kristalina georgieva fondo monetario internazionale coronavirus

SONO PUR SEMPRE DEI FIGLI DI TROIKA - L'ITALIA HA SPESO UN VENTESIMO DI QUELLO CHE DOVRÀ SPENDERE PER LA CRISI DA CORONAVIRUS, E GIÀ IL FONDO MONETARIO AMMONISCE CHE IL NOSTRO DEBITO È MOLTO ALTO (GRAZIE AL CAZZO): ''RISOLVERE IL PROBLEMA DEL DEBITO IN ITALIA È RISOLVERE IL PROBLEMA DELLA CRESCITA, DELUDENTE PER 30 ANNI''. Sì, E LE RICETTE DI CHI ABBIAMO SEGUITO PER 30 ANNI? - L'OCSE PROPONE NUOVE TASSE O PRELIEVI FORZOSI. MA NESSUNO HA LETTO L'EDITORIALE DI DRAGHI?

 

1. FMI,DA ITALIA REAZIONE APPROPRIATA, MA DEBITO AL 155,5%

KRISTALINA GEORGIEVA E CHRISTINE LAGARDE

 (ANSA) - L'Italia ha risposto in modo "forte e appropriato" all'emergenza del coronavirus. Ma - afferma il Fondo Monetario Internazionale - le scelte si faranno sentire sui conti pubblici. Nel 2020 il debito è infatti atteso salire al 155,5% con un deficit all'8,3%. Solo in febbraio, secondo i dati della Banca d'Italia, il debito è salito a 2.446,9 miliardi, 2,7 miliardi in più su gennaio. A 'consolare' l'Italia è il fatto di essere in buona compagnia: il Fondo prevede un balzo del debito pubblico a livello mondiale in seguito alla contrazione dell'economia e alle massicce misure messe in campo dai governi di tutto il mondo. Si tratta finora di 8.000 miliardi di dollari ma, avverte l'istituto di Washington, ne serviranno di più per stimolare la ripresa una volta che l'economia si sarà stabilizzata.

 

POUL THOMSEN

"E' necessaria un'azione multilaterale coordinata", dice Kristalina Georgieva, direttore generale del Fmi. E coordinazione e sopratutto "solidarietà" è quello che serve all'Europa, "colpita in modo particolarmente duro" dal coronavirus. "Questo è il momento per una solidarietà europea, ed è quello che i cittadini dell'Europa si attendono dai loro governi e dalle loro istituzioni", spiega Georgieva parlando da "europea". Sul tema dei coronabond però non si sbilancia: spiega come l'Europa ha molti strumenti e istituzioni per la solidarietà, fra i quali il Mes che "de facto" mutualizza la risposta alla crisi e il budget.

 

"Quello che è necessario è comunicare chiaramente che c'è una minaccia comune che richiede un'azione comune. Questo è quello che i cittadini europei vogliono dai loro leader". Più netto Poul Thomsen, il responsabile del Dipartimento Europeo del Fmi. "Non abbiamo preso una posizione sui coronabond. La nostra posizione è che ci sia una adeguata, forte risposta a livello europeo. E penso che l'abbiamo vista", spiega dicendosi sicuro che "alla fine" i leader europei faranno il necessario.

poul thomsen capo della troika in grecia

 

Parlando di una "recessione senza precedenti in generazioni" per l'Europa, Thomsen invita quindi il Vecchio Continente ad assicurarsi che tutti i paesi abbiano lo spazio di bilancio necessario per mantenere una risposta forte fino a quando l'emergenza sanitaria sarà sotto controllo, anche quelli con debito relativamente alto. Fra questi ci sono l'Italia e la Grecia, con debiti saldamente sopra il 150%, per il Belpaese al 155,5% del pil quest'anno e al 150,4% il prossimo.

 

"Il bilancio di molte economie dell'area euro è previsto peggiorare con le ricadute del Covid-19 e le misure annunciate" in diversi paesi - fra i quali Italia, Francia e Germania - per far fronte all'emergenza, osserva il Fmi prevedendo per la Francia un deficit al 9,2%, maggiore quindi dell'8,3% dell'Italia, e la Germania al 5,5%. Di fronte a una situazione senza precedenti il Fondo invita i paesi a continuare a spendere ma avverte: va bene il "whatever it takes" per sostenere l'economia "ma siate sicuri di tenere gli scontrini", dice Victor Gaspar, il responsabile del Fiscal Monitor del Fmi.

 

VICTOR GASPAR FMI

Proprio Gaspar invia un messaggio chiaro all'Italia che vede, secondo il Fondo, nella crescita sostenibile e nella competitività le sue sfide. "Risolvere il problema del debito in Italia - dice - è risolvere il problema della crescita in Italia, che è stata deludente negli ultimi tre decenni".

 

 

2. EUROPA IN CONFUSIONE. L'OCSE VUOLE LA PATRIMONIALE

Rodolfo Parietti per “il Giornale

 

Tanto cauta sui tempi necessari per allentare le misure restrittive, così impulsiva quando c' è da magnificare lo sforzo economico profuso dall' Europa per contrastare l' ormai inevitabile recessione. Ursula von der Leyen (in foto) è così, prendere o lasciare. Il lunedì tuona contro gli eurobond, salvo poi non escluderli il martedì. Meglio quindi prendere con le pinze le ultime esternazioni, in particolare quelle con dedica speciale al nuovo bilancio comunitario.

 

 «Sarà la risposta al virus», promette la presidente della Commissione. Lei sogna «un nuovo, potente bilancio pluriennale che deve essere capace di attirare le risorse necessarie per un' enorme iniziativa d' investimento. Non parliamo di miliardi, ma di migliaia di miliardi» che serviranno per far ripartire l' economia. Come saranno reperiti questi fondi con dodici zeri, la pupilla di Angela Merkel non lo dice. La speranza è che l' idea non sia mutuata dal famoso piano Juncker, il suo predecessore, messo in piedi quando si provò a usare l' effetto leva per rimettere in moto il continente, piagato dalla recessione post-Lehman e dalla crisi del debito sovrano. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: un fallimento.

coronavirus, il video messaggio di ursula all'italia

 

L' irrobustimento del bilancio è, in ogni caso, un progetto futuro. L' emergenza richiede invece risposte immediate. «Fino ad oggi - ha detto von der Leyen - più di tre trilioni di euro sono stati mobilitati nell' Ue per combattere la crisi economica». Uno sforzo considerato però insufficiente dalla Bce, cui va attribuita la parte più cospicua delle risorse citate dalla numero uno della Commissione grazie soprattutto all' allargamento del programma di acquisto titoli.

 

Per l' istituto guidato da Christine Lagarde mancano ancora all' appello altri 1.000 miliardi, da aggiungere ai 500 circa del pacchetto messo a punto nell' ultimo Eurogruppo e che saranno all' ordine del giorno al Consiglio europeo del 23 aprile. L' Italia dovrebbe presentarsi all' appuntamento di giovedì prossimo con una posizione di netta chiusura verso l' utilizzo del Mes, anche in versione light, e pronta al pressing per la messa in campo del Recovery fund da 1.500 miliardi prospettato dalla Francia.

 

GURRIA OCSE

Si tratta di una sorta di compromesso fra i Paesi del Sud, che spingono per il varo di bond sotto la bandiera comunitaria, e i Paesi rigoristi contrari a ogni forma di mutualizzazione del debito. La conferma che l' argomento sarà oggetto di discussione è arrivata dal numero due della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, in un' intervista a Handelsblatt. «Sarà sul tavolo, ma finora non è stato deciso niente», ha detto.

 

Mentre si attendono le risposte dell' Europa, l' Ocse rispolvera vecchie ricette per far uscire l' Italia dalla bufera: «La natura senza precedenti della crisi dovrebbe stimolare il dibattito su come delle riforme fiscali di ampia portata, inclusi prelievi di solidarietà, tasse sul carbonio e sostegno a una maggiore progressività nel sistema fiscale, possano aiutare i governi a risanare al meglio i conti pubblici». Insomma, un mix fra il prelievo forzoso deciso da Giuliano Amato nel luglio '92 e nuove tasse. Proprio quel che ci vuole per rassicurare gli italiani.

o lOCSE

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