salvini soldi

I SOLDI DELLA LEGA COME CERTI TESORI MITOLOGICI - L'INCHIESTA NON FINISCE MAI: PER I DUE COMMERCIALISTI CHE AMMINISTRANO I SOLDI DEL CAROCCIO E SONO STATI RECENTEMENTE INDAGATI PER UN'OPERAZIONE IMMOBILIARE, È ARRIVATA UNA SEGNALAZIONE DALL'UNITÀ ANTIRICICLAGGIO DI BANKITALIA. BONIFICI PER UN TOTALE DI 500MILA EURO, CHE LA GUARDIA DI FINANZA SOSPETTA SIANO SERVITI A METTERE AL SICURO PARTE DEI SOLDI CHE LA LEGA DOVREBBE ALTRIMENTI RESTITUIRE ALLO STATO

 

Fiorenza Sarzanini per il ''Corriere della Sera''

 

salvini maroni

In poco più di un anno hanno ricevuto 39 bonifici per un totale di circa mezzo milione di euro. Soldi trasferiti dalla Lega per Salvini, Lega Nord e Radio Padania alla loro società Mdr stp srl. Per questo nei confronti di Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, i due commercialisti che amministrano i soldi del Caroccio e sono stati recentemente indagati per un'operazione immobiliare dalla procura di Milano, è arrivata una segnalazione dall'Unità antiriciclaggio di Bankitalia.

 

E nuovi accertamenti sono stati disposti per verificare se queste movimentazioni siano in realtà servite a mettere al sicuro parte dei soldi che la Lega dovrebbe altrimenti restituire allo Stato almeno fino a che non saranno stati trovati i 49 milioni di fondi pubblici che risultano spariti. E per i quali i vertici del partito si sono impegnati con i magistrati di Genova a effettuare la restituzione. Manzoni è revisore del gruppo alla Camera, Di Rubba ha l'incarico di amministratore del gruppo al Senato.

 

alberto di rubba

I due commercialisti emergono in decine di operazioni che portano alla Lega, l'ultima scoperta appena qualche settimana fa per l'acquisto di un immobile per 800 mila euro da parte di Lombardia Film commission (ente partecipato dalla Regione). Della Mdr stp srl, oltre a Manzoni, revisore del gruppo alla Camera, e Di Rubba, amministratore del gruppo al Senato, fanno parte anche il senatore e tesoriere del partito Giulio Centemero e il senatore Stefano Borghesi. Ancor più interessante viene ritenuto il collegamento con la Dea consulting finita al centro dell'inchiesta genovese sui fondi spariti.

 

Ecco perché l'attenzione della Guardia di Finanza si concentra adesso su queste nuove operazioni effettuate tra giugno 2019 e maggio scorso. Il conto corrente segnalato è il 2523 della banca Popolare di Bergamo. Secondo l'antiriclaggio «nel periodo 6 giugno 2019 al 7 maggio 2020 arrivano 14 bonifici per complessivi 316.726 euro disposti da "Lega per Salvini premier" con causale "pagamento fattura" tramite un rapporto in essere presso Credito valtellinese, filiale Milano».

 

guardia di finanza

Su quello stesso deposito «tra il 10 giugno 2019 e il 6 maggio 2020, vengono accreditati 13 bonifici per complessivi 123.327 euro disposti da "Lega Nord" con causale "pagamento fattura" tramite un rapporto in essere presso Banco Bpm filiale di Bergamo». Non è finita: «Nel periodo 12 giugno 2019 al 14 maggio 2020 12 bonifici in arrivo per complessivi 67.198 euro disposti da Radio Padania con causale "pagamento fattura" tramite un rapporto in essere presso Bcc Milano». Il 21 giugno 2019 c'è un «bonifico in partenza per 10.980 euro disposto online a favore della "Partecipazioni Srl" con causale "saldo fatture"» e poi tra il 23 luglio 2019 e il 15 aprile 2020 nove bonifici in partenza per 102.681 euro con la stessa società beneficiaria».

 

Sono gli stessi funzionari dell'Antiriciclaggio a evidenziare l'anomalia di una «ricezione ed effettuazione di bonifici aventi come controparti soggetti appartenenti al mondo politico e già citati nelle diverse segnalazioni sospette collegate». La stessa banca che ha diramato l'alert aveva chiesto spiegazioni a Manzoni e il commercialista «ha precisato che la "Mdr stp srl" è stata costituita attraverso la spedizione del portafoglio clienti dello studio "Dea consulting", soggetto per il quale è stata in passato inoltrata apposita segnalazione di operazione sospetta.

 

E con la finalità di svolgere attività di consulenza amministrativa contabile e fiscale per la Lega Nord presentando a supporto di quanto dichiarato alcune fatture». Una giustificazione che evidentemente non ha convinto né il direttore della filiale, né l'Antiriciclaggio che hanno deciso di far partire i controlli.

BANKITALIA

 

 Le verifiche sono affidate alla Guardia di Finanza proprio perché gli stessi funzionari di Bankitalia nella relazione sottolineano come «in presenza di numerose segnalazioni collegate non è possibile escludere illeciti». Il sospetto è sempre lo stesso: un sistema costruito su società che in realtà servono soltanto a schermare il passaggio del denaro. Fino ad occultarlo.

 

 

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