draghi arcuri

CON IL SILURAMENTO DI ARCURI, MARIO DRAGHI HA CHIUSO DEFINITIVAMENTE L’ERA CONTE - LA DECISIONE È STATA PRESA LA MATTINA DI SABATO 27 FEBBRAIO CON I SUOI "DIOSCURI",  GAROFOLI E GABRIELLI. L’UMILIANTE FACCIA A FACCIA DI COMMIATO DI ARCURI CON DRAGHI: L’UOMO-SIMBOLO DEL GOVERNO CONTE ''COSTRETTO'' A FIRMARE LA LETTERA DI DIMISSIONI - COSA HA SPINTO DRAGHI A PROCEDERE ALLA CACCIATA DI ARCURI, NONOSTANTE AVESSE DECISO DI ATTENDERE LA SCADENZA DEL MANDATO (31 MARZO 2021)? LE RAGIONI SONO DUE… - NON E' MICA FINITA: DRAGHI HA MESSO NEL MIRINO INVITALIA, DI CUI ARCURI È AD, PER IL DOSSIER ILVA. SULLA SCRIVANIA CI SONO ALTRI DUE FASCICOLI: SERVIZI E CDP

DAGOREPORT

Arcuri Conte

 

Con il siluramento di Domenico Arcuri, Draghi ha chiuso definitivamente l’era Conte. La decisione è stata presa la mattina di sabato 27 febbraio. Ne ha parlato con i suoi "dioscuri", Roberto Garofoli e Franco Gabrielli. Quest'ultimo ha poi affrontato la questione con il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. La decisione è maturata nel fine settimana e il generale Francesco Paolo Figliuolo è stato avvisato lunedì 1 marzo.

GIUSEPPE CONTE MARIO DRAGHI

 

Quello dell’alpino Figliuolo non è un nome estratto a caso: era tra i papabili per diventare Capo di Stato maggiore dell'Esercito e prendere il posto di Salvatore Farina. La sua ascesa è stata stoppata dal ministro della Difesa, Guerini, che gli ha preferito Pietro Serino. 

 

franco gabrielli fabrizio curcio 1

Se Figliuolo non aveva sufficienti santi politici in paradiso per sperare nella nomina, ha avuto dalla sua la stima di Franco Gabrielli che ha avuto modo di apprezzarne le qualità soprattutto nel periodo in cui il neo Commissario all'emergenza era Comandante del Contingente nazionale in Afghanistan, nell'ambito dell'operazione Isaf (ottobre 2004 - febbraio 2005). 

 

SERGIO MATTARELLA FRANCO GABRIELLI

Infatti la nomina di Figliuolo è stata "concertata" tra Gabrielli, big sponsor del militare, e il ministro Guerini. Quando sul generale è stato trovato unanime consenso, il siluramento di Arcuri doveva solo essere apparecchiato. Ieri Roberto Garofoli ha chiamato Arcuri e lo ha convocato alle 13.45 a palazzo Chigi per quello che sarebbe stato il faccia a faccia di commiato con il presidente del Consiglio. 

 

Lorenzo Guerini

Anche umiliante per l’uomo-simbolo del governo Conte. ‘’Tal che a un certo punto sembrava che l'ex-premier ora in corsa per la guida dei 5 stelle non potesse far nulla senza consultarlo. Al dunque, forse è proprio questo che ha nociuto all'ex-commissario: l'aver assunto, anche al di là delle sue intenzioni, un ruolo politico o semi-politico improprio che non gli spettava ed era apertamente contestato (Renzi, Salvini), insieme alle numerose e parallele responsabilità che gli avevano alienato il sostegno di chi pure lo aveva stimato in passato” (Marcello Sorgi).

 

“Un incontro rapido, freddo, definitivo”, svela Tommaso Ciriaco su “Repubblica”. “Resta un problema, però. «Ci sarebbe da inviare la lettera di dimissioni». Nominato per decreto, il commissario straordinario può infatti essere sostituito solo con un altro decreto. Oppure, appunto, con un passo indietro "volontario". Arcuri torna in ufficio e spedisce la missiva”.

roberto garofoli

 

Cosa ha spinto Draghi a procedere al cambio in corsa, nonostante avesse deciso in un primo momento di attendere la scadenza naturale del mandato di Arcuri, fissata il 31 marzo 2021? Le ragioni sono due.

 

1) Le varianti del Covid si stanno diffondendo rapidamente, il contagio aumenta in modo esponenziale e la terza ondata (o seconda-bis) presto raggiungerà nuovi picchi proprio mentre la campagna di vaccinazione arranca tra mille difficoltà. Con una nuova emergenza alle porte, Draghi si è convinto della necessità di replicare il modello di Joe Biden messa a punto con il segretario alla Difesa Lloyd Austin: affidarsi all'esercito. 

francesco paolo figliuolo

 

E visto che tra aprile e giugno dovrebbero arrivare in Italia 64 milioni di dosi, meglio dotarsi subito di una catena di rifornimenti strutturata ed efficiente (Figliuolo è Comandante Logistico dell'Esercito), contando sulla sinergia tra Figliuolo e Curcio, tra militari e Protezione civile. 

 

Ps: sul vaccino russo Sputnik, Draghi resta più che freddino (eufemismo), nonostante l'efficacia dimostrata e le richieste a usarlo di Berlusconi e Salvini. Non vuole tendere la mano a Putin per non irritare gli amici americani già fornitori di fiale attraverso Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson…

DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE

 

2) L'inchiesta sulle forniture di mascherine, raccontata da Giacomo Amadori su "La Verità" e portata avanti da Paolo Ielo della Procura di Roma, finora non ha toccato direttamente Domenico Arcuri, che non è indagato. Anzi, si è dichiarato “parte lesa”. Ma il timore che l'inchiesta potesse allargarsi e coinvolgere (o travolgere?) l'ex commissario si è diffuso a palazzo Chigi. 

 

Le rivelazioni di Mario Benotti, le intercettazioni dell'imprenditore Jorge Solis che chiama Arcuri "Yoyito" ("Con lui ci sono soldi dappertutto") e le tele-randellate inferte sul caso da Massimo Giletti e Nicola Porro, hanno spinto Draghi a "tutelare" la struttura commissariale con un repentino avvicendamento. 

 

mario benotti quarta repubblica

D'altronde nessuno si è stracciato le vesti per la decisione. L'ormai ex supercommissario è stato difeso, e in modo molto blando, solo da Pd e M5S. Segno che la sua reggenza da uomo solo al comando (e allo sbando) ha rotto l'anima anche ai suoi (ex?) sostenitori. 

 

sputnik

Avviso ai navigati. Le strade di Draghi e Domenico Arcuri sono destinate a scontrarsi ancora. Palazzo Chigi ha messo nel mirino Invitalia, di cui l'ex commissario è Amministratore delegato, per il delicatissimo dossier Ilva. SuperMario vuole sciogliere il nodo del complesso industriale di Taranto prima che si sovrapponga ad altre emergenze. 

DOMENICO ARCURI INVITALIA

 

Sulla scrivania di Draghi ci sono altri due fascicoli: la riorganizzazione generale dei Servizi segreti e Cassa depositi e prestiti. Per le nomine nelle partecipate, aspetterà la sentenza di Milano sul caso Eni-Nigeria e vuole leggere le motivazioni della condanna a 6 anni di Alessandro Profumo, oggi Ad di Leonardo, per presunte irregolarità nella contabilizzazione dei bilanci di Mps tra il 2012 e il 2015. 

ALESSANDRO PROFUMO GIANNI DE GENNARO

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)