mario draghi ue europa unione europea

SE URSULA CADE, C’È SEMPRE IL PIANO DRAGHI – “MARIOPIO” A MILANO INCONTRA AMMINISTRATORI DELEGATI E IMPRENDITORI E PARLA DA LEADER DELL’UE: “L’EUROPA PUÒ NEGOZIARE CON TRUMP, A PATTO DI FARLO CON UNA VOCE SOLA. PER ESEMPIO POTREBBE GARANTIRE IL LIVELLO DI SPESA PUBBLICA SULLA DIFESA CHE RICHIEDE TRUMP, E COSÌ ABBATTERE I DAZI” – IL MESSAGGIO ALLA POLITICA: “LA STRADA DELLA TECNOCRAZIA È FINITA, ORA L’UNICA STRADA È QUELLA DELLA DEMOCRAZIA . LE DIFFICOLTÀ DELLA COMMISSIONE DIPENDONO DA CHIMICHE DI POLITICHE NAZIONALI…”

1. DRAGHI: DEMOCRAZIA UNICA STRADA, IL TEMPO DELLA TECNOCRAZIA È FINITO

Dal “Corriere della Sera”

MARIO DRAGHI

 

«La strada della tecnocrazia è finita, è finita tanto tempo fa, è servita per fare l’avvio» all’Europa, dove ora «l’unica strada è quella della democrazia, e questa passa per il Parlamento europeo e per quelli nazionali».

 

Così Mario Draghi, intervenendo ieri al World business forum a Milano. L’idea di Unione, fa notare l’ex numero uno della Bce, è cambiata: un tempo mandare qualcuno nelle istituzioni europee «era un modo per pensionarlo, per premiarlo, tanti anni fa queste cose venivano viste così». Ora non più.

 

EMMANUEL MACRON - MARIO DRAGHI

«E la difficoltà in cui si sta trovando questa Commissione dipende esclusivamente da chimiche di politiche nazionali: questo, per quanto renda complesso il processo europeo, è un segnale positivo», segno che ora l’Europa fa la differenza.  «E per prendere grandi decisioni bisogna che i cittadini europei si riconoscano» nell’Ue. […]

 

2. DRAGHI: SUI DAZI L’UE PUÒ TRATTARE CON TRUMP MA CON UNA VOCE SOLA

Estratto dell’articolo di Isabella Bufacchi per “il Sole 24 Ore”

 

Che cosa succederà all’Europa con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca? La domanda del momento da 1 milione di dollari è stata posta ieri a Mario Draghi, ex-presidente del consiglio ed ex-presidente della Bce, da una cinquantina di amministratori delegati, italiani e non, partecipanti al prestigioso appuntamento annuale milanese dell’Executive Lunch organizzato da Porsche Consulting.

 

MARIO DRAGHI

Draghi [....] ha […] focalizzato l’attenzione su una delle poche certezze sulle prossime mosse di Trump: i dazi. Per Draghi, non ci sono dubbi sul fatto che il nuovo presidente americano introdurrà dazi ai prodotti importati negli Usa dalla Cina e dall’Europa. Ma lo farà con una differenza sostanziale tra i due mercati, che consentirà alla Ue un qualche margine di manovra.

 

I dazi sui prodotti cinesi «saranno più alti e non saranno negoziabili» mentre secondo Draghi i dazi sui prodotti europei saranno più moderati di quelli imposti alla Cina e soprattutto «saranno negoziabili». L’Europa insomma avrà la possibilità di interagire, e sarà meglio se lo farà con una sola voce, con Trump […].

 

DONALD TRUMP GIOCA A GOLF

«L’Europa per esempio potrebbe garantire il livello di spesa pubblica sulla difesa che richiede Trump, e così abbattere i dazi», ha ipotizzato Draghi, sottolineando il fatto che l’Europa – a differenza della Cina – potrebbe trovarsi nella posizione di poter rispondere […]: ma dovrà quindi essere pronta per saper agire.

 

L’Europa […] è molto più dipendente dagli Usa e dalla Cina di quanto questi due Paesi non lo siano nei confronti dell’Europa. Il Pil europeo dipende per il 50% dal commercio, mentre per Usa e Cina la percentuale si aggira sul 25%-30%. L’Europa dipende dagli Usa nel conflitto tra l’Ucraina e la Russia: l’80% degli aiuti all’Ucraina proviene dagli Stati Uniti.

 

E gli Stati Uniti sono il primo partner commerciale della Ue, con un interscambio di beni superiore agli 800 miliardi di euro, e sono il primo o il secondo partner commerciale di molti Stati europei (per esempio la Germania).

 

EMMANUEL MACRON - MARIO DRAGHI

[…]  Draghi ha poi ammonito che l’Europa deve imparare dai suoi errori per non ripeterli. Uno di questi, citato da esempio dall’ex-premier, è quello dei pannelli solari, un mercato che l’Europa ha oramai perso perché ora è dominato dalla Cina. Qual è stato l’errore? […]

 

Mentre la Cina metteva qualsiasi tipo di sussidio e di incentivo sulla produzione di pannelli solari nel suo mercato domestico, l’Europa agiva sulla domanda. Che cosa è accaduto? Che i sussidi sulla domanda europea hanno aiutato i produttori cinesi, che erano già stati assistiti dal loro Stato […].

 

DONALD TRUMP

Ebbene per Draghi è importante che in futuro l’Europa non ripeta lo stesso errore: «I sussidi vanno dati alla produzione, ai residenti in Europa», ha detto con vigore. A chi gli domandava come e dove indirizzare la politica industriale europea, in un momento di grandi sfide multiple, Draghi ha spiegato che in passato la politica industriale mirava a creare aziende-campioni (sbagliando malamente come è avvenuto per esempio con Ilva o Gioia Tauro).

 

«Ora la politica industriale si concentra su settori», ha detto, come per esempio l’high tech e lo spazio. E a questo riguardo, Draghi ha menzionato i successi di Elon Musk. E lo ha fatto non per contribuire all’acceso dibattito sui commenti sui giudici italiani del magnate che presto diventerà capo del dipartimento dell’Amministrazione Trump per la sburocratizzazione, ma per rimarcare che «Musk non è nato nel deserto».

 

DONALD TRUMP ELON MUSK

Se Musk e le sue imprese sono un colosso nei campi dell’innovazione tecnologica e dello spazio è perché “molti anni fa la pianificazione della politica industriale Usa ha portato a questo».

 

E l’Europa dovrà fare altrettanto nei nuovi campi di sviluppo, come per esempio quello del data management: la politica industriale deve puntare allo sviluppo dei settori chiave del futuro.

 

[…]  Draghi qualche ora prima aveva parlato - a porte chiuse -della necessità di velocizzare la realizzazione dell’Unione del mercato dei capitali davanti alla platea del World Business Forum di Milano (una due-giorni di incontri e dibattiti dedicati alla comunità degli affari al Mico, la Fiera di Milano).

 

All’evento di Porsche Consulting l’ex presidente del Consiglio ed ex presidente Bce ha spiegato che negli Usa le aziende start-up hanno più possibilità di diventare grandi perché trovano i primi finanziatori che poi, come un trampolino di lancio finanziario, gli consentono di accedere ai mercati dei capitali: in Europa, ha detto, è più difficile questo “scale up”.

 

mario draghi all'istituto bruegel

E poi ha chiarito […] di non essere «favorevole al gigantismo», come alcuni commentatori hanno sostenuto. Ma in Europa «siamo piccolini» ha rimarcato e queste nostre dimensioni non funzionano più, non sono più al passo con i tempi, perché attorno a noi, negli Usa e in Cina, prosperano i giganti. […]

 

3. DRAGHI, SFERZATA ALL'UE "FARE TUTTO IL POSSIBILE PER EVITARE I DAZI USA" I PUNTI SALIENTI

Estratto dell’articolo di Francesca Del Vecchio per “La Stampa”

 

Sfruttare tutti i margini di negoziazione possibile per evitare che i dazi americani ci travolgano. Potrebbe essere questa la sintesi dell'intervento di Mario Draghi, il messaggio consegnato dall'ex premier ieri a Milano al World Business Forum - la due giorni di incontri e dibattiti dedicati alla comunità degli affari al Mico.

 

elon muak al comizio di trump a butler pennsylvania

Una serie di spunti e riflessioni condivise con una platea di 1.600 persone provenienti dal mondo della finanza e dell'industria. Una sintesi che dunque fa il paio con quanto condiviso con Emmanuel Macron due giorni fa nella cena tra i due a Parigi - «L'Europa deve imparare a camminare sulle sue gambe» - scenario che ha fatto subito pensare a un possibile Piano B europeo in caso di dimissioni di Ursula von der Leyen dalla Presidenza della Commissione (ora che la maggioranza a Strasburgo si è sfaldata).

 

Ipotesi «non contemplata», riferiscono fonti vicine all'ex premier. Ma tant'è, l'ex governatore della Bce ha ribadito alla platea milanese alcuni concetti fondamentali contenuti nel suo "Rapporto sul futuro della competitività europea", insistendo […] su una sempre più rapida autosufficienza europea ma anche sul potere delle possibili trattative con gli Usa di fronte a eventuali nuovi dazi: «Dobbiamo negoziare, sfruttare tutti i margini possibili perché altrimenti i dazi ritorneranno e questo ci penalizzerà», avrebbe detto, secondo quanto è trapelato dall'incontro interdetto alla stampa.

 

MARIO DRAGHI

L'altra ancora del suo discorso è stata l'attenzione per l'impegno di crescita europea attraverso «investimenti importanti in istruzione, innovazione e ricerca», prestando particolare «attenzione ai profili di solidarietà sociale» durante questo periodo di transizione a livello continentale. Fondamentale, avrebbe sottolineato Draghi, è non smettere mai di guardare «alla crescita economica complessiva» con molta attenzione.

 

[…]  Certo, dalla presentazione della sua relazione alla Commissione Ue, lo scorso settembre, l'impegno nel comunicare l'urgenza che c'è nel mettere in campo interventi che servono in questo momento di cambiamento al Vecchio Continente è stato intenso.

mario draghi 6

 

E non è stato diverso neanche davanti ai partecipanti del Forum Milanese, durante il suo intervento su «Crisis Management & Decision Making» durato circa un'ora e articolato in una serie di talk con interlocutori diversi, ha affidato agli uditori diverse altre riflessioni sulle possibili strategie economiche da attuare in un contesto geopolitico complesso, dalla Cina al Medio Oriente, passando per l'Ucraina. Avrebbe ribadito anche l'importanza che ha per l'Europa la transizione verso un'economia verde, senza abbandonare l'obiettivo dell'indipendenza energetica: ha precisato la necessità di disaccoppiare il prezzo dell'energia elettrica da quello del gas naturale e di investire in reti energetiche più efficienti.

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...