bettini zingaretti conte

SOTTO LA LENZUOLATA, IL RIMPASTO - BETTINI SCRIVE UNA LETTERA-FIUME AL ''CORRIERE'' PER ''CHIAMARE AL GOVERNO LE ENERGIE MIGLIORI''. CIOÈ FORZA ITALIA! ''LA MAGGIORANZA CHE ORA GOVERNA L'ITALIA'' (E SOTTOLINEIAMO ''ORA'') ''SI È RIVOLTA AL PARLAMENTO PERCHÉ OGNUNO DIA IL PROPRIO CONTRIBUTO. C' È STATA UN' APERTURA DA PARTE DI FORZA ITALIA. SI RACCOLGA SENZA INDUGI''. IL CONSIGLIORI DI ZINGA CHIEDE IL ''TAGLIANDO'' DA QUEST'ESTATE. MA CONTE FA ORECCHIE DA MERCANTE

 

Lettera di Goffredo Bettini al “Corriere della Sera

goffredo bettini

 

Caro direttore, la seconda ondata del Covid-19 è molto più forte di quello che molti si aspettavano. Sta mietendo vittime nella solitudine e nell' impedimento di un ultimo abbraccio. Francamente è difficile accettare calcoli e bilanciamenti circa queste vite che si spengono nella freddezza di un distacco che le rende irrilevanti. Ho una sensazione sgradevole, che forse segnala un problema più generale.

Ci si interroga: quanto costerebbe un nuovo lockdown?

 

Ma dico: c' è un calcolo credibile da ipotizzare? Si può quantificare il valore di una esistenza? E un' altra domanda: quali conseguenze possono avere ulteriori limitazioni delle libertà? Quali danni provocherebbero alla psiche, allo sviluppo, alle possibilità di formazione delle nuove generazioni?

Rispondo: ma quale rapporto ci può mai essere fra diritti fondamentali, negati solo per un periodo limitato, e l' immensità, l' irripetibilità, la misteriosa sacralità della perdita di un essere umano?

 

Ma se è inquietante approntare calcoli «razionali» su materie che investono le fondamenta della nostra civiltà e dell' umanesimo che ha fondato il «moderno», è letteralmente inaccettabile, mostruoso, arrivare al punto di costringere i medici a scegliere, per mancanza di strutture adeguate, tra chi deve salvarsi e chi, al contrario, morire. È successo. Non può succedere di nuovo.

 

goffredo bettini beppe grillo

Ecco perché, al di là di ogni tentennamento, va «raffreddato» il contagio in modo drastico prima di esaurire i reparti di terapia intensiva che sono la sola speranza per i malati più gravi. Ma cosa deve diventare la «scorza» umana per reggere la scelta di una selezione che decide il destino di chi ha bisogno di aiuto secondo l' età, la forza, le condizioni del corpo, gli aspetti somatici? Marco Revelli nel suo ultimo libro si domanda, con qualche ragione, se è ritornato il grande «demone» del Novecento europeo che pensavamo superato.

 

Non sorgono alla memoria il macello delle trincee del '14-'18, e, persino, la selezione dei prigionieri di Auschwitz? Senza neppure il fanatismo ideologico di allora, ma nell' asettica necessità di procedure ritenute oggettive.

Attenzione! È facile assuefarsi alla morte dell' altro e sottomettersi ad un ingranaggio percepito come ineluttabile.

 

Una tragedia antropologica, oltre che politica.

goffredo bettini gianni letta. giuseppe conte

Un ritorno alla primitiva lotta per la sopravvivenza, nella «splendida» modernità dove le macchine addirittura pensano. Ecco perché oggi le classi dirigenti si trovano di fronte ad una prova che può svelare la loro vera natura.

Umana o disumana? «Formata» a principi civili o regredita a «tecnica» separata dalla vita? L' attuale Governo ha affrontato la prima fase della pandemia con un' impostazione alta, di intensità valoriale e unendo il popolo.

 

Abbiamo detto: prima di tutto salvare le vite. Sostenere economicamente le parti più colpite della società italiana. Coordinare il lavoro dei poteri dello Stato. Ancor di più l' emergenza di oggi va affrontata lungo questa ispirazione e con questo afflato.

 

Bettini e Zingaretti

Perché c' è più stanchezza. E qualche sfiducia. Occorre ridurre calcoli, tatticismi, divisioni gravi tra i livelli istituzionali del Paese, personalismi e ripicche, scarichi di responsabilità.

È il momento di discorsi solenni, impegnativi, coraggiosi. Concreti, ma rivolti al cuore degli Italiani. È il momento della ragione, ma anche della forza. Del rischio. È il momento dell' unità. Lo stato eccezionale che stiamo vivendo sospende la normalità della politica. Pone a tutti, accanto alla politica, il tema costitutivo del perché siamo una comunità, un popolo, una patria. E di cosa si depositerà nel profondo dell' animo della Nazione dopo questa tragedia.

 

La maggioranza che ora governa l' Italia si è rivolta all' insieme del Parlamento perché ognuno dia il proprio contributo. Deve continuare a farlo con forza. C' è stata un' apertura da parte di Forza Italia. Si raccolga senza indugi. È un segnale. La legge di bilancio che verrà discussa è un tutt' uno con il governo concreto della pandemia; si muove dentro a questa tempesta. Dopo la legge di bilancio ci saranno mesi ancora drammatici.

Non si tratta di rinunciare ognuno alla propria identità, alle proprie ragioni, al proprio punto di vista sul Paese.

 

BERLUSCONI FINGE DI NON VEDERE CONTE E NON LO SALUTA

Piuttosto si tratta, nella stretta di oggi, di praticare tutte le vie possibili per raccogliere con generosità i contributi delle forze politiche consapevoli e democratiche, che sinceramente intendono dare una mano. E si tratta di superare ogni prudenza o valutazione di opportunità, comprensibile in altri momenti, per chiamare anche all' interno dell' esecutivo le energie migliori e necessarie per competenza e forza politica in grado di offrire, insieme a Conte, un punto di riferimento indiscusso all' Italia e alla Repubblica, così scosse e provate.

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…