luca zaia matteo salvini

SI SALVINI CHI PUO’ – IL TRIONFO DI ZAIA IN VENETO CON LA LISTA DEL GOVERNATORE CHE SURCLASSA QUELLA LEGHISTA FA SCATTARE IL PROCESSO NEI CONFRONTI DEL "CAPITONE" – IL LEADER LEGHISTA MASTICA AMARO SUL DERBY PERSO CON IL DOGE VENETO: "VORREI SEMPRE PERDERE PRENDENDO IL 60%...” - DALLA MINORANZA DEL CARROCCIO PARTONO I PRIMI SILURI: “LO SBARCO DELLA LEGA AL SUD È FINITO, SEMMAI SIA COMINCIATO. IL TOCCO MAGICO DI SALVINI È DEFINITIVAMENTE FINITO. NON È PIÙ IL RE MIDA DELLA POLITICA ITALIANA”

ALBERTO MATTIOLI per la Stampa

 

zaia salvini

Benché ieri fosse San Matteo, non è andata troppo bene. Il 7 a 0 pronosticato a Cernobbio era in effetti improbabile però, al netto della Valle d'Aosta e dei suoi particolarismi bizantini, Matteo Salvini sognava un 5 a 1 e sperava in un 4 a 2. Invece la partita delle regionali è finita tre pari, con l'aggravante che la battaglia più salviniana di tutte, quella della Toscana, è stata persa, magari con onore, ai rigori, ma persa.

 

Forse per questo il Capitano sbuca nella sala stampa di via Bellerio tardi, appena in tempo per i tiggì delle 20, dopo lunghi conciliaboli con Giancarlo Giorgetti e Roberto Calderoli, preceduto da un tweet di ringraziamento per gli elettori che anticipa il mantra più ripetuto dei commenti: il centrodestra governa ormai 15 regioni su 20 (quindi «cambieranno gli equilibri nella Conferenza Stato-Regioni») ed è maggioranza nel Paese. Però qualche confusione sulla linea c'è. Hanno infatti già parlato due leghisti di peso.

 

Il capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari, fa presente che dopo la vittoria del sì al referendum la «logica conseguenza» dev' essere lo scioglimento delle Camere. E l'ex vicesegretario, Edoardo Rixi, proclama che l'attuale Parlamento «non può votare» il nuovo Presidente della Repubblica.

zaia salvini

 

Opinioni personali o della Lega, Salvini?

«Quanto questo Parlamento rappresenti il popolo italiano è legittimo chiederselo perché, primo, ci sono trecento parlamentari di più e, secondo, è sovrarappresentato un partito, il M5S, che in certe zone è stato in pratica cancellato dagli elettori».

 

Quindi, chiede anche lei elezioni?

«No. Avevo detto che non avrei usato questo voto per iniziative politiche e lo confermo».

E sul nuovo Presidente?

«Manca un anno e mezzo, ci sono altre priorità. Quante aziende rischiano di chiudere e quanti lavoratori di perdere il posto quando finiranno il blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione? Per questo dico che è urgente che il governo ci coinvolga nelle scelte. Rischiamo una tempesta economica e sociale».

 

Poi c'è tutto il capitolo degli equilibri sempre più instabili con gli alleati. Meloni dice che FdI è l'unico partito del centrodestra a crescere da Nord a Sud...

GIORGIA MELONI LUCA ZAIA MATTEO SALVINI

«La Lega è il primo partito del centrodestra e la leadership la decidono gli elettori. Certo, per le amministrative di primavera dovremo andare al di là dell'attuale centrodestra candidando nelle grandi città manager e imprenditori che mi hanno già dato la loro disponibilità» (per inciso, a proposito di centrodestra, in 40 minuti di conferenza stampa, Berlusconi è come la temperatura di Isernia: non pervenuto. Salvini non lo cita mai).

 

Ma al Capitano scappa comunque detto che «speravo di più dalla Puglia». In effetti si sapeva che la Campania era persa e la Toscana difficile, ma dagli alleati rivali di Fratelli d'Italia e da Raffaele Fitto, raccontano nei corridoi di via Bellerio, ci si aspettava un risultato migliore.

 

«La Toscana è la pagliuzza nell'occhio di Salvini ma la Puglia la trave in quello della Meloni», chiosa un leghista con uso di Sacre Scritture. Già, la Toscana. Salvini rivendica una campagna elettorale «garbata» e in effetti stavolta non si è messo a suonare campanelli. Ma allora Susanna Ceccardi, con la sua identità partitica così spiccata e il suo curriculum di posizioni estreme, non era forse la candidata più adatta per farla...

GIORGIA MELONI - LUCA ZAIA - MATTEO SALVINI

 

«Susanna si è spesa in maniera incredibile. Abbiamo perso ma sono contento. Prendere il 40% in Toscana è una soddisfazione enorme. Non rimpiango nulla e rifarei tutto». Però lì la Lega passa dal 32 delle Europee a un 22 scarso, mentre FdI raddoppia.

 

«Se i voti restano nel centrodestra sono contento», ribatte Salvini, poi torna sincero: «Se in Toscana tutti nel centrodestra avessero preso i voti della Lega avremmo vinto». Infine, il Veneto. Che la lista Zaia abbia preso il triplo dei voti di quella della Lega salviniana è un fatto. Secondo Salvini, però, non è un problema: «Gli eletti sono tutti leghisti. Vorrei che le cose andassero storte così ovunque e prendere il 60% in tutta Italia». E canta vittoria per il senatore eletto in Sardegna alle suppletive e per il candidato leghista al ballottaggio a Reggio Calabria. Più una mezza sconfitta che una mezza vittoria, insomma.

matteo salvini luca zaia e le ciliegie 1

 

Tuttavia dentro il partito nessuno contesterà la leadership salviniana, men che meno Zaia che punta a un ruolo di riserva della Repubblica. «Ma poi, quale partito? - sbotta Gianni Fava, leader della piccola ma combattiva minoranza interna - Il partito non c'è. Ci sono soltanto alcune decine di scendiletto disposti a tutto pur di restare in sella. Però questa elezioni dimostrano due fatti. Uno: lo sbarco della Lega al Sud è finito, semmai sia cominciato. Due: il tocco magico di Salvini è definitivamente finito. Non è più il Re Mida della politica italiana».

 

 

VENETO

Da repubblica.it

salvini zaia

Il leghista Luca Zaia si riconferma governatore del Veneto. Con un ampio margine. Secondo lo scrutinio, ancora parziale, Zaia è oltre il 75 per cento. Il principale candidato di centrosinistra, Arturo Lorenzoni, al 16,8. Terzo Enrico Cappelletti, dei 5Stelle, con il 3,38. Tutti gli altri candidati sono sotto l'un per cento.

 

Il risultato del Veneto è importante anche sul fronte interno alla Lega, perché Zaia è considerato l'antagonista politico del leader Matteo Salvini. Secondo la proiezione Rai, la lista personale del governatore - ribattezzato anche "Il Doge" - è oltre il 52 per cento e surclassa quella ufficiale della Lega che non arriva al 15.  Segue il Partito Democratico con il 13,6%, Fratelli d'Italia con l'8,3%, la Lista Veneta con il 2,9%, il Movimento 5 Stelle con il 2,7%, Forza Italia con il 2,6%, Europa verde con l'1,7%, il Veneto che Vogliamo con l'1,5%, il Movimento 3v con lo 0,9%, Rifondazione-pci con lo 0,8% e gli altri al 2,8%.

salvini e zaia

 

Matteo Salvini prova a ridimensionare il derby interno alla Lega: "Nessuna competizione, sono orgoglioso". E lo stesso Zaia precisa: "Con Salvini ci siamo messaggiati, si è congratulato. Per me non cambia nulla, non ho ambizioni nazionali, amministrerò 5 anni".

salvini zaiasalvini zaia 4salvini zaia 2salvini zaia 3salvini zaia 1

 

Ultimi Dagoreport

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

matteo salvini alberto stefani luca zaia

DAGOREPORT - LUCA ZAIA MINACCIAVA DI DIVENTARE UN SERIO “PROBLEMA” PER MATTEO SALVINI E FORSE LO SARÀ: NON POTENDO IL “DOGE”, PER ORDINE DI SALVINI IN COMBUTTA CON MELONI, GUIDARE UNA LISTA A SUO NOME, UNA VOLTA SBATTUTO A CAPOLISTA IL SUO ENTUSIASMO POTREBBE SCEMARE E LA LEGA IN VENETO CORRE IL RISCHIO DI UN SORPASSO DI FRATELLI D'ITALIA - EVENTUALITA' CHE METTEREBBE DI NUOVO IN DISCUSSIONE LA LEADERSHIP DEL "CAPITONE" - I RAS LOCALI HANNO CRITICATO PER ANNI SALVINI, SENZA MAI AVERE IL CORAGGIO DI SFIDUCIARLO. QUESTA VOLTA, TRA UN VANNACCI CHE SI PRENDE I PIENI POTERI NEL PARTITO E I MALUMORI PER LA "CESSIONE" DELLA LOMBARDIA A FDI, UN FLOP IN VENETO POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO - SE SALVINI NON RIDE IN VENETO, ELLY SCHLEIN POTREBBE PIANGERE IN CAMPANIA: IL GRILLONZO ROBERTO FICO NON ENTUSIASMA E FA INCAZZARE DE LUCA CON LE SUE LEZIONCINE ETICHE SUI CANDIDATI. TANT'E' CHE TRA I FEDELISSIMI DI DON VICIENZO È PARTITO IL FUGGI FUGGI VERSO LE SIRENE DELLA DESTRA DI POTERE...

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO