lavoratore straniero decreto flussi

SI FA PRESTO A DIRE “PRIMA GLI ITALIANI” – IL GOVERNO ENTRO FINE ANNO VUOLE VARARE UN DECRETO FLUSSI CHE PREVEDA UN PROGRAMMA DI INGRESSI REGOLARI DI ESTRACOMUNITARI DA IMPIEGARE IN QUEI SETTORI DOVE MANCA MANODOPERA. L’IPOTESI È DI OFFRIRE CONTRATTI TRIENNALI – MA NELLA MAGGIORANZA C’È CHI VUOLE DARE LA PRECEDENZA A CHI È GIA’ IN ITALIA E RICEVE IL REDDITO DI CITTADINANZA. IL PROBLEMA È RIUSCIRE A FAR FUNZIONARE QUEI CENTRI PER L’IMPIEGO FINORA FALLIMENTARI…

Estratto dell’articolo di Alessandra Ziniti per “la Repubblica”

 

DECRETO FLUSSI LAVORATORI STRANIERI

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi le definisce «soluzioni strutturali di lungo periodo sui temi migratori, rafforzando la collaborazione con i Paesi di transito e partenza dei flussi». Ecco perché il nuovo decreto flussi, che il governo si appresta a varare prima della fine dell'anno con un dpcm, dovrebbe prevedere una programmazione di ingressi regolari, per ragioni di lavoro, stagionali o a lungo termine, a due o tre anni e non più solo per un anno come è stato finora. Con quote di lavoratori, possibilmente da formare in loco, da offrire prioritariamente ai Paesi extracomunitari che accettano di firmare con l'Italia accordi di rimpatrio per i migranti irregolari e di collaborare alla lotta contro i trafficanti di uomini. […]

 

LAVORATORI STRANIERI

Nell'ultima riunione del tavolo, i rappresentanti di Lavoro e Agricoltura (dopo aver sentito tutte le filiere produttive interessate, agricoltura, autotrasporto, edilizia, turismo) hanno buttato sul tavolo quota 100.000, una cifra comunque al ribasso rispetto alle 200.000 richieste arrivate nel 2022 a fronte dei 69.000 posti previsti dall'ultimo decreto flussi. Assai probabile sembra però che alla fine non ci si discosti più di tanto dai 70.000 attuali all'anno.

 

Ma prima di stabilire un numero, il governo immagina di riuscire a fare una ricognizione sui percettori di reddito di cittadinanza cosiddetti impiegabili, coloro cioè che sono nella condizione di essere reimmessi nel circuito del lavoro e che, in teoria, fra sei mesi dovrebbero perdere il sussidio. È a loro che il governo intende dare la priorità piuttosto che chiamare lavoratori dall'estero.

 

reddito di cittadinanza

Italiani o stranieri che siano, ma già presenti sul territorio italiano perché ci sono anche stranieri che prendono il reddito di cittadinanza - precisano al Viminale nel tentativo di sottrarsi al refrain leghista "prima gli italiani". Sembrerebbe l'uovo di Colombo, la norma per altro è già prevista dall'articolo 22 comma 2, del Testo unico immigrazione che impone al datore di lavoro che intende instaurare un rapporto di lavoro con un cittadino straniero residente all'estero, di documentare l'indisponibilità di lavoratori presenti sul territorio nazionale.

 

Norma ovviamente inattuata e inattuabile non fosse altro perché nessun datore di lavoro in cerca di manodopera è in grado di documentare la reale assenza di lavoratori sul territorio.

REDDITO DI CITTADINANZA 9

Di più, la totale inadeguatezza degli uffici del lavoro (che dovrebbero peraltro monitorare i profili professionali e la qualità dei percettori del reddito di cittadinanza) fa sì che non solo chi da anni beneficia di questo sostegno non abbia mai ricevuto proposte di lavoro, ma soprattutto che i datori di lavoro non si rivolgano neanche a questi uffici territoriali per cercare la manodopera di cui hanno bisogno.

 

Quanti saranno dunque i percettori di reddito impiegabili a cui dare priorità per far fronte alle richieste delle filiere produttive? Come e da chi saranno individuati in tempi così brevi? Se si dovesse far affidamento sul numero complessivo fatto nei giorni scorsi dal governo (circa 600.000), in Italia non servirebbe alcun decreto flussi. Ma ovviamente così non è e soprattutto nessuno è in grado di dire come entro la fine dell'anno il governo potrà arrivare alla stima necessaria per fissare le quote di ingressi regolari.

 

marina calderone

Un progetto inattuabile secondo le associazioni riunite sotto il cartello "Ero straniero" che ricordano come gli uffici territoriali del governo non siano ancora riusciti a ultimare le pratiche per la sanatoria (del 2020) di 200.000 lavoratori stranieri già presenti in Italia e tantomeno quelle altre 200.000 a fronte dei 69.000 posti disponibili del decreto flussi 2022. […]

MARINA CALDERONEREDDITO DI CITTADINANZA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…