pignoramento conto corrente conte gualtieri

SI VA VERSO L'ACCORDO SULLA MANOVRA, CON UNA GRANDE SOLUZIONE ALL'ITALIANA: NON VOLETE LA TASSA SU PLASTICA E ZUCCHERO? BASTA RINVIARLA A LUGLIO! POI, COME SI DICE A ROMA, ''BEATO CHI C'ARIVA'' - RENZI: SONO UNA FOLLIA, I 400 MILIONI CHE ARRIVERANNO DALLA STRETTA SUI GIOCHI VADANO A COPRIRE QUELLA VOCE. MA IL PD VUOLE INDIRIZZARLI AL CUNEO FISCALE

Da www.ilsole24ore.com

 

«Stiamo chiudendo su tutto». Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà interpellato dai cronisti al suo ingresso alla riunione di maggioranza in Senato prima dell'avvio dei lavori della Commissione Bilancio sulla Manovra aggiornata alle 18. «Stiamo ancora discutendo e confrontando le stime» dicono fonti di maggioranza,

roberto gualtieri

interpellate sul vertice di maggioranza in corso a Palazzo Chigi sulla manovra. L'intesa, spiegano, è quasi chiusa ma sono in corso «verifiche tecniche» e ancora non c'è il via libera finale: in questi minuti si stanno

valutando le diverse ipotesi per la scelta definitiva.

 

Renzi: non vorrei votare ma se siamo costretti...

Pd e Italia viva però sono partiti su posizioni distanti. E la tensione è cresciuta fino ai limiti della rottura. Durante una pausa del vertice, il leader di Iv, Matteo Renzi, a Tgcom24 ha infatti detto: «Sugar tax e plastic tax sono una follia. Mettono a rischio posti di lavoro». E ha aggiunto: «Ieri ho detto che c'è il 50% di possibilità di andare avanti e il 50% di andare a votare. Io non vorrei andare a votare, ma se ci costringono lo faremo». Di rimando il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando: «Non credo che plastic e sugar tax saranno eliminate». E ancora, sempre rivolto a Renzi: «Siamo tutti pronti al voto, quello che dobbiamo chiederci è se è utile al Paese. Abbassiamo i toni e facciamo lavorare l'ingegno».

 

Lo scontro Pd-Iv sulla destinazione delle risorse

LUIGI DI MAIO ROBERTO GUALTIERI

Il responsabile dell’Economia Roberto Gualtieri ha messo sul tavolo 400 milioni, che arrivano da una stretta fiscale sui giochi. Iv chiede che quelle risorse vengano destinate a cancellare la Plastic e la Sugar tax. I Dem premono affinché vengano spostate sull’alleggerimento del costo del lavoro, tramite un taglio del cuneo fiscale, che si aggiungerebbe a quello già previsto nel Ddl. M5S chiedono invece che vengano destinate ai Vigili del fuoco. La quadra non si trova, e l’intesa stenta ad arrivare. Il braccio di ferro sulle risorse è stato durissimo. La tensione è alta: il centrodestra, con la Lega in prima fila, minaccia di votare la proposta di Iv sulla soppressione delle micro tasse. Al Senato i numeri della maggioranza sono risicati.

 

Conte: abbassare le tasse in modo significativo

«Abbassare le tasse in modo significativo è quel che conta»- è, a quanto si apprende, la linea indicata dal premier Giuseppe Conte durante l’incontro di questa mattina. «Un ulteriore sforzo va fatto in questa direzione», ha aggiunto il capo del Governo.

 

I Dem: Iv difende le multinazionali bibite al posto dei lavoratori

Italia Viva accusa altre forze di non voler togliere le micro tasse. «Plastic tax e Sugar tax determineranno un disastro occupazionale. Ora al lavoro per trovare un accordo che dica no a microbalzelli e sì al lavoro», ha scritto su Twitter il ministro dell’Agricoltura e capo delegazione di Iv al governo, Teresa Bellanova. Italia Viva - ribattono fonti del Pd - « ai lavoratori italiani preferiscono le multinazionali delle bibite gassate, come la Coca Cola. Non vuole diminuire le tasse sul lavoro ma pensa solo a togliere la Sugar Tax, per favorire società per azioni che non hanno sede neanche in Italia».

 

matteo renzi teresa bellanova 1

Intanto a Montecitorio il presidente della commissione Bilancio Claudio Borghi (Lega), sospettando che la maggioranza voglia di fatto chiudere la partita sulla manovra al Senato con un maxi-emendamento blindato, ha chiesto al presidente della Camera Roberto Fico di far rispettare le prerogative del parlamento sulla sessione di bilancio.

 

Slitta la riunione della Commissione bilancio del Senato

Il Senato è in stand by. In attesa che si delinei in maniera completa l'accordo di maggioranza che sarebbe stato raggiunto a Palazzo Chigi su plastic e sugar tax, la commissione Bilancio del Senato si è aggiornata. Sarà un Ufficio di presidenza convocato alle 18,30 a decidere la 'tabella di marcia' per le votazioni sul Ddl di Bilancio con la manovra, mentre si avvicina la scadenza di lunedì prevista per l'approdo nell'Aula di Palazzo Madama.

matteo renzi teresa bellanova 2

 

A quanto riferito da fonti parlamentari, sul tavolo dei capigruppo ci sarà anche la decisione sul provare a “blindare” qui il testo con tutte le modifiche o mantenere l'idea di lasciare spazio alla Camera per introdurre ulteriori modifiche con una terza lettura in Senato. Naturalmente questo dipende da quando e quanto rapidamente ripartiranno le votazioni in Senato sul Ddl di Bilancio. Sull'avvio o meno del voto già stasera, uno dei relatori, Dario Stefano (Pd), riferisce che «ora lo decideremo insieme agli altri gruppi, Come relatore posso affermare che siamo pronti a votare, dipenderà però da quello che vogliono fare i gruppi perché sono loro poi che determinano le indicazioni

 

La fumata nera dell’ultimo vertice

Il primo tempo della partita, il vertice di maggioranza che si è tenuto nella serata di giovedì 5 dicembre, si è concluso con un nulla di fatto. Ancora liti - si parla di urla si sentivano anche anche fuori dalla stanza - , un infinito braccio di ferro. Il tutto nel giorno in cui la Camera ha votato la fiducia al decreto fiscale con 310 sì: l’aula si appresta a dare il via in prima lettura al provvedimento collegato alla manovra.

 

Di Maio, cadere Governo? Non lo avremmo fatto partire

LUIGI DI MAIO

Alla domanda se M5S, dopo le parole del leader di Italia Viva, intende dare una spallata al Governo, il leader politico pentastellato Luigi Di Maio, e ministro degli Affari esteri in un intervento a Radio Capital ha sottolineato: «Altrimenti non lo facevamo partire». Quanto poi al rapporto con il Pd, Di Maio ha spiegato: «Sono dieci anni che il Pd prova a dire dobbiamo fare un’alleanza, io penso che abbiamo costruito il governo per tagliare i parlamentari, evitare l’aumento dell’Iva, abbiamo un programma da costruire insieme, ma restiamo forze politiche di poli diversi».

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…