draghi biden

SOGNO O SONDAGGIO? ALESSANDRA GHISLERI: “UN ITALIANO SU 4 PRIMA DEL VIAGGIO A WASHINGTON DI DRAGHI RITENEVA IL PREMIER TROPPO “SOTTOMESSO” A BIDEN" (QUASI LA META' SONO ELETTORI DELLA MELONI) - "LE AFFERMAZIONI SCONNESSE DEL PRESIDENTE USA ALL'INIZIO DEL CONFLITTO LI HANNO SPAVENTATI" - IL 46% DEGLI ITALIANI NON VUOLE INVIARE ARMI A KIEV" – COME AVRANNO ACCOLTO GLI ITALIANI LA NOTIZIA DELLO SMARCAMENTO DI DRAGHI DA BIDEN? DAGOREPORT+VIDEO

DAGOREPORT

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-ieri-biden-draghi-piu-che-incontro-309861.htm

 

 

Da video.lastampa.it

 

MARIO DRAGHI JOE BIDEN

La sondaggista di Euromedia Research Alessandra Ghisleri spiega a Metropolis: "I cittadini risentono dell'aumento di carburante e beni alimentari, hanno difficoltà a trovare alcuni materiali.

 

Le affermazioni sconnesse di Biden all'inizio del conflitto li hanno spaventati. Temono esplosioni nucleari e venti che arriverebbero da noi e non negli Stati Uniti. Per questo per il 64% degli italiani inviare armi non va bene, pensano che non aiutino a un dialogo per arrivare alla pace".

 

 

 

 

SONDAGGIO

Alessandra Ghisleri per la Stampa

 

MARIO DRAGHI JOE BIDEN

Un italiano su 4, precedentemente al viaggio negli Stati Uniti di Mario Draghi, ha giudicato il nostro Governo sottomesso a Joe Biden e alla politica Usa. Su questa posizione spiccano il 41,2% degli elettori di Fratelli d'Italia, il 28,2% dei 5 Stelle e il 23,0% dei sostenitori della Lega. Il maggiore consenso dell'elettorato del Pd invece è convinto che le posizioni del nostro Presidente del Consiglio siano in difesa della pace (32,1%) in tutela del nostro Paese (29,9%) come quasi il 40,0% dei sostenitori di Fi.

 

Dopo due anni di pandemia per Covid, la guerra in ucraina ha nuovamente messo a nudo tutte le divisioni e discrepanze presenti in Europa. A questo è necessario aggiungere anche il rilievo delle dichiarazioni del presidente americano che, in determinate occasioni, non pochi hanno interpretato come un importante asset di forte traino per le decisioni della politica della Ue. Le provocazioni lanciate dall'altra parte del mondo, ad una distanza di sicurezza - per così dire -, hanno sollecitato quelle paure nei fatti che potrebbero seriamente compromettere la vita consueta delle persone. I media danno testimonianza giornaliera del disastro che sta avvenendo in terra Ucraina e tutti i drammi che la guerra sancisce, influenzando fortemente quello che possiamo definire lo "scenario mentale" di ciascuno.

 

MARIO DRAGHI E JOE BIDEN

Questo effetto lo vediamo replicato in un altro quesito che abbiamo sottoposto ai nostri intervistati sul tema di quello che è stato definito «il tour del gas» del governo Draghi, inteso come i viaggi diplomatici che ha fatto il presidente del Consiglio con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani per stringere accordi sulla fornitura di gas in Paesi quali Algeria, Angola, Congo, Mozambico. Qui il 34,1% li ritiene un primo passo per l'indipendenza dalla Russia anche se non definitivi per garantire i rifornimenti richiesti. Il 16,1% li ritiene solo un viaggio di «facciata» perché non potremo fare a meno delle forniture russe, mentre il 15,9% li ritiene inutili perché dovrebbe trovare il modo di mantenere aperte le forniture russe finché il nostro Paese non sviluppa al meglio la sua indipendenza energetica. In tutto questo il 26,1% (1 cittadino su 4) li riconosce come fondamentali. Il sottile paradosso per chi vuole decidere dove posizionare la sua opinione sta nel voler - o forse il dover - interpretare la saggezza della folla o la stupidità delle masse.

draghi biden

 

Esattamente 100 anni fa Walter Lippmann (giornalista, saggista e anche consulente di guerra del governo americano nel 1917) pubblicò «L'opinione pubblica» in cui viene ampiamente descritto il passaggio interessante di come ognuno può costruire i suoi miti, i propri eroi e i propri nemici - nel mondo complesso di allora - strappandoli alla storia e catapultandoli in una leggenda forse effimera. Leggendo i dati dei sondaggi a questo punto potremmo sapere come la pensano «gli altri», stimando le nostre convinzioni. Eppure la rete di interconnessioni sociali di oggi può far breccia e modificare le opinioni. Tuttavia l'equilibrio nel comportamento, che dovrebbe essere frutto di una matura consapevolezza ed esperienza delle cose del mondo, ci porta ad analizzare nuovamente la varietà dei giudizi e delle opinioni che, sulla figura di Mario Draghi si circoscrive, elidendo una buona parte dei preconcetti negativi, e la si ritrova nel suo indice di fiducia come Presidente del Consiglio che rimane saldamente ancorato al successo per un italiano su 2 (49,2%).

ghisleri

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?