caro bollette

SIAMO ALLA FOLLIA: IL GOVERNO SGANCIA 21 MILIARDI DI EURO PER CONTRASTARE IL CARO BOLLETTE E NEL MILLEPROROGHE SPUNTA L'OK ALLA REVISIONE UNILATERALE DEI CONTRATTI DA PARTE DELLE AZIENDE DELL'ENERGIA - IL "RITOCCHINO" AI CONTRATTI SARA’ SOSPESO FINO A GIUGNO MA POI LE COMPAGNIE DI LUCE E GAS POTRANNO AUMENTARE LE TARIFFE. A MENO CHE IL GOVERNO NON INTERVENGA PRIMA...

Luigi Grassia per “la Stampa”

bollette bruciate

 

Se non cambia tutto all'ultimo minuto, il decreto Milleproroghe confermerà la vittoria delle compagnie della luce e del gas, vittoria ottenuta dai gestori qualche giorno fa con una sentenza del Consiglio di Stato: i contratti dell'elettricità e del metano potranno essere cambiati dai venditori in fase di scadenza e rinnovo (se le clausole del contratto stesso lo consentono), nonostante il decreto Aiuti bis lo avesse esplicitamente vietato fino al 30 aprile.

 

bollette

Ma siccome le partite si giocano fino al noventesimo, anzi fino ai tempi supplementari e ai rigori, ecco che ieri sera arrivava già un possibile ribaltone, a tempo quasi scaduto: secondo fonti governative, il provvedimento è ancora sottoposto a valutazioni politiche del governo e tecniche del Ministero dell'Economia, perché a nessuno piace passare come affamatore di popolo. Per adesso fermiamoci a quello che c'è scritto sulla carta, anche se il testo del Milleproroghe non è stato ancora diffuso in maniera ufficiale.

 

bollette

In base alle anticipazioni circolate ieri sera, il decreto proroga di due mesi, fino a giugno 2023, la sospensione delle modifiche unilaterali dei contratti di luce e gas, mentre sui rinnovi cade ogni salvaguardia, tranne l'obbligo del preavviso di tre mesi. Perciò le tariffe potranno essere aumentate, e si può temere che rincarino pesantemente, visto come stanno andando i mercati dell'energia in questi mesi di guerra, di sanzioni e di controsanzioni.

 

IL PREZZO DEL GAS

Il divieto di modificare le condizioni di prezzo, per tutelare i consumatori in questa fase economica e sociale difficile, è stato introdotto la scorsa estate dal decreto legge Aiuti bis del governo Draghi; nel mese di ottobre l'Antitrust, «a fronte di ripetute segnalazioni» di irregolarità commesse dai venditori di luce e gas, ha ribadito il divieto dei rincari; contro questo provvedimento le compagnie dell'energia (ognuna per conto suo, undici in totale) hanno presentato ricorsi alla giustizia amministrativa; e a dicembre il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della piemontese-ligure-emiliana Iren per quanto riguarda i rinnovi.

BOLLETTE IN VETRINA

 

Subito dopo la sentenza, le associazioni dei consumatori hanno chiesto al governo di intervenire per blindare il divieto degli aumenti, estentendolo, senza ambiguità interpretative, alla fase di scadenza e rinnovo dei contratti. In base a quanto si capiva ieri, non sembra che questo sia successo.

 

Dal fronte dell'opposizione ieri si è fatto sentire per primo il "verde" Angelo Bonelli: «Siamo basiti di fronte alle indiscrezioni sul Milleproroghe. Le società che distribuiscono e vendono gas ed elettricità hanno conseguito extra-utili per 50 miliardi e adesso, con la compiacenza del governo italiano, vogliono continuare a realizzarli, modificando i contratti per aumentare le tariffe».

 

bollette in vetrina 3

Forse reazioni come questa hanno suscitato ripensamenti nella maggioranza. Intanto a Amsterdam, dove si negozia sulla piattaforma Ttf il prezzo del gas che fa da riferimento in tutta Europa, la quotazione del metano è risalita attorno agli 84 euro per MegaWattora, comunque al di sotto del prezzo di prima della guerra in Ucraina. Nella giornata di ieri c'è stato anche un tentativo di ribasso a quota 79. Ancora una notizia dall'estero: sulla costa meridionale della Finlandia, vicino alla capitale Helsinki, è arrivato, al traino dei rimorchiatori, un terminal per il gas naturale liquefatto lungo quasi 300 metri, che fornirà energia supplementare alla stessa Finlandia e all'Estonia.

 

rincaro energia e aumento delle bollette 9

Nei Paesi del Nord Europa la corsa ai rigassificatori per sostituire il metano russo sta avvenendo a tempo record. In Russia l'amministratore delegato del colosso Gazprom, Alexei Miller, ha detto ieri che «a consuntivo del 2022 la domanda mondiale di gas si ridurrà di 65 miliardi di metri cubi, di cui 55 riguardano l'Ue. Ma la domanda globale di metano, dice Miller, «aumenterà del 20 per cento nei prossimi 20 anni, soprattutto in Cina».

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…