conte meloni salvini berlusconi

SILVIO L'IMMORTALE FA BALLARE GOVERNO E OPPOSIZIONE - CONTE TERRORIZZATO DALL'ARRIVO DI FORZA ITALIA E DAL PD CHE VUOLE UN RIMPASTO. IL BANANA NON CHIEDE MINISTRI MA ESIGE DI SCEGLIERE INSIEME ALL'ATTUALE MAGGIORANZA IL PROSSIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA - SCONTRO TRA BERLUSCONI E MELONI/SALVINI SULLA MANOVRA DI FINE ANNO: "NON FARE GIOCHETTI". IL CENTRODESTRA LA VOTERÀ SE…

1 - INTESA CON BERLUSCONI, CONTE RESISTE IL TIMORE CHE IL PD VOGLIA UN RIMPASTO

Marco Galluzzo e Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera

 

I numeri che saltano agli occhi di tutti riguardano i contagiati Covid, quelli che invece mettono ora in apprensione Giuseppe Conte e il governo riguardano il Senato.

Senza Forza Italia sarà difficile approvare lo scostamento di bilancio nella seconda metà di novembre. Nasce di qui il gioco di ammiccamenti tra Silvio Berlusconi e il centrosinistra.

NICOLA ZINGARETTI E GIUSEPPE CONTE

 

La norma su Vivendi, che il premier ha inserito per aprire un canale di comunicazione con Berlusconi, da sola però non basta a spingere Forza Italia a dare una mano alla maggioranza che in Senato è in affanno anche nelle commissioni e che ha i numeri ballerini pure sulla legge di Bilancio. «Conte non ha capito che Berlusconi questa volta non darà i voti gratis: vuole un riconoscimento politico», spiega un autorevole esponente del Pd.

 

Già, il leader di FI vuole entrare ufficialmente nella maggioranza. Non quella di governo, perché, come dice lui stesso, «sarebbe impossibile», ma nella maggioranza che voterà il prossimo presidente della Repubblica. E anche questa volta è una questione di numeri. Oltre che del peso che quei numeri hanno, perché far parte dello schieramento che eleggerà il capo dello Stato significa anche prenotare un posto di riguardo nella prossima legislatura.

 

Ma se Conte insiste nel non aprire un «dialogo vero», Berlusconi è pronto a ricompattarsi con Salvini e Meloni e votare contro la legge di Bilancio.

SALVINI MELONI BERLUSCONI

Il Pd, che come ha spiegato Nicola Zingaretti ai suoi «vuole garantire i numeri al governo per impedire incidenti e per rasserenare il clima in una fase così drammatica», è perciò andato a vedere le carte di Berlusconi. Ed è per questa ragione che, qualche giorno fa, con gli altri esponenti di governo, Dario Franceschini non ha lasciato cadere la proposta di FI di un doppio relatore alla legge di Bilancio, un parlamentare della maggioranza e un esponente azzurro: «Dobbiamo cogliere questo segnale e valutarlo seriamente». E Conte, che era presente, non si è opposto.

 

Per il premier FI «è un esempio di opposizione responsabile». Ma subito dopo questa frase, nei suoi colloqui Conte aggiunge sempre: «Io però voglio lavorare soprattutto per rinsaldare questa maggioranza e renderla più coesa».

 

Sì, perché il timore di Conte è che si approfitti dell' apertura a Forza Italia per scivolare poi verso il rimpasto, che non si allargherebbe al partito di Berlusconi, ma che comunque cambierebbe il volto di questo esecutivo. Sarebbe un segnale a FI. Un segnale che consentirebbe agli azzurri di «aiutare» di quando in quando il «nuovo» governo. Ma la paura di Conte è che alla fine, sostituendo un ministro dietro l' altro, qualcuno pensi di cambiare anche il premier.

 

SILVIO BERLUSCONI AL SAN RAFFAELE CORONAVIRUS

Perciò ieri ha cancellato l' appuntamento con Lilli Gruber a Otto e mezzo : meglio non parlare di questi argomenti.

Perciò continua a ripetere: «Il rimpasto non esiste».

 

Effettivamente per lui non esiste, ma per i suoi alleati non è esattamente così. Goffredo Bettini, che ha ripreso a fare politica alla grande e che non ha mai interrotto i rapporti con Gianni Letta, ieri sul Corriere ha pubblicato una lettera rivolta a FI (ma anche a «casa dem»). Il padre nobile del Pd è convinto, e lo dice agli amici, che «mezzo governo vada cambiato». E i suoi colloqui con Matteo Renzi in genere si chiudono con questa considerazione: «Il governo non è all' altezza della situazione che stiamo vivendo». Renzi e Bettini, una coppia inedita, una coppia che apre a Forza Italia e che potrebbe impensierire Conte.

 

 

2 - CONTATTI FRA FI E PD MELONI AVVERTE SILVIO "NON FARE GIOCHETTI"

Estratti dall'articolo di Carmelo Lopapa per “la Repubblica

 

RONZULLI SALVINI

Alla fine è Giorgia Meloni la più determinata nell' incalzare Berlusconi collegato in video. «Silvio, siamo tutti d' accordo sulla necessità di presentare proposte unitarie delle opposizioni per cambiare la manovra, a patto però che rispetto al governo Conte la posizione sia unica, senza tentennamenti, senza giochetti». Il Cavaliere, alle prese da Arcore con il vertice «improvvisato» del centrodestra in corso a Montecitorio - presenti anche Salvini e Giorgetti per la Lega, Tajani e Ronzulli per Forza Italia, La Russa per Fdi - incassa il colpo e ribatte subito.

 

«Ma io ho parlato solo della necessità di dare un contributo responsabile, che è poi quello che stiamo facendo, non pensiamo certo a entrare nel governo o nella maggioranza, tanto meno di tradire il centrodestra». D' accordo, gli ha ribattuto Salvini: «Sarebbe meglio però che Forza Italia facesse un' uscita pubblica per prendere le distanze da Conte». Il fondatore di Fi si schermisce, fa presente di aver già chiarito davanti alle telecamere di Maurizio Costanzo e può bastare.

 

Un' ora e mezza di summit in un salone dei gruppi alla Camera, quando fuori è già buio. C' è da mettere a punto una sorta di coordinamento delle opposizioni sulla manovra appena varata dal governo. L' impegno è appunto quello di presentare delle proposte sotto forma di emendamenti congiunti della coalizione quando il testo della legge di bilancio approderà in aula. (…)

salvini giorgetti

 

La sensazione è che i forzisti attendano un segnale, mentre Salvini e Meloni siano in trincea a sparare a pallettoni. (…)

 

Eppure qualcosa si muove. Alcuni segnali lasciano preludere al via libera del centrodestra allo scostamento di bilancio da 20 miliardi, varato ieri sera da Palazzo Chigi. Ad alcune condizioni. «A patto per esempio che ci dicano come verranno utilizzati quei soldi», afferma il capogruppo leghista al Senato, Massimiliano Romeo. Anche su questo Fi invece ha un suo indirizzo. «Pronti a votare un nuovo scostamento, purché ci si metta d' accordo - avverte Renato Brunetta - E si nomini un doppio relatore sulla legge di bilancio ».

 

bertolaso meloni rom 6

(…) la manovra doveva essere varata entro il 20 ottobre. Le Camere approveranno entro fine anno solo a colpi di fiducia. Giovedì nuovo incontro a tre. Potrebbe essere il giorno di Guido Bertolaso candidato sindaco di Roma, se verrà meno il veto di Meloni. «Penso possa essere un ottimo sindaco, non so se sia anche un buon candidato », dice. «Piena stima» invece da Salvini. Sugli altri nomi, da Milano a Napoli, da Bologna a Torino, c' è ancora tempo per litigare.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO