giorgia meloni spread

UNO SPETTRO ALEGGIA SU GIORGIA MELONI: LO SPREAD – L'ITALIA PAGHERÀ OLTRE 100 MILIARDI DI INTERESSI PASSIVI SUL DEBITO PUBBLICO SIA NEL 2023 SIA NEL 2024 – E IL DIFFERENZIALE TRA BTP E BUND POTREBBE VOLARE BEN OLTRE QUOTA 210 PUNTI BASE A FINE ANNO – A INCIDERE, DA OTTOBRE, LA RIDUZIONE DEGLI ACQUISTI DI TITOLI GOVERNATIVI DA PARTE BCE – A UN ANNO DALLA NASCITA, IL GOVERNO RISCHIA DI FINIRE COME QUELLO DI BERLUSCONI DEL 2011 FATTO FUORI DA PALAZZO CHIGI A COLPI SPREAD – IL DAGOREPORT

Articoli correlati

GIORGIA MELONI SI E RIVELATA UN PREMIER POLITICO DECISAMENTE IRRILEVANTE, SIA IN CASA SIA ALL'ESTERO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell'articolo di Fabrizio Goria per “La Stampa”

 

giorgia meloni 1

L'Italia pagherà più di 100 miliardi di interessi passivi sul debito pubblico sia nel 2023 sia nel 2024. E lo spread potrebbe volare ben oltre quota 210 punti base già a fine anno. Uno scenario che metterebbe ancora più sotto pressione i conti dello Stato. Fonti del Tesoro confermano che «è una possibilità concreta». Tutt'altro che remota, secondo gli analisti di Citi e Jefferies.

 

A incidere, da ottobre, la riduzione degli acquisti di titoli governativi da parte della Banca centrale europea (Bce). Il ministro del Mef, Giancarlo Giorgetti, da Pontida parla di 14 miliardi di euro in più di spesa per interessi nel prossimo anno. Ma già in questo esercizio potrebbero essere di più, visto che si passerà quota 100, dopo gli 83,5 miliardi certificati dalla Corte dei Conti per il 2022.

 

ANDAMENTO DELLO SPREAD TRA AGOSTO E SETTEMBRE 2023

Gli effetti dei rialzi dei tassi della Bce iniziano a farsi sentire. La finanza pubblica italiana rischia di esserne una delle vittime. Dal prossimo mese, come lasciato intendere da Francoforte a luglio, si proseguirà con la riduzione del bilancio dell'Eurotower. Tradotto: meno titoli di Stato da comprare. L'Italia dovrà quindi scendere sul mercato con i tassi attuali, vicini al 4,50%. Ne deriverà un costo accessorio per i rendimenti promessi.

 

SPREAD ITALIANO 2

Già quest'anno saranno sorpassati i 100 miliardi di euro per gli interessi passivi sul debito, come spiegano fonti del Tesoro. E il quadro non migliorerà nel 2024. Le strette monetarie, in altre parole, possono impattare per circa 20 miliardi l'anno. Valori, come rimarcano invece fonti finanziarie, che potrebbero essere peggiorati da un eventuale impasse sulla legge di Bilancio e sugli altri dossier caldi del governo Meloni. E cioè, l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e la discussione sulla ratifica del nuovo trattato del Meccanismo europeo di stabilità (Mes). Il tutto senza contare la tassa sugli extraprofitti degli istituti di credito, che ha fatto perdere il sonno a più di un banchiere.

 

Gli analisti si sono già mossi nel valutare le conseguenze e i rischi correlati al Paese. Secondo Citi, l'accelerazione della riduzione dei bond in pancia di Francoforte porterà il differenziale di rendimento tra i Btp a 10 anni e il Bund tedesco di pari entità a quota 190 punti base a fine anno. Dieci punti in più rispetto a oggi. Ma si toccherebbero i 210 punti base nei primi tre mesi del 2024.

 

ursula von der leyen christine lagarde - meme by vukic

[…]

 

Analoga visione è fornita dagli economisti di Jefferies. I quali notano come ci sia una tendenza in atto. Da un lato, il debito italiano (oltre 2.850 miliardi di euro) è richiesto perché è meglio remunerato. Dall'altro, per Roma i costi vivi si stanno alzando sempre più.

 

Il timore, confermano più fonti bancarie, non è che si torni a una situazione simile a quella dell'autunno 2011, quando lo spread finì al pirotecnico livello di 575 punti base. Ma, come sottolineato da Citi e Morgan Stanley, ci sarà molta pressione sul debito italiano.

 

CHRISTINE LAGARDE ALL EUROGRUPPO DI STOCCOLMA

«Il deficit sarà più elevato delle previsioni, ben oltre il 4,5% programmato in primavera, e l'incertezza del governo sui temi chiave potrebbe determinare una richiesta di maggiori tassi in collocamento», fa notare Citi. Il risultato sarebbe una inevitabile riduzione dello spazio fiscale non solo per la corrente legge di Bilancio, ma anche per la successiva. Con un fardello ulteriore di 20 miliardi l'anno, sottolinea Jefferies, varare iniziative a supporto della crescita economica potrebbe essere «molto impegnativo». […]

spread btp bund

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)