Estratto dell’articolo di Daniele Luttazzi per "il Fatto quotidiano”
È quasi impossibile parlare del proprio passato senza favoleggiare, esagerare, idealizzare o addirittura raccontare delle frottole, ma Giorgia Meloni fa eccezione: non attende che la sua giovinezza sia trascorsa, per raccontare balle. Alla Camera, dieci giorni fa, ha affermato che il suo governo non ha tagliato i fondi alla sanità. Quest’ennesima bugia è stata smascherata dalla corte dei Conti: il taglio è di un miliardo.
Lo denuncia la Cgil, bruciando sul tempo il Tg1. La Meloni ha addirittura mentito mentre stava mentendo: il fondo per l’edilizia ospedaliera, da cui secondo lei saranno attinte certe integrazioni, in realtà è già stato destinato. Come un affresco resuscitato dal limbo dell’imbiancatura, dalle balle melonesche emerge così un disegno politico infame: la privatizzazione della sanità.
Le destre amano trasformare i diritti in servizi a pagamento (i politici di destra sono i maggiordomi del capitalismo: continuate a votarli, mi raccomando), ma si sperava che la lezione del Covid fosse stata assimilata. Poi i lombardi hanno rieletto Fontana, e così tutti hanno capito perché da anni preferisco starmene in Spagna. Il decreto legge del 2 marzo n. 19 certifica l’abbandono della sanità territoriale e lo spostamento di risorse a quella privata: è dunque assodato che qualunque cosa dica la Meloni dev ’essere presa con beneficio di inventario. […]
ATTILIO FONTANA AL SEGGIO PER LE REGIONALI DELLA LOMBARDIA daniele luttazzi