in Ucraina?

«In Ucraina non lo so, in Siria non voglio rivelarlo. Ma tutta la propaganda di Mosca è basata sul mentire sui morti, e dire che le vittorie sono ottenute con minimi sacrifici».

 

Marat Gabidullin

Come giudica militarmente il Comando delle Forze armate in Ucraina? Il generale Valery Gerasimov è stato duramente criticato.

«Non lo giudico bene. Pensavano a una guerra veloce, ma avevano cattiva intelligence sull'Ucraina. Non erano preparati, erano male infornati. Tre giorni dopo l'inizio della guerra quel c di Lukashenka - che non è russo ma parla solo su mandato di Mosca - fece un'intervista a Solovyov per dire che la Russia avrebbe vinto in tre giorni, "perché di là non c'è nessuno a fronteggiarli". Che c».

 

Marat Gabidullin Wagner group

Alcuni membri della Wagner sono accusati di stupri, violenze sui civili, lei ha mai assistito a crimini del genere?

«Un contractor privato in Russia è una persona non riconosciuta, che per la legge non esiste, è fuorilegge, nessuno è responsabile per il suo destino.

D'altra parte, lui sa che potrà evitare qualunque responsabilità criminale per le sue azioni.

Una zona grigia tremenda, in cui ognuno è solo con i suoi demoni. Io non ho visto gli stupri, ma so che non tutti riescono a seguire le regole e l'etica, e trattenere la violenza».

 

Marat Gabidullin Wagner group

Cosa pensa dell'invasione di Putin in Ucraina?

«Credo che sia un errore tragico. Non si poteva assolutamente attaccare l'Ucraina, sono nostri fratelli. Questa guerra va contro qualunque senso, contro il popolo ucraino, ma anche contro quello russo, sarà la rovina dell'economia e dello stato russo. So che la guerra sarà lunga. E so che se i russi riuscissero a tenere i confini degli oblast di Donetsk e Luhansk, si fermerebbero: non perché vogliono, ma perché non hanno assolutamente le forze per andare oltre. Ma hanno le forze per tenere eventualmente Kherson, Mariupol, Melitopol, Berdyansk? Da quello che mi dicono i miei compagni, no. Dopo questo disastro una Russia esisterà ancora, ma come? In che modo? Non sono una figura di spicco come Navalny o Nemtsov. Non dirigo alcun movimento di opposizione.

mercenari wagner in ucraina 3

 

Videomessaggio di Putin

Non faccio altro che parlare apertamente, e con cognizione di causa. Ormai basta questo in Russia a essere accusato come nemico del popolo. Putin vive ormai in un suo mondo parallelo, è cocciuto e non cederà mai, sappiate che se non viene fermato potrebbe andare avanti all'infinito, lo dico ai tanti putiniani d'Italia, potrebbe inventarsi di dover invadere l'Italia perché un secolo fa eravate andati a combattere contro la Russia. Lo so, è fantascienza, ma fino a un certo punto».

mercenari wagner in ucraina 2mercenari del gruppo wagner 8mercenari del gruppo wagner 3mercenari wagner in ucraina 1MERCENARI WAGNER ZELENSKY MERCENARI WAGNER 29soldati mercenari russi in africa soldati mercenari russi in africasoldati mercenari russi in africa I MERCENARI WAGNER KIEVmercenari del gruppo wagner 2Mercenario del gruppo Wagnermercenari del gruppo wagner 10mercenari del gruppo wagner 7mercenari del gruppo wagner 6mercenari del gruppo wagner 5Marat Gabidullin Wagner groupmercenari del gruppo wagner 9

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...