matteo salvini antonio tajani giorgia meloni autonomia

SE SALTA L’AUTONOMIA, PUÒ SALTARE LA MAGGIORANZA – LA RICHIESTA DI MORATORIA DI ROBERTO OCCHIUTO, SULLA RIFORMA CARA ALLA LEGA, È UNA MINA SOTTO LA POLTRONA DI GIORGIA MELONI: POTREBBE INNESCARSI UN EFFETTO DOMINO CHE RISCHIA DI METTERE IN DISCUSSIONE ANCHE PREMIERATO E RIFORMA DELLA GIUSTIZIA – MASSIMO FRANCO: “NELLA COALIZIONE RISPUNTA UN PROTAGONISMO DECLINATO IN TERMINI, SE NON DI OPPOSIZIONE, DI SCONTENTO ESPLICITO. CON EFFETTI NEGATIVI POTENZIALMENTE IN AUMENTO…”

1. EFFETTO DOMINO SULLE RIFORME PER LE TENSIONI TRA ALLEATI

Estratto dell'articolo di Massimo Franco per il “Corriere della Sera”

 

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani atreju

Lo smarcamento era in incubazione da mesi […]. Ma l’uscita del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, di Forza Italia, inserisce un elemento di rottura sull’autonomia regionale differenziata voluta dalla Lega.

 

A colpire non è solo la sua richiesta di una moratoria, di fatto un rinvio delle intese tra governo e Regioni […]. Occhiuto avverte che in caso di referendum, in Calabria e nel Mezzogiorno i «no» alla riforma oscillerebbero tra l’ottanta e il novanta per cento.

 

ROBERTO OCCHIUTO

Non è la prima volta che dai berlusconiani, come anche da FdI, arrivano inviti alla prudenza. Ma questa volta la presa di distanze è netta. E fa capire che di rimbalzo potrebbe risultare non facile fare avanzare le tre riforme dei tre partiti della coalizione in modo indolore.

 

È noto che per Matteo Salvini l’approvazione dell’autonomia regionale è una sorta di polizza assicurativa contro i malumori delle sue regioni del Nord a guida leghista: malumori accentuati dalla scelta del generale Roberto Vannacci alle Europee e dal progetto per il ponte sullo Stretto di Messina.

 

Matteo Salvini e Luca Zaia

Se […]monta l’ostilità del resto della maggioranza verso quella riforma, potrebbe verificarsi un effetto domino. Sarebbero messi in discussione anche il premierato della premier Giorgia Meloni, e la riforma della giustizia voluta da FI. Non che questo implichi rischi di una crisi, sebbene la Lega evochi possibili «agenti esterni» alludendo a magistratura e Ue.

 

È verosimile, tuttavia, che inserisca ulteriori tensioni tra forze che hanno presentato con enfasi modelli di sistema contraddittori tra loro. […] le parole di Occhiuto spezzano l’apparente armonia riformatrice. Spiegare di non essere contro l’Autonomia ma criticare un’approvazione «frettolosa» significa dare spazio alle polemiche delle opposizioni sulle forzature del governo.

 

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini

E sostenere che sarebbe rifiutata da un Mezzogiorno già impoverito rivela timori diffusi tra FdI e FI. Costringe i gruppi dirigenti nazionali a fare i conti con una situazione di malessere sociale diffuso. C’è anche da chiedersi come mai proprio adesso riemergano resistenze tenute sotto controllo a lungo.

 

L’impressione è che siano la spia di un indebolimento dell’immagine dell’esecutivo. Siccità nel Sud, crolli a Scampia, critiche di Licia Ronzulli di FI sulle misure del governo per ridurre le liste di attesa nella sanità, e anche divisioni nell’Ue, sono una miscela corrosiva. Nella coalizione rispunta tra alleati un protagonismo declinato in termini, se non di opposizione, di scontento esplicito. Con effetti negativi potenzialmente in aumento.

 

giorgia meloni 10

2. AUTONOMIA, AL SUD APERTA UNA CREPA NELLA MAGGIORANZA

Estratto dell'articolo di Lina Palmerini per “il Sole 24 Ore”

 

[…] È vero che si attende la definizione dei Lep (livelli essenziali delle prestazioni) per completare la riforma ma, in realtà, ci sono diverse materie in cui non sono necessari e su cui le Regioni possono già chiedere all’Esecutivo l’autonomia. Ecco, il rischio da evitare.

 

Se infatti i Governatori leghisti cominciassero a premere per aggiudicarsi alcune di quelle materie “libere” dagli standard minimi, si potrebbe arrivare a uno scontro nella destra. Non solo: si renderebbe concreta la legge con la conseguenza di una reazione emotiva e politica del Sud.

 

MATTEO SALVINI - GIORGIA MELONI - ANTONIO TAJANI

E si darebbe una formidabile arma nelle mani dell’opposizione già proiettata sulla raccolta delle firme. Questo vale sul piano pratico della riforma mentre ce n’è uno più politico perché la richiesta di Occhiuto va a impattare in quella guerriglia perenne che ormai c’è tra la Lega e il partito di Tajani.

 

Qualcosa che è cominciato con la gara per le europee e che continua. La faglia è proprio il rapporto con Bruxelles. Finora tra Salvini e Tajani sono volati gli stracci su chi sia più irrilevante dell’altro ma la Commissione Ue non ha ancora iniziato a lavorare quindi il difficile arriverà dopo.

ROBERTO OCCHIUTO

 

È scontato infatti che tra i Patrioti della destra sovranista - di cui fa parte Salvini accanto a Orban e Le Pen - e i Popolari – gruppo a cui aderisce Forza Italia – sarà una continua resa dei conti a cominciare dalla discussione sulla revisione del diritto di veto. Da che parte starà Meloni? Intanto già l’autonomia – messa sul tavolo da Occhiuto - è un problema per il motore della maggioranza. E anche per gli equilibri interni di Forza Italia.

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini SONDAGGIO IPSOS SULL AUTONOMIA 1stima affluenza referendum autonomia - sondaggio noto per repubblica

 

SONDAGGIO IPSOS SULL AUTONOMIA 2

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…