il cantiere della sinistra - il dibattito di italianieuropei renzi d'alema

LA SINISTRA RIPARTA DA ZOOM - C’È DAVVERO QUALCUNO CHE È RIMASTO COLLEGATO TRE ORE A SENTIRLI? IL CARDIGAN DI D’ALEMA, LA POLO CON COLLETTO ALZATO DI RENZI, LA CRAVATTA MINISTERIALE DI SU-DARIO FRANCESCHINI, L’ARIA MESTA DI SPERANZA: I LOOK, LE CHIACCHERE E I “CAPOCCIONI” DEL DIBATTITO VIRTUALE ORGANIZZATO DA “BAFFINO” – A UN CERTO PUNTO L'INQUADRATURA TORNA ALL'IMPROVVISO SU RENZI MENTRE  STAVA MASTICANDO UNA FETTA BISCOTTATA. MATTEUCCIO PRIMA TRATTIENE IL BOCCONE IN BOCCA, POI… - VIDEO INTEGRALE (PER VERI MASOCHISTI)

 

 

 

 

 

1 – TANTE ANIME, CON UN SOLO SCHERMO SE UNA VIDEOCHAT RIUNISCE LA SINISTRA

Tommaso Labate per il “Corriere della Sera”

 

il cantiere della sinistra il dibattito di italianieuropei su zoom

«Io considero con serietà le posizioni di Renzi», dice Massimo D'Alema, che poi finisce per smontare l'argomentazione renziana fondata sulla preminenza del Centro. Matteo Renzi, un'oretta prima, riferendosi alla liquidità in arrivo dall'Ue, era arrivato addirittura a elogiare «i governi Amato e D'Alema, che la possibilità di spendere queste risorse mica l'avevano avuta».

 

Disposti plasticamente dall'applicazione Zoom come i concorrenti del vecchio programma Fininvest Il gioco dei nove , in modalità remota antichi e moderni maggiorenti del centrosinistra ragionano insieme su come ritrovarsi. Gli inviti li fa la fondazione ItalianiEuropei di D'Alema, che inizierà le sue conclusioni dicendo che «c'è vita a sinistra». C'è Renzi, l'arcinemico di un tempo. Poi Zingaretti, Bettini, Franceschini e Speranza, Giuliano Amato («sono componente della Corte Costituzionale ma resto sempre un vecchio socialista»), la casella «nuove proposte» occupata da Elly Schlein. Dura tre ore.

goffredo bettini dopo tre ore di dibattito con renzi e d'alema

 

E in centottanta minuti, nonostante i richiami al lavoro dell'esecutivo siano tantissimi, nessuno pronuncerà mai le parole «Conte» o «Di Maio». Il perimetro del dibattito è circoscritto agli eredi del Pci, della Dc, del Partito socialista e la liturgia lo dimostra. Nessuno chiama l'altro per nome, come si usa nella politica di oggi. Solo cognomi. Si adegua anche Renzi, che cede solo su un «Dario» rivolto a Franceschini.

 

roberto speranza il cantiere della sinistra di italianieuropei zoom

L'impatto visivo del convegno li vede tutti come li immaginavamo a webcam spenta. Cravatte indosso e scenografie con bandiere italiana ed europea per i ministri Franceschini e Speranza, maglioni a girocollo o cardigan con libreria sullo sfondo per gli altri, con Renzi che veste una polo addirittura col colletto alzato, decisamente un tabù per il dress code del vecchio centrosinistra. Pronti, via.

massimo d'alema regala la maglietta di totti a renzi

 

Giuliano Amato apre con una critica alla «terza via suddita del Washington consensus », basata quindi sul liberismo, a causa della quale la sinistra si è persa per strada «i diritti dei più deboli e anche la sua identità». L'inquadratura torna all'improvviso su Renzi, sorpreso tanto dall'affondo di Amato quanto dall'accensione della luce rossa delle webcam (stava masticando una fetta biscottata e immediatamente trattiene il boccone in bocca). L'ex Rottamatore tornerà ad annuire - deglutito il boccone a telecamera spenta - solo quando Amato sottolineerà che «il Partito democratico americano non ha vinto le elezioni, le ha vinte Biden».

matteo renzi al convegno online di italianieuropei

 

Tutti, per dirla con Bettini, insistono sull'«urgenza» di ritornare sotto lo stesso tetto. Ma gli inquilini della nuova casa? «Che sia prima o dopo le elezioni, centrosinistra e M5S devono allearsi» (Franceschini); «La normalità prima della pandemia non può tornare a essere la nostra» (Zingaretti); «Un governo è forte se le forze che lo sostengono sono forti» (Speranza). Poi tocca a Renzi, che inizia col dichiararsi (classico di un consesso novecentesco) «molto d'accordo» con chi aveva espresso posizioni lontane dalle sue, e cioè Amato.

 

il cantiere della sinistra il dibattito di italianieuropei

Infatti demolisce le sconfitte di tutti quelli che dalla Terza Via blairiana si erano scostati, «e cioè Milliband e Corbyn». Tutti, a loro modo, sono convinti che le ragioni per stare insieme siano superiori a quelle dello stare divisi. Persino D'Alema e Renzi, che l'ultima volta che avevano condiviso una discussione era stata a una cena a casa di Massimo Bray (a seguito della quale, l'allora premier ha sempre giurato di aver fatto il nome di D'Alema alla Merkel come commissario europeo per l'Italia: parole testuali «Angela my candidate is D'Alema», ma poi la spuntò Federica Mogherini).

 

massimo d alema matteo renzi

 Accantonato il malinconico «meglio lasciarsi che non essersi mai incontrati» della canzone di De Andrè, resta la voglia di ritrovarsi dentro una nuova «cosa», come si diceva un tempo. «Il Pd non ha funzionato. Ma anche i tentativi di ricostruire la sinistra fuori dal Pd sono andati male. Abbiamo tutti alle spalle tentativi falliti. Ma ci siamo», conclude D'Alema. La condizione necessaria per ritrovarsi, «esserci». Anche se non è sufficiente. Per ora.

 

 

2 – SINISTRA, IL CANTIERE IN SCENA SU ZOOM

Estratto dell’articolo di Filippo Ceccarelli per “la Repubblica”

 

il cantiere della sinistra il dibattito virtuale di italianieuropei

S ia consentito di restar fuori dai contenuti del ponderoso matinée digitale che la rivista ItalianiEuropei ha voluto intitolare: "Il Cantiere della Sinistra". (…)

 

Per cui forse è meglio soffermarsi sulle immagini. Con la premessa che su Zoom lo spettacolo politico va a ramengo ed è impossibile per tutti venire bene. Dunque prima di tutto le librerie sullo sfondo (la più vissuta quella di Giuliano Amato, la più ordinata di Elly Schlein); poi il sistema di luci funestato da bagliori e globi ectoplasmici; e terzo elemento i volti, ma sarebbe meglio dire, sia pure con rispetto, i capoccioni degli ottimati e delle ottimate che si affacciavano sul video come visitors chiamandosi tutti per nome, Mario, Dario, Nadia, Goffredo, Roberto, a parte «il presidente Amato» e il «presidente D'Alema».

 

il cantiere della sinistra il dibattito di italianieuropei

Alle spalle di quest' ultimo, che si è riservato il gusto delle conclusioni e che sui tre quarti ha imbroccato una sequenza di sei o sette «diciamo» in un minuto e mezzo, invece dei libri è parso di scorgere una vetrinetta con delle brocche. Il ministro Franceschini, oltre alla bandiera, aveva al fianco una statuetta di bronzo, forse un satiro o Mercurio, in entrambi i casi creature problematiche; mentre Speranza, nonostante il tricolore, ha battuto ogni record di algida mestizia per l'arredamento.

 

massimo d'alema regala la maglietta di totti a renzi 1

Zingaretti ha parlato sotto un incombente quadro astratto; lo si visto in maglione, poi se l'è tolto e poi se l'è rimesso. Renzi, con polo bianca e colletto eretto fichetto, si è manifestato in uno strano budello-bunker a mattoncini; poco prima o poco dopo, vai a sapere, ha postato sui social un selfie di lui fradicio commentando quant' è bello correre alle Cascine sotto la pioggia (ma il luogo dello scatto è controverso).

 

il cantiere della sinistra su zoom

Bettini, cantilenante, ha esordito sul tema: la caduta delle forme. È cosa che riguarda tutti, compresi gli osservatori maliziosi: comunque dopo un po' ha proteso il collo e si è poggiato le mani sulle orecchie come in un segno di resa. Alla fine hanno fatto tutti ciao ciao con la mano. Adesso il cantiere è deserto, dominano scheletrici i "pilastri del pensiero progressista".

il cantiere della sinistra il dibattito virtuale di italianieuropei

 

 

 

Ultimi Dagoreport

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…