Da open.online
Pino Cabras, Gianluigi Paragone, Francesco Forniciti
È durato quanto un battito d’ali, o poco più, il sodalizio tra le liste Alternativa e ItalExit. I due partiti non correranno insieme alle prossime elezioni politiche per le quali già avevano programmato la raccolta firme nelle piazze italiane. A dare l’annuncio è Alternativa: «Il quadro di possibile accordo elettorale fra Alternativa e ItalExit è sciolto», si legge in una nota:
«Nella composizione in dettaglio delle liste presentata da ItalExit abbiamo riscontrato la presenza – anche in ruoli di capolista – di candidati organici a formazioni di ispirazione neofascista». Il partito del vicepresidente della Commissione affari esteri Pino Cabras decide così di abbandonare Gianluigi Paragone «sebbene nelle piazze le persone di diversa ispirazione abbiano trovato un linguaggio comune». Le due realtà, infatti, hanno trovato corrispondenze sostanziali nelle interpretazioni di molti temi attuali, soprattutto nella lotta alla pandemia da Covid-19.
«In questi mesi abbiamo lottato fianco a fianco contro il Green pass, contro l’obbligo vaccinale, contro le restrizioni e le violazioni della Costituzione», aveva detto Paragone alla presentazione dell’alleanza, «ci siamo schierati con convinzione contro le politiche del governo Draghi e contro il coinvolgimento dell’Italia in guerra». Valori comuni, visioni simili della realtà basata sull’andare contro «il sistema» che aveva reso l’unione tra i due movimenti «naturale». O almeno così sembrava. Ora Alternativa dovrà provvedere da sola a girare per le piazze per raccogliere le 10 mila firme necessarie alle nuove formazioni politiche per potersi candidare: «C’era spazio per rappresentare tante personalità che hanno dato lustro al dissenso contro una stagione di ingiustizie, ma non per veicolare candidati in cui prevalgano connotazioni personali d’ispirazione fascista militante».