SI FA PRESTO A DIRE CENTRODESTRA - SALVINI VUOLE ANDARE ALLE ELEZIONI SENZA ALLEATI PER SPINGERE AL MASSIMO IL CONSENSO DELLA LEGA - BERLUSCONI PROVA A RIENTRARE IN PARTITA MA DEVE TENERE A BADA I RIOTTOSI CHE VOGLIONO PENSIONARLO - GIORGIA MELONI VUOLE RUBARE VOTI E VOLTI A FORZA ITALIA - GIOVANNI TOTI PENSA AL SUO PARTITINO CON CUI…

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S. Can. per “il Messaggero”

 

matteo salvini giovanni toti matteo salvini giovanni toti

«Niente scherzetti da Scilipoti: il prima possibile voglio che il Parlamento si riunisca per porre fine a questa esperienza». Dopo l'incontro con il premier Giuseppe Conte, Matteo Salvini accelera. E già pensa alla campagna elettorale: vuole correre da solo e in serata, a margine di un comizio a Pescara, ribadisce che si candiderà come premier. Senza Forza Italia né Fratelli d'Italia. La tentazione è fortissima in queste ore.

 

«Il voto deve esserci il prima possibile», ripete ai suoi collaboratori. Il 13 ottobre è la data segnata in rosso. «Non esistono accordicchi o governi tecnici: bisogna dare subito la parola agli italiani». Ormai i rapporti con i grillini sono implosi: «Non cadrò nel giochetto della riforma costituzionale, l'abbiamo votata in tutti passaggi, ma adesso Di Maio vorrebbe spingere sul taglio delle poltrone per evitare di andare a votare».

TOTI MELONI SALVINI TOTI MELONI SALVINI

 

[…] Era già tutto scritto e previsto. Quando Giancarlo Giorgetti 18 luglio (ufficialmente per comunicare la sua rinuncia a fare il commissario Ue) si è presentato al Quirinale. In realtà anche per avere rassicurazioni (ottenute) che il Presidente non avrebbe brigato per la nascita di un governo tecnico in caso di crisi e per comunicare che il 7 agosto Salvini sarebbe andato allo show down. Tant'è, che dopo qualche giorno il vicepremier leghista ha dichiarato: «Altro che finestre elettorali, posso aprire la crisi anche a Ferragosto». E così è stato. In un gioco di millimetrico volto a disegnare la crisi. […]

 

TOTI E SALVINI INSIEME A PRANZO A PORTOFINO TOTI E SALVINI INSIEME A PRANZO A PORTOFINO

E così appena uscito da Palazzo Chigi di fatto il leader della Lega inizia la campagna elettorale. La prima tappa del tour a Pescara: «Noi guardiamo avanti e chiediamo agli italiani la forza di prendere in mano questo Paese e salvarlo, riportarlo dove i nostri nonni lo avevano lasciato». Anche sul fronte economico sono già pronte le proposte: «Quota 41 obiettivo dopo quota 100. Dopo 41 anni di lavoro deve esserci il sacrosanto diritto di andare in pensione». […]

 

2 - BERLUSCONI RIPRENDE I CONTATTI CON LA LEGA MA FI È SPACCATA

Barbara Acquaviti per “il Messaggero”

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE

Non è un caso se Silvio Berlusconi, un minuto dopo l'esito del voto del Senato sulla Tav, ha vergato una nota per dire chiaramente due cose: che l'unica alternativa a una eventuale crisi sono le elezioni anticipate e che Forza Italia non è disponibile a dare sostegno a «maggioranze diverse». Raccontano da Arcore che quella dichiarazione era un messaggio, un segnale che attraverso i pontieri era stato richiesto proprio da Matteo Salvini per allontanare lo spettro - in caso di show down dell'alleanza gialloverde - di un governo tecnico o, peggio, di scopo per cambiare la legge elettorale.

 

berlusconi salvini meloni fitto berlusconi salvini meloni fitto

L'ex premier spera dunque di poter a questo punto rientrare in gioco sebbene il leader della Lega non gli avrebbe dato alcuna garanzia sulla rinascita del centrodestra old style. Ma da quelle parti si ragiona anche numeri alla mano: una proiezione del voto delle Europee su eventuali elezioni Politiche che circola tra gli azzurri racconta che, in caso di coalizione a tre, la vecchia alleanza conquisterebbe la stragrande maggioranza dei collegi uninominali, lasciando a 5Stelle e Pd solo sei seggi a testa.

 

Nello scenario che viene prefigurato, ovviamente, Matteo Salvini sarebbe il presidente del Consiglio. La convinzione di Berlusconi è che alla fine il leader della Lega abbia più di una convenienza a non scaricare Forza Italia, o in alternativa l'Altra Italia: da una parte l'appeal che ancora ha sul voto moderato, dall'altra la necessità di non lasciare alla sola Meloni troppo potere, mentre a sua volta Giovanni Toti accelera sull'organizzazione del suo movimento in vista del voto.

berlusconi salvini meloni berlusconi salvini meloni

 

Ma FI è ormai dilaniata da guerre intestine e se questo è il ragionamento che si fa nel cerchio stretto del Cavaliere, l'ala sudista la vede in maniera diversa. Il clima di sospetti è oltre il livello di guardia, per cui la convinzione è che ormai ci sia un gruppo di 10-15 persone che ha deciso di spingere il Cavaliere nelle braccia del ministro dell'Interno con la promessa di un posto in lista. «Peccato è il ragionamento che non tengano conto del fatto che non è al Nord che lui ha maggiormente bisogno di voti». Se così dovesse andare, spiegano, «valuteremo il da farsi».

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

 

2 - FDI, MELONI ACCELERA SUL PATTO SOVRANISTA L'APPELLO A TOTI

Estratto dell’articolo di Barbara Acquaviti per “il Messaggero”

 

[…] Fratelli d'Italia osserva la rottura tra Lega e M5S, ma non si può dire che stia semplicemente alla finestra. Perché le urne potrebbero far avvicinare il progetto a cui Giorgia Meloni lavora da un anno e che avrebbe dovuto avere la chiusura del cerchio ad Atreju a fine settembre: la nascita di una seconda gamba sovranista.

 

L'obiettivo è stato più volte dichiarato: un governo fatto solo da Fdi e Lega, un centrodestra rivisto e corretto senza Forza Italia, possibilmente dopo averla resa ininfluente. […]

salvini meloni salvini meloni

 

In questi mesi il partito di Giorgia Meloni è cresciuto in voti e sul territorio, riaggregando pezzi della destra doc, come Francesco Storace e Roberto Menia, o stringendo accordi elettorali, come quello con Raffaele Fitto. Ma anche grazie alla campagna acquisti ai danni di Forza Italia. Negli scorsi mesi, quelli a ridosso delle Europee, in realtà, tra Meloni e Salvini c'era stato il grande gelo. Adesso, assicurano dal fronte sovranista, i due hanno ricominciato a parlarsi. Ma dal ministro dell'Interno non è arrivata ancora alcuna garanzia sul futuro. «Perché ragionano alcuni leghisti dovrebbe lasciare la golden share di un nuovo governo a loro?». […]

 

 

 

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