goffredo fabia bettini antonio monda roberto gualtieri

SEGNATEVI QUESTO NOME: ANTONIO MONDA. E’ LUI, DA SETTE ANNI DIRETTORE ARTISTICO DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA,  ALL’ORIGINE DEL PESANTE SCAZZO TRA GUALTIERI E BETTINI – IN MEZZO C’È FABIA, SORELLA DI GOFFREDO, DIRETTORE ARTISTICO DI UNA SEZIONE DELLA FESTA DEL CINEMA, CHE MONDA PUÒ VEDERE COME IL FUMO AGLI OCCHI – DA GIANNI LETTA AD ANTONIO SPADARO, LA SMISURATA RETE DI AMICIZIE DI MONDA. MA NON E' DETTA L'ULTIMA PAROLA...

antonio monda saluta maria elena boschi foto di bacco (2)

DAGOREPORT

Segnatevi questo nome: Antonio Monda. E’ lui all’origine del pesante scazzo tra il neo-sindaco Roberto Gualtieri e il paraguru del Pd capitolino Goffredo Bettini. La storiaccia esplode il 26 novembre scorso, con una puntuta cronaca di Simone Canettieri sul “Foglio”, al piano nobile del palazzo del Campidoglio dove, alla presenza di Gualtieri, del ministro Dario Franceschini e del governatore del Lazio Nicola Zingaretti, va in scena un incontro sulle nomine da fare nei vari enti culturali.

 

Tra le varie caselle da riempire, c’è da sostituire il neo Ad Rai Carlo Fuortes al Teatro Costanzi e il rinnovo o meno all’Auditorium di Antonio Monda, da sette anni direttore artistico della Festa del Cinema di Roma, in scadenza a dicembre.

roberto gualtieri dario franceschini

 

 

C’è subito una diversità di vedute sul dopo Fuortes tra Gualtieri che vuole come soprintendente dell’Opera una donna e pure giovane (chi?) e Franceschini che auspica l’arrivo di Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo. Ma il clou arriva con Antonio Monda. Albino Ruberti, capo di gabinetto del comune, fa presente che ‘’c’è il nome segnalato da Goffredo”.

 

giuseppe conte claudio mancini roberto gualtieri

Un suggerimento che Gualtieri (ma si deve leggere Claudio Mancini, deus ex machina del sindaco) avrebbe stoppato affermando "sono io il sindaco", così sfanculando lo storico king-maker del centrosinistra nella Capitale. Un contro-vaffa è arrivato da una lettera in cui Bettini da l’addio al cda della Festa del Cinema di Roma.

 

Un tale scontro era nell’aria da tempo, visto i pessimi rapporti tra Monda e la sorella di Goffredo, Fabia Bettini, da 23 anni all’Auditorium e da 19 anni co-direttore artistico insieme a Gianluca Giannelli di ‘’Alice nella Città’’. Sezione della Festa del Cinema che, con il 10 per cento del budget e malgrado gli innumerevoli ostacoli posti da Monda, è il volano della manifestazione romana, scodellando divi e film in anteprima.

 

martin scorsese antonio monda

Mentre da Monda di pellicole nuove ne arrivano pochine: all’Auditorium scodella soprattutto personaggi senza film (da Scorsese a Tarantino, allettati da doviziose vacanze romane con tutta la loro corte), che fanno felici i cronisti ma non i critici cinematografici.

 

A differenza di Fabia Bettini, però, Monda è straordinariamente abile a imporsi mediaticamente sui giornali (da Molinari a Cerasa) grazie a una smisurata rete di amicizie coltivate in quel di New York dove la sua casa è il salotto degli italiani in trasferta. A questo va aggiunto il rapporto di amorosi sensi con Gianni Letta che molto si è prodigato negli ultimi tempi per la sua riconferma con Gualtieri e Franceschini.

 

monsignore antonio spadaro andrea monda foto di bacco

Non basta: Monda ha dalla sua parte il fratello Andrea, influente direttore di ‘’L'Osservatore Romano’’, e il vispo monsignore Antonio Spadaro, il gesuita direttore di “Civiltà Cattolica”, che all’occorrenza scortano Scorsese in visita dal Papa. Nel 2016 Spadaro non ebbe problemi a presentare al Teatro Piccolo Eliseo il libro di Antonio Monda "L'indegno" che racconta la storia di un prete infedele che ha un’amante.

 

Di qui il ramificato potere di Monda è riuscito nell’impossibile: sconfiggere Bettini, da vent’anni, da Rutelli in poi, deus ex machina del potere Pd a Roma. Per ora: perché le nomine degli enti culturali sono in stallo. E per Fabia Bettini, che affida a Facebook un lungo sfogo (vedi a seguire) la guerra con Monda non è finita.

 

Dall'account Facebook di Fabia Bettini

 

quentin tarantino daniella pick antonio monda foto di bacco (2)

Sono Fabia Bettini e dopo 23 anni di lavoro mi presento, sono la sorella "di". É impressionante che dopo tanti anni mi debba ancora presentare così. Forse non mi dovrei stupire perché le donne si ritrovano spesso ad essere citate come mogli, sorelle amanti di, senza menzionarne la loro competenza o il loro curriculum.

 

Forse è solo utile per far quadrare qualche articoletto pieno di gossip sottintesi e si mormora che......una  donna è sempre funzionale...vero? Sempre utile, per fare salotto, buttiamo lì il nome. Una donna in fondo è un po' come il beige, sta bene su tutto; meglio se abbinato ad un ruolo importante che rende il  tutto anche più diverte.

 

GOFFREDO BETTINI

Nel mio caso mi ritrovo addirittura Presidente in un articolo del Messaggero a firma Mario Ajello. Guardate che sono giovane! Potrei davvero offendermi su questo  punto....Non sapevo che Laura Delli Colli fosse in scadenza alla Presidenza della Festa del Cinema, ne' di essermi mai candidata oggi come ieri a ricoprire alcun ruolo.

 

Sullo stesso giornale hanno fatto fior di articoli sulla direzione artistica in scadenza della Festa, pensavo fossero aggiornati su queste cose. Dovrebbero approfondire perché diversamente sarebbe sgarbato verso un altra donna che oggi ricopre quel ruolo...

 

gianluca giannelli fabia bettini

Ma d'altronde donna scaccia donna da ruoli che chiaramente sono senza emolumenti: fosse mai che veniamo candidate ad altro, perché come mi è capitato di dire poco tempo fa ad un convegno sulla parità di genere alla Cattolica di Milano, le donne tagliano i nastri sono rappresentative ma si cerca di non farle mai stare sedute in posti dove incidono davvero sulla linea culturale o hanno emolumenti importanti.

 

Quelli sono rivolti a uomini, meglio se amici, colleghi ancora meglio se sempre gli stessi, perché se si cambia e si cerca aria nuova è complicato poi gestire.. si tende sempre a mantenere lo status quo.

 

Come siamo indietro, quanto lavoro da fare, quanta misogenia. E poi ci scandalizza per le pacche sul sedere quando questa società e questo tipo di giornalismo rischia di avallare  questi atteggiamenti. Molti non sanno neanche che Goffredo ha una sorella, non vengo citata nei ritratti che fanno di lui, e spesso mi ritrovo ancora a presentarmi a persone che non conoscono la mia esistenza. Ma quando serve ricompaio sempre.. fondamentale è essere funzionali ad un progetto o a supporto di una tesi come in questo caso: É la stampa bellezza.

virginia raggi oliver stone fabia bettini foto di bacco

 

Tutto questo non accade agli uomini, io lavoro tutti i giorni con figli di.. e nessuno si sofferma sui cognomi, ma quello va bene, perché portano avanti la razza e la stirpe nei cda e nelle istituzioni culturali. Ma questo è accettato, non ci si interroga se sono bravi o meno, a volte lo sono altre volte no, o che cognome anno…

 

Non sapevo di essere candidata a qualcosa, mi sarebbe piaciuto deciderlo, penso di averne facoltà dopo i risultati ottenuti negli anni, ma come mi diceva Celine Sciamma ad ottobre: le donne spesso danno fastidio e l'unico modo è abbassarle.

 

A questo punto dato che è anche Natale colgo l'occasione per augurare alla Festa del cinema, con cui collaboriamo da anni facendo la nostra parte, (abbiamo portato negli anni da Orlando Bloom a Amy Adams, da Johnny Depp ad Angelina Jolie, da Robert Pattinson a Jodie Foster oltre al cinema italiano di oggi e di ieri) di aprirsi di creare un nuovo corso, che gli consenta di instaurare, un rapporto forte e continuativo con la città, costruendo un progetto davvero aperto e inclusivo che possa vivere 365 giorni l'anno, non solo 10 giorni.

 

fabia bettini

Una Festa non ombelicale che possa essere davvero sentita in città' che valorizzi le sue tante bellezze così invidiate nel mondo. Una Festa utile agli autori agli esordi europei e che possa attirare le grandi premiere internazionali, ma anche di supporto alle realtà più piccole, presenti sul territorio, che possa rilanciare l'estate romana e che possa essere di volano a tutto il comparto che ha tanto sofferto in pandemia.

 

Se serve siamo a disposizione, come abbiamo sempre fatto per ragionare con la Festa e accanto alla Festa su nuove linee. “Alice” il prossimo anno compie 20 anni, (non so quanti sindaci sono passati e di quanti colori, ho perso il conto) ed è pronta forte dei risultati ottenuti grazie non solo a noi ma anche quelle generazioni e a quegli autori ed artisti che hanno contribuito negli anni a renderla il progetto che è, a dare il suo contributo. 

 

Per chiudere in bellezza a questo punto speriamo che sia femmina portiamo donne competenti e con curriculum nelle governance culturali nei ruoli chiave e cerchiamo di svecchiare questo piccolo mondo antico. Serve coraggio ne abbiamo davvero bisogno

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…