nicola zingaretti paolo guzzanti concita de gregorio

SINISTRA IN MACERIE – PAOLO GUZZANTI COMMENTA LA LITE TRA ZINGARETTI E CONCITA DE GREGORIO: “A CHE COS' ALTRO POTEVA RIFERIRSI SE NON ALLA DEFINITIVA E IMBARAZZANTE CHIUSURA DELL'ANTICA TESTATA DELL'UNITÀ?” – “IL FATTO NOTEVOLE E ANZI INAUDITO È CHE ZINGARETTI HA PENSATO CHE FOSSE ARRIVATO IL MOMENTO DI TOGLIERSI QUALCHE SASSOLINO DALLA SCARPA, ANCHE SE NE È VENUTO FUORI UN SANPIETRINO LANCIATO PER FRANTUMARE UN...”

NICOLA ZINGARETTI

CONCITA DE GREGORIO: “L'ITALIA EBBE BERLINGUER, OGGI HA ZINGARETTI. GALLEGGIA COME UN SUGHERO, LA NATURA NON GLI HA DATO LO SPUNTO DELLA PUNTA, IL PALLONE DEVE DARLO A CHI FINALIZZA IL GIOCO. NESSUNO FRA CHI GUARDA LA TV CAPISCE BENE COME SIA STATO POSSIBILE CHE IL LEADER DEL PD SIA DIVENTATO CHANCE IL GIARDINIERE, GIUSEPPE CONTE. L'ALA DEMOCRISTIANA, INVECE, PORTA LA PARTITA…”

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/tempora-zinga-ndash-concita-de-gregorio-ldquo-39-italia-ebbe-259590.htm

 

concita de gregorio l'unita'

ZINGARETTI ATTACCA "REPUBBLICA" PER L’ARTICOLO DI CONCITA DE GREGORIO: “HO VISTO SOLO L'ETERNO RITORNO DI UNA SINISTRA ELITARIA E RADICAL CHIC, CHE VUOLE SEMPRE DARE LEZIONI A TUTTI, MA A NOI HA LASCIATO MACERIE SULLE QUALI STIAMO RICOSTRUENDO”

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/trasformazione-pd-cinque-stelle-completa-ndash-259608.htm

 

ZINGARETTI SI RIBELLA A CONCITA: «BASTA LEZIONI DAI RADICAL CHIC»

Paolo Guzzanti per “il Giornale”

 

Prendiamo nota della data perché passerà alla storia: ieri, addì 30 gennaio il segretario generale del partito erede degli eredi del Pci ha usato per esprimere massimo disprezzo, il termine «radical chic».

CONCITA DE GREGORIO

 

Zingaretti ha voluto infatti rendere pubblica la propria reazione di rigetto nei confronti di Concita De Gregorio (nel tondo) che ieri mattina in un articolo di Repubblica aveva descritto il segretario dem come un uomo talmente insignificante e ridicolo, da leggere davanti ai giornalisti uscendo dal Quirinale, un foglietto con parole di circostanza, del tutto banali e perdenti rispetto a quelle frizzanti e improvvisate a braccio come nei comizi o nei talk, da Matteo Renzi uscendo dallo stesso Palazzo, cosa che ha destato deplorazione piuttosto che ammirazione.

 

nicola zingaretti al quirinale

Il fatto notevole e anzi inaudito perché non ha precedenti, è che Zingaretti, ha pensato che fosse arrivato il momento di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, anche se poi ne è venuto fuori un sanpietrino lanciato per frantumare un equivoco, che ha così espresso pubblicamente: «Ho letto su Repubblica una pagina di Concita De Gregorio, in cui purtroppo ho visto solo l'eterno ritorno di una sinistra elitaria e radical-chic, che vuole sempre dare lezione a tutti, ma a noi ha lasciato macerie sulle quali stiamo ricostruendo».

TOM WOLFE

 

Macerie della sinistra causate dai radical-chic? A che cos' altro poteva riferirsi Zingaretti se non alla definitiva e imbarazzante chiusura dell'antica testata dell'Unità, di cui De Gregorio è stata l'ultima direttrice, coronata dal più disastroso insuccesso? La dichiarazione di Zingaretti prosegue poi così: «Chi fa un comizio in diretta dopo le consultazioni al Quirinale (allusione a Renzi ndr) è considerato un esempio; chi invece rispetta quel luogo, una nullità. Vorrà dire che la prossima volta mi porto una chitarra. Che degrado! Ma ce la faremo anche questa volta».

 

Come i lettori comprendono, non stiamo riferendo di uno scambio di battute salaci, ma di un annuncio di divorzio pubblico - l'accusa è di maltrattamenti e crudeltà mentale tra l'ultimo dirigente dell'ex Partito comunista e un genere di giornalismo ucciso dalla sua stessa tossina: il ridicolo.

 

concita de gregorio l'unita' 4

Non era mai accaduto che un segretario ex comunista usasse l'espressione «radical chic» creata dal geniale scrittore americano Tom Wolfe nel 1970 per definire la presunzione pestifera di sinistra abituata con un atteggiamento presuntuoso e spocchioso ad intimidire la sinistra politica con un linguaggio scaltro, allusivo, e di abbondanti secrezioni tossiche.

 

L'expertise di Zingaretti è difficilmente confutabile: l'articolo della De Gregorio consiste in un ritratto di malintenzionato snobismo per descriverlo come un poveraccio, incerto persino nel camminare, spoglio di qualsiasi dignità. Che si tratti di una scrittura di genere e indubbio, dal momento che le meritate fortune di De Gregorio derivano da una coltivata abilità nel costruire sensazioni di facile e superficiale disprezzo.

 

Ciò che oggi registriamo è che il segretario del maggior partito della sinistra mandi a quel paese l'aggressività inconsistente dell'ideologia «radical chic» portatrice di rovine per la sinistra stessa. Quando nel 1976 Eugenio Scalfari fondò la Repubblica con pochi valorosi o sconsiderati fra i quali io stesso, incontrammo la naturale diffidenza dei dirigenti del partito comunista che guardavano con sospetto un giornale «di sinistra» che sfuggiva alla loro influenza.

NICOLA ZINGARETTI

 

Seguì un periodo di reciproco sospetto al termine del quale giornale e partiti si riconobbero le rispettive indipendenze, almeno in un primo tempo perché poi le cose cambiarono. Da allora i rapporti tra partiti e giornali sono cambiati non in meglio ma qualcosa di pessimo è sopravvissuto di quell'epoca: il delirio di onnipotenza dei radical chic, ormai privo di qualsiasi fascino. Questa è la ragione per cui ci è sembrata un segno dei tempi la scomunica e il divorzio fra residuati della spocchia e un leader della sinistra italiana politica che è andato molto vicino ma senza usarla - all'espressione più amata dai grillini. Una storia d'amore fittizio è terminata, cenere alla cenere, parce sepulto.

 

concita de gregorio l'unita' 3concita de gregorio l'unita' 2concita de gregorio pane quotidiano concita de gregorio

 

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”