kamala harris david plouffe tony west silicon valley

SILICON KAMALA - A DIFFERENZA DI BIDEN, LA HARRIS HA UN RAPPORTO MOLTO PROFICUO CON LE MULTINAZIONALI TECNOLOGICHE - A PAROLE LA CANDIDATA DEM SI DICE PRONTA A CONTINUARE LA BATTAGLIA CONTRO LE STORTURE DI BIG TECH, MA I FATTI LA CONTRADDICONO: HA ARRUOLATO NEL SUO TEAM DAVID PLOUFFE, EX CAPO DELLA CAMPAGNA DI OBAMA CHE HA LAVORATO PER VARIE AZIENDE TECNOLOGICHE, E IL COGNATO TONY WEST (IL "LOLLO" D'AMERICA), VICEPRESIDENTE DI UBER. SENZA CONSIDERARE I LAUTI FINANZIAMENTI DEL FONDATORE DI LINKEDIN, REID HOFFMANN...

1. COSA PENSA DAVVERO HARRIS DELLA LOTTA CONTRO BIG TECH?

Estratto dell’articolo di Mattia Ferraresi per “Domani”

ABBRACCIO TRA KAMALA HARRIS E JOE BIDEN ALLA CONVENTION NAZIONALE DEL PARTITO DEMOCRATICO A CHICAGO

 

La piattaforma del Partito democratico è piuttosto severa con i colossi della tecnologia, […] Si dice che le compagnie della Silicon Valley dovrebbero «rispondere dei danni che commettono», si citano i crimini di stalking, sfruttamento della prostituzione, pedopornografia su cui le piattaforme, nel migliore dei casi, non vigilano, si cita il rapporto […] che mette in guardia sull’impatto dei social media sulla salute mentale, concludendo che «i social non sono sicuri per i bambini e gli adolescenti».

 

L’amministrazione, si legge sempre nella piattaforma del partito, ha «chiesto a democratici e repubblicani di approvare leggi bipartisan per promuovere la competizione e la privacy nell’industria tecnologica».

KAMALA HARRIS

 

Queste posizioni sono frutto di una visione che l’amministrazione Biden ha portato avanti in questi anni, facendo anche scelte dirompenti, ad esempio mettendo a capo della Federal Trade Commission una feroce critica dello strapotere dei giganti della tecnologica come Lina Khan, che deve la sua fama a un decisivo studio su come Amazon ha conquistato una posizione dominante nel mercato distruggendo sistematicamente tutti i competitor.

 

david plouffe

Queste posizioni sono a loro volta frutta di un intenso lavoro di ridefinizione dell’agenda democratica fatto dall’ala sinistra del partito, in particolare da figure come Elizabeth Warren. […] Quello che non è chiaro è fino a che punto Kamala Harris condivida questa visione. Quando era procuratrice generale della California non ha mai messo la lotta ai conglomerati tecnologici fra le priorità della sua agenda, e ha parlato poco della questione da candidata alle primarie democratiche e poi nel ruolo di vicepresidente.

 

Alcune scelte fatte[…] hanno destato perplessità fra i critici della Silicon Valley. Innanzitutto, Harris ha arruolato lo stratega obamiano David Plouffe nella sua campagna elettorale. […] Plouffe è stato uno dei prodigiosi artefici di una delle campagne politiche più importanti dell’epoca contemporanea, ma dopo l’esperienza con Obama Plouffe si è riciclato (come tanti altri consiglieri obamiani) nel settore tecnologico, lavorando per Uber, TikTok e altri attori della scena.

 

REID HOFFMANN

Il consigliere più vicino a Harris, il cognato Tony West, ha preso un periodo di aspettativa da Uber per dedicarsi alla campagna elettorale. […] Fra i più grandi sostenitori di Harris c’è anche il co-fondatore di LinkedIn Reid Hoffmann, che ha criticato spesso la politica di Biden sul settore tecnologico e ha addirittura chiesto il licenziamento di Lina Khan, sostenendo che con le sue posizioni antimonopoliste sta «facendo la guerra» alle aziende americane. La piattaforma del partito promette di muoversi sul solco tracciato dall’amministrazione Biden. Ma non è chiaro se Harris e i tifosi di big tech di cui si è circondata siano davvero allineati.

 

2. CHI È TONY WEST, L'ONNIPRESENTE COGNATO DI HARRIS, CANDIDATO A RUOLI DI GOVERNO E A NASI STORTI

Estratto dell’articolo di Marco Bardazzi per “il Foglio”

 

KAMALA HARRIS E TONY WEST

Anche Kamala Harris ha il suo “Lollo”, un cognato che potrebbe diventare ministro e crearle qualche guaio. L’ambiente di famiglia che circonda la candidata presidente ricorda per certi aspetti quello di Giorgia Meloni e tra protagonisti e comparse non manca un equivalente americano di Francesco Lollobrigida.

 

È Tony West, avvocato di grido, ex membro dell’Amministrazione Obama, uomo ben inserito nel mondo corporate americano e marito di Maya, la sorella di Kamala. Il peso di West sta crescendo nel team che gestisce la campagna elettorale della vicepresidente. […] Ed è probabile che ci sia West in un ruolo di governo se la Harris vincerà le elezioni. Va detto che non è solo una faccenda di legami famigliari e di fiducia tra cognati.

 

TONY WEST E MAYA HARRIS

[…] Tra le altre cose, è stato sottosegretario alla Giustizia nell’Amministrazione Obama, capo dell’ufficio legale del gruppo Pepsi e oggi guida l’apparato legale di Uber, di cui è uno dei top executive (ha preso un’aspettativa per seguire la campagna elettorale).  Per la vicepresidente, il cognato Tony è da tempo un consigliere fidato. […]

 

 Tony e Maya […] si sono conosciuti mentre studiavano Legge a Stanford e sono sposati dal 1998. West ha seguìto tutta la carriera da procuratrice di Kamala e quella da avvocato e attivista di Maya, che è stata nel 2016 una delle responsabili della campagna elettorale di Hillary Clinton contro Donald Trump.  La vicepresidente sta adesso cercando di non ripetere gli errori della propria corsa alla Casa Bianca del 2019, quando si appoggiò troppo sul clan, affidò il comando dello staff a Maya e un ruolo di consigliere di peso a Tony e provocò un disastro, con la gente che scappava dal team ritenendolo troppo a conduzione famigliare.

 

TONY WEST E KAMALA HARRIS

La sorella per ora è rimasta in disparte. […] Ma West ha mantenuto un ruolo importante, che è emerso con chiarezza durante l’iter per la scelta del vice. È stato lui a consigliare alla Harris di affidare la procedura di selezione dei candidati a Eric Holder, l’ex ministro della Giustizia di Obama. Ed è stato sempre West, secondo il New York Times, a convincere la candidata che c’era bisogno di cambiare i responsabili dei sondaggi, perché quelli di Biden non erano affidabili.

 

MAYA HARRIS E TONY WEST

[…] Adesso West viene visto come un ambasciatore della campagna Harris nella Silicon Valley e per il mondo corporate. È un ruolo delicato, che può creare non pochi problemi alla candidata democratica. Perché i sindacati e l’ala progressista del partito storcono il naso di fronte all’idea che un avvocato delle Big Tech abbia così tanto peso nelle scelte politiche di una possibile Amministrazione Harris.  Sono malumori destinati a crescere se a West, in caso di vittoria, venisse affidato un ministero, trasformandolo così davvero nel “Lollo americano”.

 

kamala harris tony west

C’è chi ipotizza che Tony possa diventare il ministro della Giustizia, […]. Di sicuro è più semplice nominarlo ministro che non consigliere alla Casa Bianca, dove è in vigore una legge anti-nepotismo che in teoria dovrebbe impedire al presidente di assumere parenti. Solo in teoria però, visto che Donald Trump l’ha già sfidata anni fa prendendosi come consigliere il genero Jared Kushner.

 

 

 

 

 

 

 

Articoli correlati

NON SOLO MELONI E LOLLOBRIGIDA, ANCHE KAMALA S'AFFIDA AL COGNATO TONY WEST, AVVOCATO A UBER

COMUNQUE VADA, PER BIG TECH SARA UN SUCCESSO - KAMALA HARRIS E CONSIDERATA UN'AMICA DEI ...

David PlouffeREID HOFFMANNDavid Plouffe

TONY WEST E KAMALA HARRIStony west

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO