vaccino pfizer

SONO SEI DOSI, CHE FACCIO LASCIO? I CONTRATTI FIRMATI DALL'UE SI SONO TRASFORMATI IN UNA FREGATURA QUANDO PFIZER HA STABILITO UFFICIALMENTE CHE OGNI FIALA CONTIENE UNA UNITÀ DI VACCINO IN PIÙ - UN PASTICCIO POLITICO PIÙ CHE TECNICO, DI CUI È COMPLICE ANCHE L'ITALIA CON LA SUA GARA TRA REGIONI A CHI INOCULAVA DI PIÙ - ARCURI MINACCIA LE VIE LEGALI, MA BIONTECH IN GERMANIA È PRONTA AD AUMENTARE LA CAPACITÀ PRODUTTIVA...

Camilla Conti per "La Verità"

 

URSULA VON DER LEYEN

Il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha fatto la voce grossa chiedendo a Pfizer il rispetto del calendario per le consegne dei vaccini. Il commissario straordinario Domenico Arcuri è partito all'attacco minacciando il ricorso alle vie legali e i governatori di alcune regioni sono già scesi sul piede di guerra. Ma è davvero tutta colpa della Pfizer? E, soprattutto: l'Italia è davvero rimasta a secco di vaccini?

 

Sembra, piuttosto, un gran pasticcio di cui tutti gli attori - Pfizer, l'Ue cui spetta la firma dei contratti e anche l'Italia dove, su spinta degli allarmi di governo, c'è stata la gara tra le regioni a chi vaccinava di più - sono in parte complici.

 

DOSI DEL VACCINO PFIZER IN ITALIA

L'equivoco di partenza sta nella differenza tra dosi e flaconi consegnati. Quando si sono iniziate ad usare le prime partite del vaccino Pfizer-Biontech si è visto che una volta estratte cinque dosi con le siringhe di precisione resta un residuo di materiale sufficiente a fare almeno un'altra somministrazione.

 

Pfizer aveva usato questo escamotage per non avere problemi nel caso venissero utilizzate quelle siringhe che intrappolano liquido tra siringa e attacco dell'ago. L'Aifa (l'agenzia italiana per il farmaco) e il ministero alla Salute, sulla scia dell'Fda americana, avevano dato un preliminare via libera all'estrazione di sei dosi e a quel punto ci si è trovati con il 20% dei vaccini in più rispetto a quelli attesi e pagati.

 

VACCINO PFIZER 1

L'8 gennaio però, l'Ema (l'Agenzia europea per i medicinali) ha stabilito ufficialmente che ogni fiala contiene sei dosi, e non cinque come indicato fino a quel momento. L'Ue, però, per conto dei Paesi, ha fatto un contratto per l'acquisto di dosi di vaccino - e non per i flaconi. Dopo la decisione dell'Ema le dosi per ogni fiala sono ufficialmente diventate sei e quindi Pfizer ha dovuto trovare un modo per evitare quel «regalo» agli Stati e quindi decidere se mandare meno fiale oppure inviarne la quantità prevista inizialmente facendosi però pagare di più.

 

ugur sahin di biontech

Così il 15 gennaio BioNtech, ovvero il partner tedesco che lavora in tandem con gli americani sui vaccini, e Pfizer hanno diffuso un comunicato congiunto per annunciare lo sviluppo di un piano che consentirà il potenziamento delle capacità in Europa per fornire più dosi dal secondo trimestre.

 

«Per ottenere questo, però, sono necessarie alcune modifiche dei processi di produzione. Di conseguenza, la struttura di Puurs, in Belgio, ridurrà temporaneamente il numero di dosi somministrate in questa settimana», viene aggiunto.

 

domenico arcuri

Le consegne sono così rallentate senza però fare esplicito riferimento al «malinteso» delle dosi che avrebbe potuto portare a un contenzioso con l'Ue imbarazzante sia per Bruxelles sia per la stessa Pfizer che con BioNtech ha tutto l'interesse a continuare a fare affari con l'Europa per le prossime commesse.

 

Quanto all'Italia, oggi Arcuri si lamenta ma nel frattempo ha comunque consentito l'utilizzo di quella «scorta» inattesa e ha lasciato correre le Regioni verso lo stallo attuale. Non a caso nei dati comunicati quotidianamente dalla struttura del commissario straordinario sull'andamento delle vaccinazioni è spuntato chi aveva fatto oltre il 100% delle dosi consegnate. Lo stesso Arcuri ha subito chiesto ai governatori più virtuosi, ovvero con più disponibilità di dosi rimaste, uno «sforzo di solidarietà».

 

CORONAVIRUS - VACCINAZIONI A ROMA

La questione dei ritardi è dunque politica, non tecnica. Se, infatti, rifacciamo il calcolo sulle consegne fino al 7 gennaio come cinque dosi, e quelle dopo come sei, si scopre che Pfizer è ancora in pari con gli invii se non addirittura già in credito. Secondo i dati pubblicati sul sito Git-Hub direttamente dal ministero della Salute, le dosi totali consegnate al 17 gennaio 2021 sono 1.455.675, di cui 46.800 dosi del vaccino Moderna e 1.408.875 (considerano cinque dosi a flacone) del vaccino Pfizer.

 

Quest'ultima, in base al contratto firmato per il primo lotto, avrebbe dovuto consegnare 1.823.975 dosi, come pubblicamente confermato a dicembre in sede Conferenza Stato-Regioni. Se aggiungiamo i vaccini arrivati ieri (397.800 dosi, calcolandone sei per ogni fiala, anziché cinque), risulta che Pfizer avrà consegnato entro oggi 1.853.475 dosi rispettando quindi il contratto e quindi quanto era stato calcolato dal governo italiano per portare a termine il piano del primo giro della cosiddetta Fase 1.

 

coronavirus vaccinazione al niguarda di milano

Tanto che nel comunicato del 15 gennaio Pfizer-BioNtech assicura che tornerà al programma originale delle consegne alla Ue «a partire dalla settimana del 25 gennaio», come confermato ieri dall'ad di Pfizer Italia. Così dopo il 25 verranno inviate le dosi giuste per pareggiare i conti senza quel 20% in più che avrebbe dovuto essere poi pagato.

 

Non solo. La produzione verrà aumentata sia grazie all'utilizzo del nuovo impianto di Marburg in Germania che dovrebbe essere pronto entro la fine di febbraio aggiungendo ulteriori 750 milioni di dosi alla capacità produttiva di BioNtech, sia perché il colosso americano Baxter ha annunciato che tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo inizierà la produzione del vaccino di Pfizer e BioNtech presso il suo stabilimento di Halle, in Germania, con un contratto di 18 mesi che coprirà la fornitura di centinaia di milioni di dosi.

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…