giovanni toti

SIAMO IN UNA NUOVA DIMENSIONE: LA POLITICA CON LE MISURE CAUTELARI - IL VERTICE DI GIUNTA REGIONALE DELLA LIGURIA SI SVOLGE A CASA DI TOTI AI DOMICILIARI PER PRESUNTE TANGENTI - SE IL GOVERNATORE POTRÀ TORNARE A GUIDARE LA REGIONE, ANCORCHÉ INDAGATO E IN ATTESA DI GIUDIZIO, SECONDO I SUOI SI PUÒ ARRIVARE A FINE MANDATO. SE INVECE IL TRIBUNALE DEL RIESAME E POI LA CASSAZIONE DOVESSERO ESPRIMERSI NEGATIVAMENTE SULLA REVOCA DEGLI ARRESTI, IL QUADRO MUTEREBBE E…

1 - TOTI VERTICE DI GIUNTA AI DOMICILIARI «MAGGIORANZA ANCORA PIÙ UNITA»

Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

GIOVANNI TOTI VOTA ALLE ELEZIONI EUROPEE 2024

La giunta Toti va avanti anche senza il governatore che è momentaneamente «impedito» dagli arresti domiciliari dai quali, però, è in grado di dettare la linea politica. Se c’è un risultato del vertice di giunta che, consentito da una inusuale autorizzazione del giudice, si è svolto a casa del presidente della Liguria indagato per presunte tangenti, è di aver rafforzato ulteriormente la coesione tra le forze del centro destra. Dall’arresto del 7 maggio la parola dimissioni non è mai stata all’ordine del giorno.

 

Meno intuitivo è in che modo un organismo acefalo, anche se solo momentaneamente, riuscirà a governare sul piano amministrativo. A farsi carico dello sforzo dopo che ha assunto le funzioni «tecniche» di Toti, è il vice reggente, il leghista Alessandro Piana, che con gli altri assessori è chiamato a fare gli straordinari. Come Giacomo Giampedrone e Marco Scajola, che assieme a lui si sono presentati alle 11 di ieri mattina in casa del governatore ad Ameglia (La Spezia) mentre una pioggia battente sferzava il Levante ligure.

GIOVANNI TOTI E GIACOMO GIAMPEDRONE

 

È il primo dei tre incontri che il giudice Paola Faggioni ha autorizzato con la promessa di Toti, certificata dall’avvocato Stefano Savi, di parlare esclusivamente di politica. Infatti, i due agenti che si sono presentati all’uscio avevano solo il compito di verificare se le identità dei presenti corrispondesse a quella delle persone che sono state autorizzate. Al termine, le facce dei tre assessori erano più distese di 48 giorni prima, quando deflagrò l’indagine.

 

«Rispetteremo i programmi politici. Siamo determinati a proseguire la nostra azione», dice Piana augurandosi che «presto si faccia chiarezza perché Giovanni possa tornare alla guida della regione e portare a compimento l’azione che ha dato così tanto beneficio alla Liguria». Leggermente ingrassato, nelle tre ore dell’incontro in cui si sono consumati tramezzini e anguria, Toti come al solito ha fumato incessantemente; il governatore «è stato molto lucido e determinato e ci ha incoraggiato a continuare l’azione politica», riferisce Piana.

 

GIOVANNI TOTI E GIACOMO GIAMPEDRONE

«È amareggiato per la situazione che sta vivendo, ma è tonico e combattivo», aggiunge Scajola. Il refrain «dimissioni» ha la solita risposta: «Non se n’è parlato, non si può rinnegare quello che si è fatto politicamente e, nel massimo rispetto verso la magistratura che auspichiamo possa completare il lavoro nel più breve tempo possibile, crediamo che Giovanni non solo abbia il diritto ma anche il dovere nei confronti dei cittadini liguri di continuare a governare». Obiettivo dichiarato è la scadenza del nostro mandato nell’ autunno del 2025, non c’è altra prospettiva — afferma Giampedrone — c’è grande compattezza nella maggioranza. Ci muoviamo come se avessimo una bandiera sola».

 

(...)

 

2 - TOTI GIUNTA A DOMICILIARI

Emanuele Rossi per “la Stampa” - Estratti

 

Il mandato della giunta Toti arriverà al settembre del 2025. Questo rivendica la giunta stessa, nelle parole del presidente ad interim Alessandro Piana e degli assessori Giacomo Giampedrone e Marco Scajola, dopo l'incontro con il governatore agli arresti nella sua casa di Ameglia, nello spezzino.

GIOVANNI TOTI E GIACOMO GIAMPEDRONE

 

Ma al netto della rivendicazione del lavoro fatto e del primato della politica, a decidere sulla durata della giunta ligure sarà la vicenda giudiziaria: se Toti potrà tornare a guidare la Regione, ancorché indagato e in attesa di giudizio, secondo i suoi si può arrivare a fine mandato. Se invece il tribunale del Riesame e in seconda battuta la Cassazione dovessero esprimersi negativamente sulla revoca degli arresti, il quadro muterebbe radicalmente: «Solo in caso di esito negativo anche in Cassazione faremo le valutazioni del caso», spiegano i fedelissimi. «Nel frattempo ci muoveremo e non è detto che i colloqui politici non possano tornare se il Riesame fosse negativo».

 

Questo significa che, almeno sino all'autunno, le dimissioni del presidente sono escluse. A meno che gli alleati (che Toti incontrerà probabilmente venerdì quando vedrà Edoardo Rixi, Matteo Rosso e Carlo Bagnasco) non siano contrari a questa linea.

 

GIOVANNI TOTI - L UOMO CHE SUSSURRAVA AI CAMALLI - MEME BY EMILIANO CARLI

Nel corso delle tre ore di incontro nella casa di Toti, il presidente ad interim Piana e i due assessori, alla presenza dell'avvocato Savi, non sono entrati nel merito delle pratiche amministrative della giunta regionale, visto che Toti è sospeso dalle funzioni di presidente. Ma si è parlato tanto di politica e pure delle scelte da fare sul bilancio, sulla sanità, sull'economia ligure, sull'autonomia regionale.

 

Mentre sul caso del Rigassificatore di Vado Ligure è emersa chiaramente la volontà della giunta di staccarsi da un progetto che ha determinato crisi di consenso nella zona: «Il commissario è di governo e quindi dovrà indicarlo il governo, Toti si era preso questa responsabilità con le spalle larghe.

 

Ora la nostra idea è che l'incarico ricada fuori da questa giunta», dice senza troppi giri di parole Giacomo Giampedrone. «Porteremo avanti la manovra di assestamento del bilancio e copriremo il disavanzo della sanità senza mettere le mani in tasca ai cittadini, questo è l'input», aggiunge l'assessore. «Andiamo avanti con un programma politico che è quello del 2020 e con i cronoprogrammi conseguenti», dice Piana. «Abbiamo fatto una valutazione politica allo stato attuale delle cose - spiega Scajola - non si è parlato delle prossime elezioni.

 

toti sullo yacht di aldo spinelli

C'è la volontà di portare avanti politicamente il lavoro fatto sino ad oggi, quello che accadrà poi lo vedremo, ma è chiaro che per questo centrodestra la forza del mondo civico è determinante».

 

Presidente ad interim e assessori vogliono mostrare il volto di una giunta unita (anche se la componente di FdI in giunta non è stata invitata) e pronta a portare avanti il mandato e le linee politiche di Toti: «Per andare avanti in attesa che la politica, terminata questa fase con il ritorno alla agibilità politica del presidente eletto dai liguri, possa prendere liberamente tutte le determinazioni sul futuro dell'ente, occorre ovviamente un forte impegno della giunta, dei gruppi consiliari e delle forze politiche nel portare avanti tutti i progetti in corso», recita la nota dell'avvocato Stefano Savi diffusa al termine dell'incontro.

GIOVANNI TOTI - VIGNETTA DI FRANCESCO FRANK FEDERIGHI

 

(…)

meloni totimatteo cozzani toti

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?