gennaro vecchione ale

SERVIZI SEGRETI? NO, SANITARI! - GLI EFFETTI DELLA DIREZIONE AL DIS DI GENNARO VECCHIONE (NOMINA BY CONTE) SONO ARRIVATI: FUGA DAI SERVIZI DI BEN 3 IMPORTANTI DIRIGENTI. TUTTI APPRODATI ALLA LEONARDO/FINMECCANICA - NEL FRATTEMPO, IL CAPO DELLE NOSTRE “BARBEFINTE” NON HA AVUTO MEJO DA FARE CHE PARTECIPARE AL CONVEGNO DELLA VULCANICA MARIA STELLA GIORLANDINO SULLE “TALASSEMIE ED EMOGLOBINOPATIE”! (VIDEO)

Gennaro Vecchione

Conte e Gennaro Vecchione

DAGOREPORT

Gli effetti – mejo i difetti - della direzione al DIS del ‘’conte’’ Gennaro Vecchione (nel senso che la nomina fu di Giuseppe Conte) sono arrivati: fuga dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza di ben 3 dirigenti che costituivano fino a ieri il vertice nevralgico dei nostri Servizi. Il primo a girare i tacchi al generale Vecchione è stato Enrico Savio (potentissimo e apprezzatissimo vice direttore), ora il pezzo forte si chiama Massimo Tedeschi (dirigente di alto livello e super esperte cybersecurity), a seguire Evelino Ferraro da anni in ruoli chiave era responsabile della sicurezza interna del Dis.

 

Gennaro Vecchione

Un esodo di professionisti senza precedenti che ha creato forte imbarazzo nel vertice dei Servizi. Erano considerati infatti alcuni tra i migliori professionisti del Dipartimento. E normalmente è l'intelligence che prende dalle aziende. Una fuga da Vecchione che ha avuto per tutti lo stesso approdo: Leonardo, già Finmeccanica. Tutti attirati dalla calamita di Enrico Savio, che affianca l’ex capo della polizia e dei servizi, Gianni De Gennaro, da sei anni Presidente della Leonardo.

GIANNI DE GENNARO

 

MARIA STELLA GIORLANDINO

 

 

 

 

 

 

Nel frattempo, il capo delle nostre “barbefinte” Gennaro Vecchione non ha avuto mejo da fare che recarsi lo scorso 11 maggio 2019 all'Università Pontificia Salesiana per il convegno dal titolo “Progressi nella prevenzione e nel trattamento delle talassemie ed emoglobinopatie: la nuova frontiera”, promosso e organizzato dalla prorompente Maria Stella Giorlandino presidente di Artemisia Onlus, ben nota al mondo mondano romano. Sorge spontanea la domanda: che ci azzecca il capo dell’Intelligence con le “talassemie ed emoglobinopatie”? Ah, saperlo…

 

VIDEO

 

QUANTO E’ SAVIO GIANNI DE GENNARO

http://www.giannidragoni.it/insider/un-ex-poliziotto-dei-servizi-per-leonardo/

 

Gianni De Gennaro

Arriva dai servizi segreti, è un ex poliziotto, è stato il braccio destro dell’ex capo della polizia e dei servizi, Gianni De Gennaro. Enrico Savio arriva in Leonardo, l’industria pubblica delle armi, sicurezza e alta tecnologia. Si chiamava Finmeccanica finché il “ferroviere” Mauro Moretti (recentemente condannato in appello a sette anni di reclusione per il disastro ferroviario di Viareggio) decise che per svoltare il gruppo doveva chiamarsi come il genio italiano morto 500 anni fa.

 

“Strategic & Market Intelligence”

ALESSANDRO PROFUMO ROMANO PRODI

Savio è stato scelto come capo della nuova “unità organizzativa” detta “Strategy & Market Intelligence”. Lo ha comunicato ieri al consiglio di amministrazione di Leonardo l’amministratore delegato del gruppo, Alessandro Profumo. Una casella nuova di zecca creata per l’ex poliziotto che lascia l’incarico di vicedirettore generale vicario del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), l’organismo che sovrintende ai servizi segreti e ha sotto di sé Aise (sicurezza esterna) e Aisi (sicurezza interna). La nomina rafforza la posizione di De Gennaro, presidente di Leonardo-Finmeccanica ormai da sei anni, fu nominato il 4 luglio 2013.

 

ALESSANDRO RUBEN GIANNI DE GENNARO

La carriera di Savio

Dopo una carriera di funzionario di polizia (molta scrivania e poca operatività, si racconta), Savio fu assunto al Dis come capo di gabinetto nel 2008 quando era direttore proprio De Gennaro. E ha continuato a fare carriera al dipartimento anche quando al Dis arrivò Giampiero Massolo, oggi presidente di Fincantieri. A partire dal 2009 al Dis Savio ha seguito da vicino i lavori di ristrutturazione dell’immobile di piazza Dante a Roma, individuato l’anno precedente come la nuova sede unica dei servizi segreti.

MARIA STELLA GIORLANDINO INSIEME ALLA POLIZIA

 

La ristrutturazione della sede dei servizi

I lavori sono stati assegnati alla Cmc di Ravenna, azienda delle cooperative rosse che è il quarto gruppo italiano delle costruzioni, ora in crisi finanziaria. Il 12 giugno Cmc è stata ammessa al concordato preventivo, i lavoratori hanno lamentato mancati pagamenti di stipendi. Questo non ha rovinato la festa per l’inaugurazione della nuova sede dei servizi in piazza Dante, con una cerimonia pubblica il 6 maggio scorso alla quale hanno partecipato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier, Giuseppe Conte e un ampio codazzo di autorità.

Gennaro Vecchione lt

 

Lavori costosi

I lavori sono stati molto costosi, ma il conto rimane segreto. Sull’Espresso Emiliano Fittipaldi ha scritto che “i costi di adeguamento rischiano di superare i 200 milioni di euro” (articolo del 17 settembre 2018). A Poteri Deboli risulta che l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, fosse rimasto impressionato dal costo esorbitante dei lavori per questo palazzo di 60mila metri quadrati, con diversi piani anche sottoterra, oltre 2mila km di cavi in fibra ottica e più di mille finestre di acciaio.

 

Cassa depositi e prestiti

MARIA STELLA GIORLANDINO

L’immobile è di proprietà di una società pubblica, la Cassa  depositi e prestiti, che da un anno è guidata dal manager Fabrizio Palermo. La spesa è stata enorme, come ben sa anche qualche manager di Leonardo, ma sembra che non potrà ospitare tutti gli uffici delle “barbe finte” d’Italia.

 

Gennaro Vecchione ma_le_parole_del_generale_gennaro_vecchione_videostill_1

Gli uomini di De Gennaro

Dentro Leonardo il presidente De Gennaro, che non ha poteri di gestione ma è una figura chiave anche per il suo passato e i suoi rapporti con apparati dell’intelligence e sicurezza, ha già collocato alcune pedine importanti, come il direttore delle relazioni istituzionali Italia Paolo Messa (fondatore di Formiche e, tra l’altro, direttore del Centro studi americani dal 2014 al 2018, di cui De Gennaro è presidente) e il Chief security officer, Tommaso Profeta. De Gennaro ha indicato anche Luciano Violante come presidente della nuova Fondazione di Leonardo, Civiltà delle Macchine, alla quale l’ex Finmeccanica fornisce le risorse.

 

Il fisico Cingolani

gabriele galateri di genola e roberto cingolani

Al cda di ieri Profumo ha comunicato anche la costituzione di altre due unità organizzative. Una sarà affidata a Roberto Cingolani, nuovo “Chief Technology & Innovation Officer”, per “l’indirizzo e la gestione dell’evoluzione delle tecnologie innovative di gruppo”. Cingolani è un fisico, attuale direttore scientifico dell’Iit di Genova.

 

Nuovo incarico per Soccodato

Le funzioni attribuite a Cingolani attualmente sono in buona parte comprese nell’area di competenza di Giovanni Soccodato, Chief strategy & innovation officer, per il quale è stato coniato un nuovo incarico. Soccodato sarà “Chief Strategic Equity Officer”, per “la governance ed il coordinamento delle partecipazioni e delle joint venture strategiche e delle operazioni di M&A”.

Gennaro Vecchione

 

Le voci sul direttore generale

Non ci sono state altre novità, mentre Leonardo ha smentito le voci di possibili creazioni di una struttura di direttore generale, carica che non esiste nel gruppo da quando due anni fa è arrivato Profumo. Poche settimane fa erano circolate voci di un’intenzione di Profumo di ritoccare la struttura con la nomina di due superdirettori.

gianni letta e gianni de gennaro

 

Zoff e Ranzo

In base alle voci è’ stata ipotizzata la promozione di un manager interno di cui Profumo ha la massima fiducia (Marco Zoff, Chief procurement & supply chain officer) e l’assunzione di Giulio Ranzo, a.d. della società spaziale Avio che produce il razzo Vega, che ha ottimi risultati industriali ed economico-finanziari. Secondo voci Ranzo non avrebbe accettato la proposta di passare in Leonardo e tutto si sarebbe bloccato. Ma non ci sono conferme. Sta di fatto che Leonardo non ha nominato alcun direttore generale e sia Zoff sia Ranzo rimangono negli attuali incarichi. L’ingegner Ranzo ha precisato a Poteri Deboli di “non aver ricevuto alcuna offerta”. Intanto con le nuove nomine salgono a più di 20 i riporti diretti dei manager di prima linea di Leonardo all’a.d. Profumo.

 

 

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…