xi jinping vladimir putin joe biden

SE LA RUSSIA PERDE L’APPOGGIO DELLA CINA, LA GUERRA È FINITA - BIDEN OGGI CHIAMA XI JINPING: GLI USA CHIEDERANNO A PECHINO DI NON FARSI TIRARE IN BALLO ATTIVAMENTE NELLA GUERRA, PENA LA PERDITA DEL RICCO MERCATO OCCIDENTALE - AL DITTATORE CINESE NON CONVIENE LEGARSI MANI E PIEDI SOLTANTO A MOSCA, LA CUI ECONOMIA VALE POCO E NIENTE. ALLO STESSO TEMPO, VUOLE MANTENERE LO STATUS QUO DI PUTIN, PER FARLO DIVENTARE UN SUO VASSALLO NEL NUOVO ASSE ANTI-OCCIDENTALE

JOE BIDEN E XI JINPING

Anna Guaita per “il Messaggero”

 

Per la prima volta dacché è cominciata la guerra in Ucraina, Joe Biden e Xi Jinping si sentiranno oggi in un incontro virtuale. L'appuntamento è stato comunicato ieri, per l'appunto poche ore dopo che il volo del ministro degli esteri russo Sergei Lavrov verso Pechino era stato richiamato a Mosca quando già era a metà strada.

 

Mille voci si sono intrecciate sulla brusca marcia indietro di Lavrov, anche perché contemporaneamente il primo consigliere di Volodymyr Zelensky comunicava che un accordo per un cessate il fuoco fra Russia e Ucraina sarebbe oramai a portata, una questione di «pochi giorni, massimo una settimana e mezzo». Quindi una decina di giorni.

 

vladimir putin joe biden ginevra

Si ipotizza anche un incontro fra i due leader, Zelensky e Vladimir Putin, in Turchia, grazie al lavoro di mediazione che il presidente Recep Tayyip Erdogan ha continuato quasi senza interruzione fin da prima che iniziassero le ostilità, parlando anche direttamente con i due presidenti ieri.

 

Nel frattempo però le armi non tacciono, e anzi a sentire il segretario di Stato americano, i russi starebbero preparando nuove offensive, ed è anche possibile che vogliano fare ricorso a armi chimiche.

XI JINPING VLADIMIR PUTIN - VIGNETTA DI GIANNELLI

 

L'APPELLO DEL PAPA

La distruzione è tanto grande che il Pontefice ha di nuovo portato l'attenzione di un leader europeo sulla necessità di «cercare la via della pace», come ha chiesto pressantemente in una telefonata mercoledì sera con il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

 

Il leader tedesco si è trovato però tra l'incudine e il martello, tra l'appello del Papa per la cessazione delle ostilità e l'appello che Zelensky ha fatto ieri al parlamento tedesco in cui invece ha chiesto, come aveva fatto il giorno prima con gli americani e quello precedente con i canadesi, maggiori aiuti militari. Insomma, la guerra continua, mentre la diplomazia cerca di accelerare e portare almeno a una tregua.

 

volodymyr zelensky in collegamento con il bundestag

Di certo la telefonata che oggi avverrà fra Biden e il cinese Xi verterà sulla richiesta dell'americano che la Cina non si faccia tirare in ballo attivamente nella guerra. La Cina e la Russia sono diventate alleate più strette proprio alla vigilia della guerra, ma da più parti è stato notato che molto del contributo di Xi si è andato raffreddando man mano che l'Occidente reagiva con orrore davanti alla violenza cieca della guerra.

JOE BIDEN VLADIMIR PUTIN MEME

 

Xi ha mandato aiuti alla Russia, ma finora pare siano solo confezioni di pasti disidratati per le truppe. La Russia intanto si ritrova isolata all'Onu e rinuncia al voto sua bozza di risoluzione umanitaria sull'Ucraina.

 

RICHIESTA DI ARMI

Putin però vuole di più, dalla Cina vuole armi. E forse era proprio questa la missione di Lavrov, andare a Pechino a presentare una lista di richieste militari. Senonché, ecco arrivare il colloquio Xi-Biden. Diplomaticamente la Casa Bianca ha spiegato che non si tratta altro che di un passo di routine «per mantenere aperte le linee di comunicazione».

 

incontro jake sullivan yang jiechi a roma

Spiegazione a cui ben pochi hanno creduto, anche perché la telefonata arriva cinque giorni dopo che il consigliere Usa per la Sicurezza, Jake Sullivan, ha tenuto un summit bilaterale con il collega cinese Yang Jiechi a Roma. Di quel summit, durato ben sette ore, sia gli americani che i cinesi hanno lasciato trapelare solo briciole di informazione, accendendo la curiosità mondiale, ora ovviamente anche più intensa dopo l'annuncio improvviso dell'appuntamento Biden-Xi oggi.

putin biden

 

Qualche delucidazione è venuta dal segretario di Stato Blinken che ha ricordato che «la Cina ha la responsabilità di proteggere le regole e i principi internazionali che sostiene di condividere, e invece si nuove nella direzione opposta».

 

bombe su kiev

Blinken ha riconfermato che Pechino sta valutando se dare forniture militari a Putin e ha previsto che «il presidente Biden metterà in chiaro che la Cina sarà ritenuta responsabile per ogni azione che prenderà per sostenere l'aggressione russa e che noi non esiteremmo a imporre dei costi».

 

L'ACCUSA

Non si può comunque ignorare che è girata una voce di corridoio secondo la quale gli americani vorrebbero fare pressioni su Xi perché si erga più che a co-combattente a mediatore, seguendo l'esempio di Erdogan. Certo è che Biden stesso si è messo in una situazione difficile nei confronti di ipotetici diretti negoziati con Putin.

erdogan putin

 

Nel momento stesso in cui Biden ha detto, giovedì, che il presidente russo è «un criminale di guerra», si è dato una zappa sui piedi: un presidente americano non potrebbe mai negoziare con un criminale di guerra. Per questo la Casa Bianca ha tentato un precipitoso lavoro di correzione, sostenendo che il presidente aveva parlato «dal cuore» e quindi non ufficialmente.

 

Senonché neanche 12 ore dopo, riecco Biden che bolla Putin come un «puro e semplice delinquente», che in Ucraina sta agendo con «brutalità disumana». Le parole gli sono evidentemente di nuovo venute spontanee, mentre discuteva via zoom con il premier irlandese Michael Martin. Quasi a fargli eco, il G7 ha ieri ammonito che chiunque si macchiasse di «crimini di guerra» in Ucraina, «dovrà risponderne».

Xi Jinping e Vladimir Putin

 

LA BOZZA

Intanto però gli stessi ucraini con Putin stanno negoziando, pare su una bozza di tregua su cui avrebbe collaborato anche il primo ministro israeliano Naftali Bennet. Come ha detto il capo dei negoziatori di Kiev, Mykhailo Podolyak, si sta lavorando a «fermare la fase attiva della guerra».

 

Il premier turco Erdogan si dice convinto che una volta che le armi tacessero, sarebbe facile trovare «una soluzione di lunga durata». Podolyak, parlando alla stampa polacca, ha però sottolineato che per firmare la pace il suo Paese, oltre a un cessate il fuoco, chiede «il ritiro di tutte le truppe». Inoltre, ha aggiunto, chiede che al negoziato partecipino i Paesi alleati, anche per garantire il futuro libero dell'Ucraina: «Ci vuole un piano dettagliato e legale per il ritiro delle truppe russe, e che questo piano sia sostenuto dai partner internazionali dell'Ucraina» ha precisato.

 

BIDEN XI JINPING

Si tratta in realtà di una richiesta mai fatta prima: «Proprio i Paesi stranieri garantirebbero la realizzazione delle condizioni della pace e la sicurezza dell'Ucraina nel futuro ha spiegato Podolyak -. Questa è una formula nuova ideata dal presidente Zelensky, che potrebbe segnare una nuova fase della sicurezza per tutta l'Europa». Nel caos delle trattative, comunque, accadono anche episodi strani, come la chiamata dal ministro della difesa inglese Wallace che ha ricevuto una telefonata da un falso Zelensky.

BIDEN XI JINPING joe biden PUTIN E BIDENxi jinping joe bidenesplosione all aeroporto di leopoli videoconferenza joe biden xi jinping

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?