giorgia meloni raffaele fitto carlo fidanza jaroslaw kaczynski viktor orban matteo salvini

SOVRANISTI DI TUTTA EUROPA, DIS-UNITEVI! – MENTRE LA MELONI VOLA A VARSAVIA E CHIUDE L’ACCORDO CON IL PIS DI KACZYNSKI, ORBAN E LA LE PEN SI SFILANO DALL’INCONTRO CONVOCATO DA SALVINI A MILANO – “VIKTATOR” TIENE LA TESTA BASSA PER NON FARSI ESPELLERE DAL PPE. MA I POPOLARI, IN CASO DI DEBACLE SOCIALISTA, SARANNO COSTRETTI A SCARICARE IL PSE, COME AMMETTE PURE BERLUSCONI – A QUEL PUNTO ORBAN POTRÀ FARE IL CAVALLO DI TROIA E SPOSTARE A DESTRA IL BARICENTRO DEL PARTITO POPOLARE...

matteo salvini viktor orban 5

1 – ORBAN NON ANDRÀ ALL’INCONTRO DEI SOVRANISTI DI SALVINI

Da www.lastampa.it

 

Il premier ungherese Viktor Orban non parteciperà all’incontro dei partiti sovranisti in programma lunedì prossimo a Milano, convocato dal leader della Lega Matteo Salvini. Non ci sarà alcun rappresentante del suo partito Fidesz.

 

Lo ha confermato una fonte vicina al giornale Nepszava. Orban, secondo la stessa fonte, non vuole rompere con il Partito popolare europeo e spera di evitare l’espulsione e anzi di spostare a destra il Ppe dopo le elezioni. Così non è interessato all’iniziativa di Salvini.

 

L’appuntamento di lunedì fa parte della strategia della Lega per scaldare i motori in vista del voto europeo. Una sorta di road map per stringere alleanze con i sovranisti europei e il gruppo di Visegrad. Salvini lunedì presenterà , insieme ad alcuni partiti alleati, la convention in programma a fine aprile che aprirà la campagna elettorale.

berlusconi orban

 

La lista dei partecipanti non è ancora del tutto definita: da Bruxelles si viene a sapere che certamente, accanto al ministro dell’Interno ci sarà l’eurodeputato Joerg Meuthen, portavoce federale di Alternative fuer Deutschland, il partito della destra radicale tedesca. Non è ancora invece chiaro se ci sarà un’esponente del Front National mentre è certo che non parteciperà Marine Le Pen .

 

SALVINI LE PEN-3

Un’assenza concordata e condivisa tra la leader del Rassemblement National e il leader della Lega: «Questa volta sarà solo Matteo Salvini a rappresentare Enl, il gruppo di destra della Ue, quello di ’Europa delle Nazioni e della Libertà’, dove Lega e Rn siedono insieme», è il messaggio che trapela da Parigi.

 

Le future alleanze

In un clima di concorrenza senza esclusione di colpi all’interno del campo sovranista, Meloni ricorda a Salvini che Fratelli d’Italia, non più di un mese fa a Roma, ha accolto «30 delegazioni da 18 Paesi europei per salutare l’ingresso di Fratelli d’Italia nella famiglia dei conservatori e riformisti». Un modo anche per ridimensionare la portata dell’appuntamento di lunedì.

 

SALVINI LE PEN-1

Contemporaneamente prosegue il dibattito sulle future alleanze a Bruxelles, in particolare all’interno del Ppe. Un dibattito che a casa nostra coinvolge l’eterno confronto interno al centrodestra, tra Lega e Forza Italia.

 

L’obiettivo di Salvini, da sempre, è staccare i popolari dai socialisti. «Noi - ribadisce - vogliamo un’Europa completamente diversa rispetto a quella governata dal Ppe e Pse. Se i popolari e Forza Italia si sono accorti dell’errore fatto e guarderanno altrove ne siamo contenti».

 

giorgia meloni raffaele fitto carlo fidanza a varsavia con jaroslaw kaczynski e la delegazione del pis

Giorni fa, anche Silvio Berlusconi, da sempre amico di Viktor Orban, ha mosso un passo verso l’alleanza con i sovranisti, osteggiata da molti tra i popolari. «Per cambiare l’Ue - ha detto all’assemblea dell’Eur - il Ppe deve abbandonare l’alleanza storica con il Pse e aprirsi ai conservatori e a quei sovranisti che bisogna educare».

 

2 – LA MELONI CERCA ALLEANZE IN EUROPA PER SFIDARE IL SOVRANISMO DELLA LEGA

Fabrizio de Feo per “il Giornale”

 

Un' alleanza strategica per rafforzare il progetto politico di Fratelli d' Italia in Europa, far crescere il gruppo dei Conservatori e tenere fuori dal governo comunitario il Partito Socialista Europeo.

Giorgia Meloni - insieme a Raffaele Fitto e Carlo Fidanza - incontra a Varsavia il leader del maggior partito di governo polacco Jaroslaw Kaczynski, e consolida quell' accordo che la Lega non era riuscita a ottenere, pare per la vicinanza del Carroccio con Vladimir Putin e per la storica diffidenza polacca verso Mosca.

 

matteo salvini viktor orban 4

«È stato un ottimo incontro tra due forze politiche che collaborano da mesi. La tematica europea è per noi fondamentale, pensiamo che tra noi e il PiS ci siano tanti elementi di convergenza a cominciare dall' attenzione alla sovranità e ai diritti dei popoli».

 

Sul futuro assetto istituzionale di Bruxelles il modello «è quello di una confederazione, con una cooperazione in alcune grandi materie come la politica estera, la politica di controllo dei confini esterni, la politica migratoria, il mercato unico. Oggi invece al contrario l' Unione Europea decide quanto devono essere lunghe le zucchine ma non fa alcuna politica estera. Se la Francia decide di attaccare la Libia per ragioni di interesse energetico nessuno dice niente».

 

matteo salvini viktor orban 3

Fratelli d' Italia punta dunque ad aumentare il suo peso all' interno dell' universo sovranista. Con un modello a cui tendere: «I Paesi di Visegrad dimostrano come si può stare saldamente in Europa difendendo le proprie radici, i propri confini, la propria economia da una eccessiva ingerenza di certa burocrazia e dagli interessi della grande finanza speculativa.

 

Mi pare che tra di noi ci siano molte convergenze sul piano politico: la politica interna, l' immigrazione incontrollata, la difesa della nostra identità cristiana, la nostra identità europea piuttosto che la tutela dell' impresa nazionale e della piccola media impresa, dell' economia reale, la valorizzazione della famiglia, l' incentivo alla natalità.

matteo salvini viktor orban 2

 

Sono politiche che queste nazioni portano avanti che invece è molto più difficile difendere in Europa occidentale. «È questo il sovranismo di governo che vogliamo costruire rafforzando il gruppo Ecr (Conservatori e Riformisti Europei) che sarà anche nel prossimo europarlamento la più grande famiglia dei sovranisti europei» dice Carlo Fidanza.

 

E Raffaele Fitto aggiunge: «La prospettiva dell' Ecr viene rafforzata: resta il terzo gruppo nel Parlamento Europeo e avrà un ruolo decisivo dopo il 26 maggio». C' è spazio anche per qualche puntura di spillo a Salvini che due giorni fa aveva detto: «La differenza tra la Lega e gli altri è che gli altri devono andare all' estero per cercare alleanze».

 

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO INNAMORATI

«Non ho francamente compreso la sua dichiarazione piccata - replica la Meloni - non più tardi di un mese fa a Roma, abbiamo accolto 30 delegazioni da 18 Paesi europei per salutare l' ingresso di Fratelli d' Italia nella famiglia dei conservatori e riformisti. Era normale per noi venire a ricambiare con una presenza, qui con un incontro con il presidente Kaczynski, presidente del partito che governa la Polonia e figura chiave per i futuri assetti europei».

 

3 – "NOI I VERI SOVRANISTI IN EUROPA SALVINI NON HA IDEE CHIARE"

Francesca Paci per “la Stampa”

 

Giorgia Meloni corre all' aeroporto di Varsavia: l' incontro della leader di Fratelli d' Italia col presidente del partito di governo Diritto e Giustizia, Jarosaw Kaczyski, si è prolungato. L' alleanza suggellata a Roma un mese fa nella comune famiglia europea dei Conservatori e Riformisti vola verso il voto di fine maggio.

 

Com' era il clima a Varsavia?

SALVINI ORBAN

«Per niente freddo - ride -. Ho rafforzato l' amicizia che mi lega a Kaczyski. Da tempo Fratelli d' Italia vede nel gruppo di Visegrad un modello per stare in Europa a testa alta e senza calpestare i confini nazionali».

 

Salvini ha lanciato la sua coalizione sovranista: gli augura in bocca al lupo?

«A parte che i veri sovranisti siamo noi e loro sono populisti, il nostro obiettivo è costruire una nuova maggioranza in Europa che vada dai popolari ai populisti con noi dei Conservatori e Riformisti a fare da ponte. Da questo punto di vista è un bene che Orbán sia rimasto nel Ppe perché spinge nella nostra direzione».

 

Cosa distingue i Conservatori dai sovranisti-populisti?

GIORGIA MELONI

«Credo che il progetto di Salvini non abbia ancora chiaro cosa vuol fare con l' Europa, la nostra sfida invece va oltre la critica e propone l' alternativa di un modello Confederale anziché federale che mantenga la sovranità delle nazioni e metta in comune macro-temi come la difesa dei confini».

 

Pesa tra le vostre differenze il no polacco alla Le Pen?

«I polacchi, per ragioni storiche, avversano la Russia e sono preoccupati per alcune posizioni della Le Pen ma anche di Salvini. Noi patrioti facciamo la politica estera in base all' interesse italiano: per questo ci siamo battuti contro le sanzioni a Mosca ma siamo anche contro Mosca su Maduro».

 

I sovranisti-populisti parlano al vostro stesso elettorato?

«Siamo fronti diversi che vanno nella stessa direzione. Per eventuali accordi futuri aspettiamo i numeri, i Conservatori dovrebbero andare benone».

 

Salvini ha ironizzato sul fatto che la sua Coalizione parte da Milano mentre altri devono andare all' estero per cercare alleanze. Si è offesa?

«Non ho capito quel tono piccato di Salvini: al summit dei Conservatori a Roma sono venute 20 delegazioni di 18 Paesi e quanto alla Polonia, Salvini c' è andato ben prima di me e per fare un accordo che nemmeno è andato in porto».

 

matteo salvini viktor orban 1

Che posizione hanno i Conservatori su temi divisivi come i migranti e il deficit, sui quali l' Italia fatica a trovare alleati anche tra i suoi amici?

«Sull' immigrazione sfato il mito di chi ci ricorda sempre come i nostri alleati di Visegrad rifiutino le quote dei migranti che servirebbero all' Italia. Ho chiesto a Kaczyski, come già a Orbán, se sosterrebbe un patto tra Italia e Libia per un blocco navale nel Mediterraneo e entrambi hanno detto sì. E sul deficit, neanche a me piace che questo governo lo sfori per il reddito di cittadinanza: se dobbiamo indebitare i nostri figli facciamolo almeno per cose serie, investimenti, infrastrutture. Magari così anche i nostri partner più austeri sarebbero meno ostili»

 

La neo presidente slovacca Caputova spacca i Visegrad?

SALVINI, BERLUSCONI, MELONI E IL CZANDIDATO MARSILIO

«È una europeista che interessa i media ma è il presidente di una repubblica non presidenziale.

L' asse di Visegrad è complesso, fino a poco fa in Slovacchia c' era Fico, socialista ma contrario ai musulmani».

 

sebastian kurz viktor orban

Cosa dice alle donne polacche, la prima linea dell' opposizione a Kaczyski?

«Non conosco il tema ma non mi pare che le polacche siano poco emancipate, hanno anzi politiche per la maternità che le aiutano, un sostegno forte che io chiamo reddito d' infanzia e che vorrei in Italia dove ho proposto gli asili gratuiti».

 

gruppo visegrad

Perché cominciate la campagna elettorale a Torino?

«È una scelta produttivista, un messaggio sì Tav ma anche sì all' alta velocità fino a Palermo e al ponte sullo stretto».

 

manifesti di orban contro soros e juncker 3

Sa che Orbán ha studiato all' università di Soros?

«No... sarà per questo che lo conosce bene. Per me Soros è uno speculatore finanziario che all' Italia costò l' Ici sulla casa: un nemico».

viktor orbanmanifesti di orban contro soros e juncker 1manifesti di orban contro soros e juncker 2manifesti di orban contro soros e juncker 5mateusz morawiecki

Ultimi Dagoreport

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…