benjamin netanyahu mohammed bin salman israele arabia saudita

SINWAR È MORTO, HAMAS È INDEBOLITO, MA GLI ISRAELIANI NON MOLLERANNO GAZA – ETTORE SEQUI: “NETANYAHU SFRUTTA UNA ECLISSI POLITICA AMERICANA, LASCIANDOSI LIBERTÀ DI AZIONE FINO ALLE PRESIDENZIALI DI NOVEMBRE” – MA “BIBI” SARÀ COSTRETTO AD ACCETTARE IL PRINCIPIO DEI DUE STATI: “CIÒ FACILITEREBBE UNA INTESA REGIONALE BASATA SUL RAPPORTO TRA ISRAELE E ARABIA SAUDITA, IN CHIAVE ANTI-IRAN” – “QUESTI SVILUPPI FAVORIREBBERO IL RUOLO DI UNA RINNOVATA AUTORITÀ NAZIONALE PALESTINESE. SOLO GLI STESSI PALESTINESI POSSONO SEGNARE LA SCONFITTA DEFINITIVA DI HAMAS….”

Estratto dell’articolo di Ettore Sequi per “La Stampa”

 

ettore francesco sequi foto di bacco

[…] Netanyahu aveva enunciato tre obiettivi dopo il 7 ottobre 2023: distruggere Hamas; liberare gli ostaggi; garantire la futura sicurezza di Israele. Oggi Hamas, decapitata, è forse definitivamente indebolita, anche se non completamente distrutta. Il problema degli ostaggi è ancora irrisolto e legato anche alla possibilità di un cessate il fuoco nella Striscia, che tuttavia il governo israeliano non sembra disposto a concedere […].

 

La sicurezza futura di Israele, infine, non è garantita. Certamente, l'Asse della Resistenza creato da Teheran come bastione anti-israeliano di «deterrenza asimmetrica», è seriamente indebolito, con Hamas gravemente degradata ed Hezbollah acefala ma ancora attiva.

 

il corpo di yahya sinwar a rafah

Tuttavia il confronto, anche militare, con I'Iran è sempre più incandescente e imprevedibile. Netanyahu, dopo l'attacco di Hezbollah alla sua abitazione, ha mandato un chiaro messaggio all'Iran: lo considera responsabile anche per le azioni di Hezbollah, malgrado il regime iraniano abbia subito negato il proprio coinvolgimento, temendo le ritorsioni di Israele. Il segnale è però chiaro e implica che Israele potrebbe allentare le proprie linee rosse sulla possibilità di colpire Khamenei.

 

Netanyahu aveva anche due obiettivi non dichiarati, o che si sono precisati meglio con il tempo. I| primo, evitare la creazione di uno Stato palestinese e, in prospettiva, recuperare Gaza ai coloni ebrei, per convinzione o per necessità dettata dai condizionamenti dei suoi alleati dell'ultradestra.  La seconda, mettere in sicurezza, anche militarmente, i confini di Israele indebolendo l'Asse della Resistenza e preparandosi a un confronto con l'Iran, nemico "esistenziale".

 

Ebrahim Raisi e Mohammed bin Salman

Oggi è chiaro che il controllo di Gaza proseguirà a lungo. Ciò implica però un rinvio sine die della eventuale creazione di uno Stato palestinese. Netanyahu sfrutta così una eclissi politica americana nell'area, lasciandosi libertà di azione fino alle elezioni presidenziali di novembre, ma continuando a beneficiare del sostegno militare di Washington.

 

Cosa invece vorremmo attenderci? Innanzitutto l'accettazione israeliana, anche in prospettiva, del principio dei due Stati. Ciò faciliterebbe una intesa regionale basata sul rapporto tra Israele e Arabia Saudita, in chiave di contenimento dell'Iran. Ciò costituirebbe inoltre la premessa per l'invio di forze multinazionali dei Paesi del Golfo […] per mobilitare fondi per la ricostruzione della Striscia.

 

BENJAMIN NETANYAHU - MEME BY EDOARDO BARALDI

Occorre ricordare che l'Arabia Saudita e i Paesi del Golfo hanno necessità di stabilità regionale per realizzare i propri ambiziosi programmi di sviluppo, a cominciare da Vision 2030, concepita da Mohammed Bin Salman. Il recente incontro a Riyad tra il principe ereditario saudita e il ministro degli esteri iraniano è il segnale che, se la stabilità dell'area non può essere garantita da un accordo regionale, occorre comunque trovare qualche forma di intesa o un modus vivendi con Teheran.

 

È già successo nel marzo 2023 quando fu la Cina a mediare un riavvicinamento tra Iran e Arabia Saudita, in un momento in cui i sauditi nutrivano dubbi sull'impegno americano nella regione. Questi sviluppi favorirebbero il ruolo di una rinnovata Autorità Nazionale Palestinese anche come adeguata profilassi contro Hamas. Solo gli stessi palestinesi possono segnare la sconfitta definitiva di Hamas.

 

xi jinping Ali Khamenei

Al riguardo, è passato completamente inosservato, un paio di settimane fa, un incontro al Cairo tra ANP e Hamas in cui quest'ultima avrebbe accettato la costituzione a Gaza di un organo tecnico legato alla ANP.

 

È il segno che sul fronte intra-palestinese qualcosa si sta muovendo. Vorremmo anche assistere al rafforzamento delle Istituzioni libanesi e soprattutto delle Forze Armate libanesi, vero collante –benché debole– del Paese. Il rafforzamento dello Stato libanese sarebbe anche nell'interesse di Israele. Il Paese dei Cedri è oggi ostaggio di Hezbollah e delle milizie sciite.

I SOLDATI ISRAELIANI DAVANTI AL CADAVERE DI YAHYA SINWAR A RAFAH

 

Un Libano più forte potrebbe limitare l'influenza di Hezbollah e dell'Iran. Giovanni Falcone sosteneva che la mafia prolifera dove le Istituzioni sono deboli e non riescono a erogare i servizi elementari che uno Stato dovrebbe garantire. È più o meno ciò che è accaduto in Libano, dove Hezbollah ha progressivamente preso il sopravvento su uno Stato fragile e frammentato. Se andasse in questa auspicabile direzione il governo israeliano mostrerebbe coraggio e visione. La sicurezza solida di domani si può costruire con la lungimiranza nel presente.

benjamin netanyahu con la mappa di israele (compresa la cisgiordania) e gazaMEME SULLA RISPOSTA ISRAELIANA ALL ATTACCO IRANIANO ALI KHAMENEI - DISCORSO CON IL FUCILE IN MANOkhamenei, pezeshkian e i vertici dell iran pregano per nasrallah vignetta sulla casa di netanyahu colpita da un drone 1netanyahu meme by carliMEME SU ANTONIO GUTERRES NUOVO LEADER DI HAMAS

Ultimi Dagoreport

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA