dazi guerra commerciale xi jinping donald trump

SONO ANCHE "DAZI" NOSTRI – IAN BREMMER: “TRA USA E CINA SIAMO OLTRE IL PUNTO DI NON RITORNO, NIENTE SARÀ PIÙ COME PRIMA. IL VERO TEMA È LA TECNOLOGIA, I CINESI VOGLIONO OPERARE LIBERAMENTE NEL TRATTAMENTO DEI DATI E IL RICONOSCIMENTO FACCIALE” (AUGURI) – “IL PROBLEMA NON È TANTO CHI SI PRENDE LA FETTA DI TORTA PIÙ GRANDE, MA ESSERE SICURI CHE LA TORTA DELLA CRESCITA MONDIALE CONTINUERÀ A CRESCERE”

Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

 

STATI UNITI CONTRO CINA

«Le relazioni economiche e commerciali tra Stati Uniti e Cina «sono ormai oltre il punto di non ritorno. Niente sarà più come prima». Ma «la guerra fredda economica, o meglio tecnologica» non si estenderà «ai rapporti politici e militari tra i due Paesi». Ian Bremmer, 49 anni, fondatore e presidente del centro studi Eurasia group, osserva che «il mondo ora è più pessimista rispetto alla possibile soluzione della crisi».

 

XI JINPING DONALD TRUMP

IAN BREMMER

I mercati finanziari hanno reagito molto male all' annuncio di nuovi dazi da parte di Donald Trump...

«Penso che si stia diffondendo la sensazione che non è più una questione di tregua tra le due controparti. Comunque vada a finire è difficile pensare che si tornerà agli equilibri iniziali».

STATI UNITI CONTRO CINA

 

Ma diverse aziende e diversi Paesi, anche europei, vedono l' opportunità di rimpiazzare i fornitori cinesi o americani penalizzati dall' escalation dei dazi. Non è più così?

xi jinping

«In alcuni casi questo ragionamento funziona. Per esempio i produttori di soia brasiliani potrebbero soffiare i clienti cinesi ai concorrenti americani. E gli europei potrebbero sostituire le multinazionali Usa in alcuni segmenti di mercato.

 

Il tema, però, non è solo vedere chi si prenderà la fetta di torta più grande, ma essere sicuri che la torta della crescita mondiale continuerà a crescere. Cosa che non è più affatto sicura e quindi un po' tutti adesso si sentono più a rischio».

DONALD TRUMP XI JINPING

 

Perché non vede la possibilità di una composizione tra Cina e Stati Uniti?

«A me sembra chiaro che la Cina stia cercando di raggiungere un accordo. Ma per loro la questione non riguarda solo i dazi: il vero tema è la tecnologia. I cinesi vogliono che le loro società high- tech possano operare liberamente nei settori più avanzati come il trattamento dei dati, il riconoscimento facciale e così via.

 

intelligenza artificiale usa cina

In alcuni casi i sistemi sono già separati e non ci sono sovrapposizioni. Amazon, per esempio, serve i clienti americani e Alibaba quelli cinesi. Ma in altri campi stanno prendendo forma due sistemi in competizione e destinati a scontrarsi in una specie di guerra fredda tecnologica».

 

donald trump xi jinping mar a lago

La "guerra fredda tecnologica" trascinerà i due Paesi in uno scontro economico totale?

«No. Credo che Stati Uniti e Cina continueranno a fare affari e a commerciare in alcuni comparti a basso valore aggiunto, come per esempio l' energia. Poi bisognerà vedere che cosa succederà nei terreni intermedi, come le produzioni di lavatrici, abbigliamento, giocattoli e altro.

riconoscimento facciale xinjiang, cina

 

Qui le aziende americane stanno cercando di riorganizzarsi, rivedendo la catena dei fornitori, spostandosi verso Vietnam, Filippine, Messico. Ma nel frattempo i costi dei dazi si scaricano, in realtà, sui consumatori e questo in teoria dovrebbe costituire un problema per Trump, che però non sembra curarsene troppo».

 

Vede possibili conseguenze sul piano politico e militare?

STATI UNITI CONTRO CINA

«No, non ne vedo i segnali. Trump non attacca mai personalmente il leader cinese Xi Jinping e non è interessato a intromettersi nelle questioni interne di Pechino, come per esempio le proteste di questi giorni ad Hong Kong. Inoltre resta in piedi il dialogo sulla questione della Corea del Nord e gli Stati Uniti stanno di fatto ignorando i flussi di petrolio iraniano, acquistati dalla Cina».

christine lagarde ian bremmerIAN BREMMER IAN BREMMER BEPPE GRILLO E IAN BREMMER

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."