davigo

SI ERA AMMANETTATO ALLA POLTRONA MA NON E' BASTATO - DAVIGO FORZATO A LASCIARE IL CSM: IL PLENUM HA VOTATO. DECISIVI I VOTI DEI ''MATTARELLIANI'' ERMINI, CURZIO E SALVI. MA IL PM PROMETTE CHE RICORRERÀ AL TAR - ORA SI APRE UN BEL CASINO TRA LE TOGHE: LUI GRIDA ALLA ''RESTAURAZIONE'', LA VERITÀ È CHE RIALZANO LA TESTA, BASTA LEGGERE I GAUDENTI COMUNICATI, MAGISTRATURA INDIPENDENTE E UNICOST, LE CORRENTI DI CENTRODESTRA CHE NEL 2018 SI ERANO IMPADRONITE DEL CSM GRAZIE AL PATTO FERRI-PALAMARA

Giuseppe Salvaggiulo per ''la Stampa''

 

La trama è scespiriana. Mentre testimonia a Perugia, convocato dallo stesso Luca Palamara che ha appena contribuito a espellere dalla magistratura, Piercamillo Davigo va in pensione e viene giubilato dal Consiglio superiore della magistratura dove era entrato due anni fa, plebiscitato dai colleghi per dare l' assalto alle correnti.

sebastiano ardita al csm con di matteo e davigo

 

Chi gli aveva parlato negli ultimi giorni aveva percepito, oltre la proverbiale corazza da ufficiale di cavalleria nella battaglia di Guastalla, la percezione di un esito infausto. La questione della permanenza nel Csm anche da pensionato s' era ingarbugliata. Troppe variabili ostili: un lontano precedente del Consiglio di Stato, il parere dell' Avvocatura dello Stato, la campagna dei penalisti (tre sono nel Csm), lo schieramento dei vertici della Cassazione e del vicepresidente Ermini, i regolamenti di conti nella sinistra giudiziaria.

 

 

Infine ieri, in apertura del dibattito, la sentenza di Nino Di Matteo, pm antimafia eletto un anno fa con il sostegno della corrente di Davigo (che però aveva sconsigliato la candidatura). «Dobbiamo volare alto - ha detto Di Matteo - la permanenza di Davigo violerebbe lo spirito della Costituzione», compromettendo «autonomia e indipendenza della magistratura» perché il Csm è per magistrati in servizio, non ex. Argomenti analoghi a quelli, attesi, dei vertici della Cassazione (presidente Pietro Curzio e procuratore Giovanni Salvi). E a quelli, meno attesi, del vicepresidente David Ermini, che ha letto l' intervento in coda al dibattito.

 

Gioco, partita, incontro.

Tutto il resto - dal pallottoliere dei voti, alla fine 13 su 24, alle 5 astensioni tattiche, alle punzecchiature personali, ai silenzi imbarazzati - è noia.

cascini greco davigo

Era stato lo stesso Davigo a porre la questione a settembre. Sia formalmente con una lettera alla commissione titoli del Csm che ha avviato l' ordalia. Sia informalmente, con una visita riservata al capo dello Stato, presidente di diritto del Csm. Il Quirinale ha avuto un ruolo, perché i vertici del Csm non decidono tirando i dadi. Ma solo nel senso di autorizzare una presa di posizione di Ermini e dei capi della Cassazione, poi orientata verso la soluzione più adeguata a rinsaldare il Csm, anche nel rapporto con le altre istituzioni e in un' ottica di sistema.

 

Certo non sfuggono le implicazioni della decisione.

Simboliche, in primis. Far fuori Davigo è come sostituire Cristiano Ronaldo a partita in corso (ne sa qualcosa Sarri, uno dei migliori amici di Ermini). E infatti sui social esultano i suoi nemici politici, togati e mediatici. Ma, quel che più conta, cambiano gli equilibri nel Csm. L' asse Davigo-Area, un compromesso storico destra-sinistra che ha retto il post Palamara in nome della «questione morale», è piegato. Quanto, si misurerà sulle nomine e sui collegi dei processi disciplinari in calendario (Palamara non si dilettava in solitari all' hotel Champagne).

GHERARDO COLOMBO ANTONIO DI PIETRO PIERCAMILLO DAVIGO

 

Rialzano la testa, basta leggere i gaudenti comunicati serali, Magistratura Indipendente e Unicost, le correnti di centrodestra che nel 2018 si erano impadronite del Csm grazie al patto Ferri-Palamara. E, complice Lotti, avevano eletto Ermini vicepresidente, contro tutto e tutti (da Forza Italia a Magistratura Democratica). Ermini che, superati i patemi per le chat e le allusioni di Palamara, esce rafforzato in un ruolo non più meramente notarile.

 

 

Non a caso Ilaria Pepe, consigliera della corrente Autonomia&Indipendenza fondata da Davigo, parla di «gravissima perdita della residua credibilità del Csm». E nelle chat della corrente si grida alla «restaurazione» (ri)mettendo Ermini nel mirino in quanto «amico di Renzi» (non come un tempo, peraltro). Renzi che venerdì si era pronunciato pubblicamente sul caso Davigo, e si può immaginare come. A proposito di chi dice che è stata solo una contesa giuridica.

 

 

mario suriano, marco mancinetti, piercamillo davigo

In attesa di giocarsi l' ultima carta al Tar Lazio, Davigo oggi tornerà un ultimo giorno al Csm. Per salutare e fare gli scatoloni. Comunque la si pensi, è stato un consigliere autorevole e ascoltato. Anche da insospettabili colleghi che a orari antelucani (arrivava prima dei custodi) bussavano al suo ufficio. Pure ieri non ha fatto una piega. Al punto da rifiutare il rinvio che Raffaele Cantone, procuratore di Perugia, gli aveva prospettato per la deposizione a Perugia nell' ambito del caso Palamara. Testimonianza di un' ora chiesta dagli avvocati dell' indagato, sugli incontri tra magistrati nella stagione delle nomine e degli esposti incrociati.

PIETRO CURZIOdavid ermini

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO