LO SCOPRIREMO SOLO VIVENDI – BOLLORÉ PROMETTE BATTAGLIA SULLA NORMA SALVA-MEDIASET: IL FINANZIERE BRETONE HA MANDATO UNA LETTERA A CONTE E POTREBBE FARE RICORSO ALLA COMMISSIONE EUROPEA, D’ACCORDO CON MACRON – L’EMENDAMENTO PRO-SILVIO HA LE IMPRONTE DIGITALI DI SVARIATI GRILLINI: IN PRIMIS BUFFAGNI, CHE SCALZATO DA FRACCARO SULLE NOMINE STA INTENSIFICANDO I SUOI RAPPORTO CON I PARLAMENTARI DI “FORZA ITALIA” (E CON LETTA)

-

Condividi questo articolo


MACRON BOLLORE' MACRON BOLLORE'

1 – SALVA-MEDIASET, IRA DI BOLLORÉ "PRONTO AL RICORSO IN EUROPA"

Leonardo Martinelli per “la Stampa”

 

Vincent Bolloré, il magnate francese presente in Italia, sia nel capitale di Tim che di Mediaset (e al centro di un'annosa battaglia giudiziaria con la famiglia Berlusconi), sta perdendo la pazienza.

 

berlusconi bollore vivendi mediaset berlusconi bollore vivendi mediaset

Vivendi (sotto il controllo di Bolloré) ha fatto recapitare una lettera al premier Conte, a Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli, rispettivamente ministri dell'Economia e dello Sviluppo economico. Chiede uno stizzito «chiarimento» sull'emendamento al dl Covid definito «anti-scalata» o meglio «salva-Mediaset».

 

roberto gualtieri giuseppe conte patuanelli roberto gualtieri giuseppe conte patuanelli

E minaccia una reazione dei francesi: «Vivendi non avrà altra scelta - si legge nel testo della missiva, rivelato dall'HuffPost - che fare ricorso alla Commissione europea per preservare i propri diritti». Insomma, la nuova battaglia di Bolloré potrebbe diventare politico-diplomatica, coinvolgendo l'Esecutivo Ue e Ursula von der Leyen, che vedono sconfessata dal famoso emendamento una sentenza della Corte di giustizia europea (che è a favore dei francesi).

VINCENT BOLLORE VINCENT BOLLORE

 

E potrebbe muoversi pure Emmanuel Macron, che con Bolloré ha un filo diretto. Ieri sera Vivendi opponeva un «no comment» sulla vicenda. Fonti vicine al gruppo indicavano comunque di «non capire bene la strategia del governo italiano». Vuole assicurarsi il sostegno politico di Berlusconi? Ma certe voci sostengono pure che il Cavaliere sarebbe stato all'oscuro dell'emendamento, che pure lo rimette al centro della scena.

bollore de puyfontaine bollore de puyfontaine

 

Qualcuno sostiene che dentro Mediaset - dove si continua a trattare per trovare una quadra coi francesi - l'emendamento sarebbe visto perfino con fastidio, visto che al di là del clamore difficilmente potrebbe impedire ai francesi (se del caso con l'aiuto di un giudice) di votare in assemblea e dunque di contare. Dalla lettera di Vivendi traspare anche una buona dose di delusione.

 

bollore e de puyfontaine assemblea vivendi bollore e de puyfontaine assemblea vivendi

I francesi avevano accettato le volontà di Conte e compagnia sulle strategie di Cdp sulla rete unica, dopo il via libera all'operazione da parte del Cda di Telecom del 4 agosto scorso: il frutto dei negoziati con il governo italiano di Arnaud de Puyfontaine, ad di Vivendi, l'aristocratico dai modi garbati che il «pirata» Bolloré invia costantemente al fronte. Ecco, dicono i francesi, come siamo ripagati.

BERLUSCONI DI MAIO BERLUSCONI DI MAIO

 

La sentenza della Corte Ue ha eliminato i tetti stabiliti della legge Gasparri, permettendo a Vivendi di riavere tutto il suo 29,9% di Mediaset (ora segregato per il 19,9% in una fiduciaria) e mantenendo il 23,9% di Tim. Mentre il nuovo emendamento (votato al Senato il 12 novembre è ora in attesa del sì definitivo della Camera) consentirebbe di aggirare la sentenza europea, fornendo nuovi poteri all'Agcom sulle scalate ai gruppi italiani dei settori media e telecom.

 

bernard arnault e arnaud lagardere bernard arnault e arnaud lagardere

Da sottolineare: Bolloré si presenta particolarmente tonico a questa nuova battaglia. Aveva in sospeso a Parigi una querelle con Bernard Arnault sulla spartizione del gruppo Lagardère, ma sta trovando un accordo con l'altro miliardario francese. Poi si prospetta la distribuzione nel globo di 15 miliardi di dosi di vaccini. E qual è uno dei principali operatori mondiali in questo campo? La Bolloré Logistics.

 

2 – LA COLONNA GRILLINA AL LAVORO PER BERLUSCONI

Alessandro Da Rold per “la Verità”

 

YANNICK E VINCENT BOLLORE YANNICK E VINCENT BOLLORE

C' è una fetta di Movimento 5 stelle, che da tempo ha iniziato un dialogo molto fitto con Forza Italia, dietro l' emendamento che garantisce nuovi poteri all' Agcom per difendere Mediaset da possibili scalate ostili. Di mezzo c' è la tenuta del governo di Giuseppe Conte, il fatto che diversi parlamentari grillini temono nuove elezioni anticipate (e l' impossibilità di candidarsi), ma forse anche un' idea che circola nelle mente di molti: la stagione del M5s si sta ormai esaurendo. I pentastellati prendono le distanze in pubblico, ma la realtà appare molto diversa.

 

STEFANO BUFFAGNI STEFANO BUFFAGNI

Sta di fatto che sull' emendamento «salva Mediaset», su cu i francesi di Vivendi hanno invitato una lettera al governo per avere chiarimenti, ci sono stampate diverse impronte grilline. A quanto risulta alla Verità, infatti, a confezionare l' emendamento al dl Covid per tutelare una delle più importanti aziende italiane, è intervenuta la mano di due esponenti di spicco del Movimento 5 stelle, il viceministro al Mise Stefano Buffagni e il ministro Stefano Patuanelli.

 

gianni letta e berlusconi gianni letta e berlusconi

Da tempo il primo, considerato una volta punto di riferimento sulle partecipate statali per i grillini, è ormai visto da molti come «un corpo estraneo nel movimento». Sarà perché lombardo, sarà perché sulle nomine è stato ormai scalzato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, negli ultimi mesi Buffagni avrebbe iniziato a parlare spesso con i parlamentari di Forza Italia.

 

riccardo fraccaro riccardo fraccaro

E anzi, c' è chi lo avrebbe visto anche con Gianni Letta, storico braccio destro di Silvio Berlusconi. Del resto fu proprio il Cavaliere a raccontare nel febbraio scorso un aneddoto durante una riunione di presidenza del partito. Informò i parlamentari azzurri del «malessere» interno ai grillini, di come il Movimento si stesse liquefacendo e che i portavoce del popolo del vaffa di Beppe Grillo avessero persino chiesto di incontrarlo.

LAURA ARIA LAURA ARIA

 

Del resto Buffagni durante questo nuovo governo giallorosso è quasi scomparso dai radar, mentre ai tempi della Lega aveva un ruolo di sicuro più centrale. Ora lo è diventato di nuovo in questa fase delicata per Mediaset, un trait d' union tra il Movimento 5 stelle e Cologno Monzese. Non senza polemiche.

 

LUIGI DI MAIO STEFANO PATUANELLI LUIGI DI MAIO STEFANO PATUANELLI

Perché il ministro degli Esteri Luigi Di Maio pare non abbia apprezzato il movimentismo dell' ex consigliere regionale lombardo, soprattutto perché essendo alla Farnesina si ritrova suo malgrado ad essere il terminale dell' irritazione diplomatica della Francia. Ma oltre a Buffagni i veri artefici dell' emendamento - presentato dalla renziana ancora nel Pd Valeria Valente - sono stati Patuanelli e Laura Aria, quest' ultima neo commissaria Agcom.

Già a luglio, quando furono eletti i nuovi commissari dell' autorità garante per le comunicazioni, gli addetti ai lavori avevano notato che il board non sarebbe stato di sicuro ostile al centrodestra.

 

macron bollore macron bollore

Del resto Aria era sostenuta da Forza Italia, anche per il brillante curriculum nel mondo delle comunicazioni e per aver ricoperto durante l' ultimo governo la funzione di direttore della Direzione servizi media proprio in Agcom durante i governi di Berlusconi. I collegamenti tra l' autorità garante e il ministero non finiscono qui, anche perché Luigia Spadaro, capo segreteria del sottosegretario Mirella Liuzzi, è considerata molto vicina a uno degli assistenti della Aria, ovvero Giuseppe Bonadio.

 

Del resto il quadro della battaglia Mediaset-Vivendi non è dei più sereni dopo la recente sentenza (era settembre) della Corte di giustizia dell' Ue che ha bocciato la legge Gasparri, che impediva ai francesi di acquisire il 28% del capitale di Mediaset. La situazione al momento è fluida. Ma ieri Vivendi ha ribadito quello che già era incominciato a circolare da giorni sui quotidiani. Il gruppo del finanziere bretone Vincent Bollorè vuole chiarimenti sull' emendamento al decreto sul coronavirus.

 

URSULA VON DER LEYEN URSULA VON DER LEYEN

E li vuole proprio dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a cui ha inviato una lettera il 13 novembre scorso, missiva che è stata recapitata anche al ministro dell' Economia Roberto Gualtieri e allo stesso Patuanelli. Il testo è stato anticipato dall' Huffington Post. Del resto l' emendamento non è ancora diventato legge, quindi in Francia confidano in una retromarcia da parte dell' esecutivo.

 

stefano buffagni stefano buffagni

La società diretta da Arnaud de Puyfontaine minaccia ricorsi alla Commisisone europea e ricorda proprio la sentenza di settembre della Corte, sottolineando che le barriere della legge Gasparri non sono valide. Ma oltre a questo c' è ancora da definire la strategia sulla rete unica, dove sono coinvolte Tim, Cdp e la stessa Mediaset, tavolo a cui Vivendi è stata invitata in agosto. Si tratta di una partita complessa, di cui è stata informata anche Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. Sarebbe stato il governo di Emmanuel Macron a contattarla, mostrando tutta la propria irritazione per la scelta di politica industriale italiana.

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – È TUTTO MOLTO STRIANO: PERCHÉ LA COMMISSIONE ANTIMAFIA NON CONVOCA E INTERROGA IL LUOGOTENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, PROTAGONISTA DEL CASO DOSSIERAGGI? - PERCHÉ NELLE TRE INTERVISTE STRIANO HA CAMBIATO VERSIONE (PRIMA HA DETTO DI AVER AGITO SU MANDATO DEI PM, POI DI AVER FATTO TUTTO DA SOLO, PROTEGGENDO I MAGISTRATI - STRIANO È STATO AUTORIZZATO DA QUALCUNO A PARLARE CON I GIORNALISTI (COME VUOLE LA PRASSI) O SI È MOSSO IN AUTONOMIA? – COME MAI DOPO LO SCOPPIO DEL BUBBONE, NON È STATO SOSPESO, MA SOLO TRASFERITO IN UN ALTRO REPARTO. GODE DI PARTICOLARI PROTEZIONI? - DOPO IL SECCO NO DELLA DUCETTA A UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA PARLAMENTARE (RECLAMATA DA NORDIO E CROSETTO), IL SOSPETTO È CHE, GRAZIE ALL’INAZIONE DELL'ANTIMAFIA GUIDATA DALLA MELONIANA CHIARA COLOSIMO, SI VOGLIA “ADDORMENTARE” IL CASO, PER… - VIDEO DELLE IENE

FLASH! - ALLA FACCIA DI CHI LO VOLEVA MORTO! L’AUTOBIOGRAFIA DI PAPA BERGOGLIO, “LIFE”, SCRITTA DA PAPA FRANCESCO CON IL VATICANISTA DI MEDIASET, FABIO MARCHESE RAGONA, A UNA SETTIMANA DALL’USCITA NEGLI USA HA GIÀ CONQUISTATO UN POSTO NELLA PRESTIGIOSISSIMA CLASSIFICA DEI BEST SELLER DEL “NEW YORK TIMES”. LO STESSO IN GERMANIA, CON LA CLASSIFICA DELLO “SPIEGEL”. E IN ITALIA? I RITI VODOO E I MALOCCHI DEGLI ANTI-BERGOGLIANI NON SAREBBERO SERVITI A NIENTE: PARE CHE IL LIBRO SIA PRIMO IN TUTTE LE CLASSIFICHE LIBRARIE. SEGNO CHE LA GENTE, AL CONTRARIO DI TANTI SUOI COLLABORATORI, AMA BERGOGLIO. AMEN!

ARCORE MORMORA, MILANO CONFERMA: MARTA FASCINA SI È FIDANZATA! A RUBARE IL CUORE DELLA FU VEDOVA INCONSOLABILE DI SILVIO BERLUSCONI NON SAREBBE UN POLITICO, NÉ UN PERSONAGGIO PUBBLICO - LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON VEDE L’ORA DI SBULLONARLA DA VILLA SAN MARTINO, AVREBBE PERSINO PRESO UN APPARTAMENTO A MILANO PER LEI E IL SUO NUOVO AMORE. SI VOCIFERA CHE IN QUESTI GIORNI SI STIA LAVORANDO ALL’ARREDAMENTO… - MARTA FASCINA: "LA NOTIZIA È TOTALMENTE INFONDATA. QUANTO ALL'ACQUISTO DI UN NUOVO APPARTAMENTO, SI TRATTA SEMPLICEMENTE DI UNA VALUTAZIONE CHE STO FACENDO PER UN MEMBRO DELLA MIA FAMIGLIA..."

DAGOREPORT – “SANTA” E VOLUBILE: LE MILLE VERSIONI DELLA  SANTADECHÈ SULLE SUE DIMISSIONI DA MINISTRO IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO. ALL’INIZIO SI È DIFESA SENZA ESITAZIONI, POI HA IPOTIZZATO UN PASSO INDIETRO (“FARÒ UNA SERIA E COSCIENTE VALUTAZIONE”) E OGGI, DI NUOVO, CAMBIA SPARTITO: “NESSUNO MI HA CHIESTO DI DIMETTERMI” - PERCHÉ ONDEGGIA COSÌ TANTO? QUALI ASSI NELLA MANICA È CONVINTA DI AVERE? – NESSUN COMMENTO DALLA MELONA CHE SA BENE CHE FDI NON VEDE L'ORA DI RISPEDIRLA A CUNEO (A PARTE IL SODALE LA RUSSA) - NEL CASO IN CUI LA PITONESSA NON SI RASSEGNASSE A DIMETTERSI, E' GIA' PRONTO UN RIMPASTO DI GOVERNO DOPO LE EUROPEE: DATI IN USCITA ANCHE DELMASTRO E ZANGRILLO…- VIDEO 

DAGOREPORT – PER NON PERDERE LA FACCIA CON I RUSSI, PUTIN ACCUSA L’UCRAINA PER LA STRAGE DI MOSCA, MA LA TRATTATIVA CON LA CIA PER EVITARE L’ESCALATION VA AVANTI - LO SCHEMA È “DUE PASSI IN AVANTI E UNO INDIETRO”: I RUSSI AVANZERANNO, KIEV ACCETTERA' UNA TREGUA E LE NUOVE CONQUISTE SARANNO “OFFERTE” SUL TAVOLO DEL NEGOZIATO – ALLA FINE SI TORNEREBBE INDIETRO DI 10 ANNI, AGLI ACCORDI DI MINSK CHE PREVEDEVANO UN’AUTONOMIA SPECIALE PER LE REPUBBLICHE DI DONETSK E LUGANSK E L’ASSICURAZIONE CHE L’UCRAINA NON ENTRERÀ MAI NELLA NATO – IL MESSAGGIO DI BIDEN A ZELENSKY: RESISTI FINO ALLO SBLOCCO DEI 60 MILIARDI DI AIUTI DAL CONGRESSO MA NON SOFFIARE SUL FUOCO ORA CHE NELLA PARTITA SI SONO INFILATI ANCHE I JIHADISTI (MONITORATI DALLA CIA)...